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Eyes Wide Shut, secondo Nicole Kidman Kubrick avrebbe “sfruttato” il suo matrimonio con Cruise

L’attrice ha raccontato delle settimane di prove avute a casa del regista e di come certi elementi da loro proposti siano finiti nel film
Eyes Wide Shut, secondo Nicole Kidman Kubrick avrebbe sfruttato il suo matrimonio con Cruise

Sono passati 25 anni dall’uscita nelle sale di Eyes Wide Shut, ultimo film di Stanley Kubrick. Come ogni film del regista anche la pellicola con protagonisti Tom Cruise e Nicole Kidman è un rovesciamento costante di quelli che erano gli stilemi classici e tradizionali del film romantico. A distanza di anni, però, l’attrice è tornata ricordare la tumultuosa lavorazione di quel lungometraggio e come, secondo lei, il regista abbia “sfruttato” degli elementi del loro matrimonio per rendere la storia e i personaggi più interessanti o, quanto meno, più reali.

Eyes Wide Shut, le idee rubate alle dinamiche di coppia

Kubrick è sempre stato un tipo di regista che preferiva lunghe prove rispetto a gettare gli attori sul campo “abbandonati a se stessi” (se così vogliamo intenderlo). Ciò ovviamente si è riflesso anche nella preparazione di Eyes Wide Shout durata, secondo la Kidman, settimane. “Quando Tom e io abbiamo iniziato con Stanley, eravamo a casa sua, e non siamo nemmeno andati sul set ai Pinewood [Studios]”, ha raccontato. “Sono passate sei, otto settimane, e ci chiedevamo, ‘Cominceremo mai?’ E non volevamo proprio iniziare. Ci stavamo sentendo a nostro agio l’uno con l’altro, abbastanza a nostro agio da buttare lì delle idee” ha svelato.

Eyes Wide Shut, secondo Nicole Kidman Kubrick avrebbe sfruttato il suo matrimonio con Cruise

Il rapporto con Stanley Kubrick

Vedendo la relazione tra i due, conclusa nel 2001, il regista potrebbe aver tranquillamente preso ispirazione dalle loro dinamiche matrimoniali per poter dare qualcosa ad Eyes Wide Shut “C’erano idee a cui era interessato. Faceva un sacco di domande. Ma aveva un forte senso della storia che stava raccontando. Ricordo che diceva: ‘I triangoli sono difficili. Devi procedere con cautela quando si tratta di un triangolo’. Perché una persona poteva sentirsi accerchiata. Ma lui ne era consapevole e sapeva come gestirci” ha riflettuto. “Aveva valore anche l’essere donna in questa equazione. E a Stanley piacevano le donne. Aveva un rapporto diverso con Tom. Lavoravano più a stretto contatto sul suo personaggio” ha concluso.