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I miei vicini Yamada: come finisce? La spiegazione del finale del film di Isao Takahata

Isao Takahata mette in scena la realtà quotidiana della famiglia giapponese: ma come finisce il film? Che significato ha il finale?
La spiegazione del finale de I miei vicini Yamada, diretto da Isao Takahata e prodotto dallo Studio Ghibli

Finalmente, per la prima volta in Italia, arriva nelle sale cinematografiche I miei vicini Yamada (1999), scritto e diretto da Isao Takahata, grazie all’iniziativa “Un mondo di sogni animati”, portata avanti dalla casa di distribuzione Lucky Red, dal 18 al 24 giugno 2024. Ma come finisce il film? Di seguito la spiegazione del finale della pellicola prodotta dallo Studio Ghibli.

I miei vicini Yamada, il finale del film di Isao Takahata

ATTENZIONE!!! SPOILER!!!

La famiglia Yamada al completo scatta una fotografia all’interno di un box, appena fuori da un negozio, al lato della strada; mentre i vari componenti commentano la resa visiva dello scatto, il padre Takashi chiede a tutti se vogliono mangiare fuori a cena e dopo il coro di sì, ognuno si fa avanti con una proposta: la figlia Nonoko vuole la pizza, la nonna la tempura mentre il figlio Noboru vuole gli spaghetti (quelli italiani, non gli udon). Il padre zittisce tutti, facendo valere goffamente il suo ruolo di capo famiglia esclamando: “Silenzio! Tanto decido io!”. Mentre tutti si allontanano, l’inquadratura di alza, in una panoramica che coglie il sole al tramonto sulla città; con la canzone dei titoli di coda già iniziata, compare su schermo l’ultimo aforisma del film, che recita le seguenti parole: «Mare sereno di primavera ondeggia calmo tutto il dì­­».

I miei vicini Yamada, la spiegazione del finale del film

Dopo un viaggio profondo e divertente all’interno di un nucleo familiare qualsiasi, il quadro completo, circoscritto in un obiettivo fotografico, è immortalato nei suoi componenti singoli, che insieme formano un tutt’uno, insieme di elementi diversi che danno vita ad un microcosmo, ricco di pregi e difetti, di serenità e turbolenza. Illuminati dalla luce del tramonto, gli Yamada proseguono nella loro vita di sempre, con l’amore che li lega e li unisce; la citazione finale è scelta per essere in grado di comunicare un’immagine di pace e di quiete, durante la stagione in cui tutto nasce e fiorisce, la stagione dove si ricomincia da capo, come ogni giorno vissuto da tutte le famiglie del mondo, fianco a fianco, passo dopo passo, mattone su mattone, fino alla fine del tempo a disposizione.