Distribuito nelle sale cinematografiche giapponesi il 17 luglio 1999, col titolo originale Houhokekyo Tonari no Yamada-kun, mentre in Italia arriva per la prima volta su grande schermo grazie all’iniziativa “Un mondo di sogni animati”, portata avanti dalla casa di distribuzione Lucky Red. Scritto e diretto da Isao Takahata, prodotto dallo Studio Ghibli e ispirato al manga Nono-chan di Hisaichi Ishii. Ma qual è il risultato de I miei vicini Yamada? Di seguito la trama ufficiale e la recensione del film.
La trama de I miei vicini Yamada, di Isao Takahata
Di seguito la trama ufficiale de I miei vicini Yamada, diretto da Isao Takahata:
“La vita della famiglia Yamada nel Giappone degli anni Novanta scorre agrodolce tra piccole gioie e qualche difficoltà. Il momento più drammatico arriva quando la famiglia, insieme in auto, si rende conto di aver perso la piccola Nonoko in un centro commerciale e torna a cercarla temendo il peggio. I vari capitoli, aperti da un titolo spesso ironico e chiusi da uno haiku (del maestro del periodo Edo, Matsuo Basho), sviluppano temi come la relazione tra padre e figlio, e sono soventi articolati su più situazioni che si risolvono velocemente”.
La recensione de I miei vicini Yamada, film dello Studio Ghibli
Dice il proverbio: «Tutto il mondo è paese»; in effetti nonostante la quantità immensa di usi e costumi diversi, culture differenti e distanze geografiche considerevoli, su molti aspetti l’umanità ha tanto in comune, molto più di quello che ci si potrebbe aspettare. Il compianto cineasta giapponese, co fondatore dello Studio Ghibli, riesce nella straordinaria impresa di abbattere qualsiasi barriera culturale, mettendo in scena naturalmente la vita di una normale famiglia nipponica, parlando però a tutti gli spettatori del mondo, facendoli specchiare sullo schermo, così da riconoscersi in quello che stanno vedendo.
Va comunque sottolineato che le peculiarità tipiche del Sol Levante non mancano, anzi, la presenza dei vari aforismi di alcuni poeti, quali Matsuo Bashō, sono un’impronta identitaria evidente. All’apparenza sembra non si stia raccontando niente, ma al contrario si sta raccontando tutto, non è la narrativa al centro del progetto, lo sono le persone, ed esse vengono rappresentate in modo genuino, la semplicità raggiunge la sua massima apoteosi, vengono valorizzate al meglio tutte le potenzialità magiche della tecnica d’animazione, esprimendo concetti e creando profonde simbologie. Memorabile è la sequenza del matrimonio, nella prima parte del film, dove attraverso le immagini si sviluppa il significato, con le tappe più importanti della vita coniugale, utilizzando sapientemente la metafora del viaggio per mare: costruire una famiglia è mollare gli ormeggi e navigare appunto in mare aperto, senza sapere cosa ci sia in serbo all’orizzonte, un viaggio intervallato da sereno e tempesta, quest’ultima rischia di far vacillare la tenuta dell’equipaggio.
Ma anche la calma piatta è un pericolo insidio, l’abitudine e la routine quotidiana possono causare monotonia, che soffoca pian piano le fiamme della passione. Lo stile animato diventa un omaggio ed un riferimento preciso alle illustrazioni fumettistiche dei manga, rivelandosi coerente e funzionale nel suo minimalismo e nella sua quasi incompletezza, sposandosi perfettamente con la vicenda in questione, con i protagonisti, dei totali sconosciuti, personaggi addirittura insignificanti, resi speciali dal regista, capace di dare una lezione su come farli affezionare al pubblico, mediante certamente l’empatia, senza nasconderne i difetti a favore dei soli pregi.
La struttura in capitoli equilibra i contenuti, in modo da affrontare situazioni e argomenti diversi, tipici della realtà familiare, in tempi diversi, dove il testimone del protagonista passa di mano in mano, cosicché il flusso e il ritmo del lungometraggio godono di omogeneità e organicità; l’intrattenimento è inoltre garantito dalla sua anima commediale, grazie alla quale si ride di gusto e con sincerità, con sequenze a dir poco esilaranti: dalla lotta per il controllo della televisione, agli stratagemmi per far fare a qualcun altro i mestieri di casa, fino alla crescita dei figli, coi relativi e conseguenti disagi. I miei vicini Yamada è veramente un film per tutti, un concentrato di: delicatezza, realismo, fantasia, divertimento, essenzialità e concretezza; I miei vicini Yamadaè tutto quello che al cinema si può chiedere.
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I miei vicini Yamada (Houhokekyo Tonari no Yamada-kun)
I miei vicini Yamada (Houhokekyo Tonari no Yamada-kun)
"Un dramma famigliare che esprime diversi temi sulla vita tra padri e madri, mogli e mariti, figlie e figli, fratelli e sorelle ed astute nonne."
Voto del redattore:
10 / 10
Data di rilascio:
18/07/2024
Regia:
Isao Takahata
Cast:
Toru Masuoka, Yukiji Asaoka, Masako Araki, Naomi Uno e Akiko Yano.
Giovanni Urgnani: studente universitario della facoltà di beni culturali per la laurea triennale. Redattore presso Quart4 Parete da luglio 2021, più la guardo più amo la Hollywood classica.