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Recensione – La ragazza del mare, il biopic di Disney+ con Daisy Ridley

Tratto da una storia vera, è disponibile su Disney+ il nuovo biopic con Daisy Ridley: ma qual è il risultato del film?
La recensione de La ragazza del mare, con Daisy Ridley

Distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 31 maggio 2024, col titolo originale Young Woman and the Sea, mentre nel resto del mondo direttamente sulla piattaforma digitale Disney+ il 19 luglio dello stesso anno. Ispirato a fatti realmente accaduti, ma tratto dalla biografia Young Woman and the Sea: How Trudy Ederle Conquered the English Channel and Inspired the World, scritta da Glenn Stout. Ma qual è il risultato de La ragazza del mare? Di seguito la trama ufficiale e la recensione del film di Joachim Rønning, con protagonista Daisy Ridley.

La trama de La ragazza del mare, di Joachim Rønning

Di seguito la trama ufficiale de La ragazza del mare, diretto da Joachim Rønning:

Trudy Ederle, nata nel 1905 da genitori tedeschi immigrati a New York, ha rotto le barriere sociali e sportive diventando non solo un’icona del nuoto olimpico ma anche una pionieracompiendo la storica traversata della Manica nel 1926.”

La recensione de La ragazza del mare, con Daisy Ridley

La recensione de La ragazza del mare, con Daisy Ridley

L’impresa titanica realizzata da Gertrude Ederle nel lontano 6 agosto 1926 non è soltanto un traguardo raggiunto da un’atleta, non sono solamente le gesta di un singolo individuo, ma rappresenta in sé una collettività intera. La traversata del Canale della Manica da parte di Trudy, interpretata da una credibile Daisy Ridley, è la messa in scena di tutta la fatica, tutto lo sforzo delle donne, profuso nel corso della storia, per ottenere ciò che non è mai stato loro assegnato di diritto: una lotta snervante, dispendiosa, verso traguardi sempre più importanti, come il diritto di voto, il diritto all’istruzione e al lavoro, il diritto allo sport e tutte quelle emancipazioni sociali legate agli usi e costumi, dagli abiti alla libertà sessuale; tale lotta ancora oggi è nel suo pieno svolgimento.

Ciò che rende speciale la conquista femminile, o di tutte le altre minoranze, è il punto di partenza, già di suo alterato e ricco di ostacoli, ancora più insormontabili per la protagonista, poiché oltre ad essere una donna in un mondo maschiocentrico, fa parte di una famiglia di emigrati negli Stati Uniti, appartenenti ad una classe sociale medio-bassa. La vicenda è sviluppata all’interno di una struttura di genere alquanto convenzionale, con ogni stilema narrativo del biopic vecchio stampo, passando vita, morte e miracoli del personaggio di turno, chiosando infine, con le immancabili sequenze di repertorio; fin troppo semplice risulta anche lo svolgimento della tematica, sì adatta per i tempi ma assai didascalica nei modi, arrivando in certi punti a toccare l’ostentazione, cadendo nel semplicistico, con l’obiettivo di non disorientare un pubblico poco avvezzo ai sottotesti e alle interpretazioni.

Va riconosciuto al film il fatto di aver evitato il fastidioso manicheismo nella rappresentazione dell’uomo e della donna, soprattutto nel primo dopoguerra, senza sforzarsi di dare tridimensionalità ai personaggi ma comunque capace di mostrare diversi volti, in modo particolare nell’universo maschile, da dove ovviamente scaturisce la tipica aggressività conservatrice del privilegiato, ma da cui nascono anche figure alternative capaci di cogliere il momento di aprire i propri orizzonti e di collaborare per qualcosa di epocale. Di grande stimolo la sequenza della nuotata finale in notturna, forse il punto di maggiore interesse della pellicola stessa, quando ormai sembra tutto perduto e ogni goccia di sudore e sangue sprecata; testimonianza invece del sentimento popolare di fronte a chi decide di mettersi in gioco per migliorare il sistema.

La gente è pronta a seguire i buoni esempi non appena li riconosce e prestare il proprio aiuto, concretizzando così l’impegno gravoso di coloro che hanno saputo tenere la testa alta e guardare in faccia le ingiustizie e le iniquità del mondo. Per quanto riguarda la parte tecnica ed estetica, il lungometraggio non è nulla di accattivante: la regia si limita a svolgere il compitino in maniera scolastica, senza infamia e senza lode, incapace però di rendere memorabili o un minimo spettacolari le scene di nuoto; la ricostruzione d’epoca soffre di una condizione di risparmio dovuta alla destinazione, fin dal principio, in piattaforma.

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La recensione de La ragazza del mare, con Daisy Ridley
La ragazza del mare (Young Woman and the Sea)
La ragazza del mare (Young Woman and the Sea)

"La straordinaria storia vera di Trudy Ederle, la prima donna ad aver attraversato a nuoto il canale della Manica."

Voto del redattore:

6 / 10

Data di rilascio:

19/07/2024

Regia:

Joachim Rønning

Cast:

Daisy Ridley, Tilda Cobham-Hervey, Stephen Graham, Kim Bodnia, Christopher Eccleston e Glenn Fleshler

Genere:

Biografico

PRO

La storia raccontata diventa simbolo della lotta di genere nel corso della storia
Daisy Ridley è convincente nella parte
Il finale regala un’immagine cinematografica stimolante
La struttura classica del biopic vecchio stile è fuori tempo
Eccessivo didascalismo nello sviluppare la tematica principale
La regia è fin troppo invisibile e l’estetica da piattaforma è sgamata