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Winnie the Pooh – Sangue e Miele 2 è un film migliore del precedente: ma basta?

Arriva direttamente in home video, grazie alla Plaion, uno dei seguiti più bizzarri di sempre: com’è Winnie the Pooh – Sangue e Miele 2?
Winnie the Pooh - Sangue e Miele 2: la recensione del film horror

Winnie the Pooh – Sangue e Miele 2 è un film horror diretto da Rhys Frake-Waterfield e dalla durata di circa 89 minuti, distribuito per la prima volta nelle sale cinematografiche il 26 marzo 2024 negli Stati Uniti. L’atteso sequel è arrivato in Italia direttamente in home video grazie alla Plaion il 17 luglio 2024, sia in formato DVD, sia in Blu-ray che in steelbook 4k Ultra HD. Siccome si tratta di un prodotto davvero strano arrivato in seguito alla scadenza dei diritti relativi a Winnie the Pooh e il resto degli amici presenti nel magico Bosco dei 100 Acri, gli appassionati di tutto il mondo si sono interessati al precedente capitolo e, di conseguenza, anche a questo sequel. La differenza di budget, il quale è passato dai 100.000 dollari del primo capitolo al milione del secondo, ha inciso: ma Winnie the Pooh – Sangue e Miele 2 è un sequel di livello in tutto e per tutto? La recensione.

La trama di Winnie the Pooh – Sangue e Miele 2, film horror di Rhys Frake-Waterfield

Di cosa parla Winnie the Pooh – Sangue e Miele 2? La trama del film horror di Rhys Frake-Waterfield è incentrata sul ritorno di Pooh, Pimpi, Uffa e Tigro dopo aver perseguitato Christopher Robin. Quest’ultimo cerca di andare avanti e viene assunto come infermiere in un ospedale, ma ben presto il passato ritorna a tormentarlo: alcuni non lo hanno creduto sulla presenza delle creature, altri invece sì e sono andati alla loro ricerca nel Bosco dei 100 Acri. Da un lato Christopher perde il suo lavoro e la sua credibilità, dall’altro Pooh e i suoi amici si ritrovano senza una casa dato che il bosco viene devastati dai ricercatori. Pieni di rabbia e rancore, i sadici animali antropomorfizzati pianificano la loro terribile vendetta nei confronti di Christopher Robin e di chi lo circonda.

Winnie the Pooh - Sangue e Miele 2: la recensione del film horror

La recensione di Winnie the Pooh – Sangue e Miele 2: basta aver migliorato il livello del precedente?

Il budget ha sicuramente inciso sul pessimo risultato del primo capitolo presentato in Italia nel 2023 direttamente in home video – stesse modalità del sequel – grazie alla Plaion Pictures, e di certo si nota un miglioramento delle creature, ovvero gli assassini di turno dello slasher in questione. Il trucco prostetico è efficace, e infatti Pooh, Pimpi, Uffa e Tigro funzionano per estetica, così come la semplicità dei giochi di luce ha effetto sulla costruzione dell’atmosfera negli ambienti sia chiusi che aperti. Già solo per questi due fattori si può affermare che Winnie the Pooh – Sangue e Miele 2 è un film horror migliore del primo: ma basta? D’altronde, ci voleva molto poco ad apportare delle migliorie. Le animazioni iniziali servono a fare un recap grossolano di quanto accaduto nella storia del film precedente, e tale intuizione – sulla carta interessante – risulta depotenziata sia nell’incipit che quando impiegata per introdurre il colpo di scena a circa metà del lungometraggio di Rhys Frake-Waterfield. Ciò semplicemente perché la voce extra diegetica appare ingiustificata e atrofizza il ritmo. Le scene gore e splatter sono invece “coperte” dal buio e in determinate occasioni non si capisce chiaramente quello che si sta concretizzando, e gli omicidi per di più non sono messi in scena con creatività e fantasia, caratteristiche appartenenti agli slasher più memorabili. Ci si chiede allora se gli effetti visivi siano effettivamente presenti o se tutto il budget sia stato investito nel trucco prostetico.

Le similitudini con Scream e con Halloween (la babysitter e l’introduzione di Pooh in casa) sono evidenti sin dalla presentazione del titolo del film, ma in comune con l’opera di culto di Wes Craven c’è anche un discorso metacinematografico non omaggiato, bensì copiato spudoratamente senza che vi fosse chissà quale necessità. Infatti, Winnie the Pooh – Sangue e Miele viene ripudiato dagli autori stessi poiché è inserito come horror commerciale all’interno di questo sequel, mostrandone così gli effetti visivi orripilanti e per nulla credibili “giustificati” però dalla fretta della realizzazione per monetizzare: il film all’interno del film è basato sugli eventi raccontati da Christopher Robin. Al di là delle citazioni superflue che non aggiungono assolutamente nulla, a rendere la visione più pesante ci sono l’overacting costante (tipico di buona parte dei cosiddetti film di serie B) ed il montaggio sgrammaticato. Molto spesso mancano i raccordi tra le inquadrature e la continuità spazio-temporale appare confusa, ma soprattutto illogica, dunque in determinate scene non si capisce la causa dietro l’azione, arrivando addirittura a chiedersi perché e da dove vengono fuori alcuni personaggi. Christopher Robin si introduce in casa di un estraneo seguendolo, eppure l’ellissi è talmente spropositata da non mostrare le giuste informazioni: per quanto tempo il protagonista ha compiuto questo gesto? Una volta pedinato, o almeno si suppone sia andata così, come ha fatto ad intrufolarsi nell’appartamento?

I continui salti non rendono fluidi nemmeno i movimenti, ragion per cui il posizionamento discontinuo dei personaggi (o degli oggetti) genera spaesamento. Per alimentare la tensione bisognerebbe indurre gli spettatori ad empatizzare con i personaggi in scena, o a provare una specie di astio, ma qui siamo nella più totale indifferenza. Non si prova preoccupazione, non si capisce nemmeno perché i killer mutanti abbiano così tante informazioni su Christopher Robin, come ad esempio l’identità della sua fidanzata e dove lavora come babysitter. La scrittura della storia ha espedienti randomici e non si regge in piedi, e allora ci si trova di fronte un livello anche inferiore a numerosi lavori di fanfiction ben più dignitosi. Le informazioni fornite non riscontrano mai la loro utilità, non avviene mai un reale progresso e si fa fatica a seguire una linearità. Tra le scelte più terrificante ci sono l’ingresso di Pooh in ralenti alla festa e l’introduzione di Tigro, il quale entra in scena improvvisamente solo per uccidere tutti i partecipanti, e ancora una volta ci si interroga sul reale motivo. Nel finale di Winnie the Pooh – Sangue e Miele 2 non c’è spazio per nulla di rilevante, nemmeno per un dialogo tra Christopher e Pooh in seguito alla scoperta annunciata circa a metà film. I titoli di coda cominciano a scorrere e l’annuncio di un altro sequel non tarda ad arrivare, ma dopo un nuovo scempio del genere a chi interesserà veramente un proseguo? La conclusione del film è ridicola perché gli autori credono di prendere in giro gli spettatori, eppure il finto finale non ha credibilità e tutto risulta estremamente velocizzato, fuori luogo.

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La recensione Winnie the Pooh - Sangue e Miele 2
Winnie the Pooh - Sangue e Miele 2
Winnie the Pooh – Sangue e Miele 2

Dopo un primo capitolo più bizzarro che riuscito, Winnie the Pooh - Sangue e Miele 2 è un seguito che prova ad alzare il livello della strana operazione commerciale. Christopher Robin dopo gli eventi del film precedente racconta a tutti quanto avvenuto, ma mentre alcuni gli credono, altri lo deridono: qual è la realtà?

Voto del redattore:

2 / 10

Data di rilascio:

17/07/2024

Regia:

Rhys Frake-Waterfield

Cast:

Mason Stanley Gold, Flynn Matthews, Tallulah Evans, Soma Zimmatore, Thea Evans, Alec Newman, Nicola Wright, Simon Callow, Ryan Oliva, Peter DeSouza-Feighoney, Eddy MacKenzie, Lewis Santer, Marcus Massey

Genere:

Horror

PRO

Nessuno
Il montaggio è sgrammaticato e quindi la continuità spazio-temporale appare confusa
La storia non si regge in piedi: il livello è anche inferiore ad alcuni lavori di fanfiction
Le scene splatter e gore sono mascherate dal costante buio
Il finale è a dir poco ridicolo