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When Evil Lurks: perché si chiama così? Il significato del titolo del film horror

When Evil Lurks è un film horror del 2023 di Demián Rugna: ma perché si chiama così?
Di seguito tutto quello che c'è da sapere sul perché When Evil Lurks si chiama così e il significato del titolo del film

Scritto e diretto da Demián Rugna, When Evil Lurks è film horror del regista argentino distribuito nelle sale italiane dal 18 luglio 2024. Diversamente da altri prodotti usciti su grande schermo, When Evil Lurks mantiene il titolo scelto con la traduzione inglese dall’originale in spagnolo. Seguono perché When Evil Lurks si chiama così e il significato del titolo del film di Demián Rugna.

Perché When Evil Lurks si chiama così e il significato del titolo

Per comprendere il significato del titolo del film horror di Demián Rugna, When Evil Lurks – così come quello del finale – occorre analizzarlo su due livelli: quello letterale e quello metaforico. Innanzitutto, l’espressione “when evil lurks” riprende alla lettera quella del titolo originale in spagnolo “quando acecha la maldad” che significa “quando il male si nasconde, è in agguato”. Da un punto di vista ermeneutico, invece, il senso si fa ben più complesso di questa accezione. Di fatto, tutto ha inizio da una sorgente, ossia l’uomo posseduto marcescente che manifesta la possessione tramite uno stato di putrefazione, che è la base da cui zampilla il male. O meglio, sarebbe dovuto rimane a bada, se non fosse che esso – il modo giusto per definirlo proprio come nel cult It follows, in quanto concetto – viene liberato quando uno dei personaggi decide volontariamente di farsi dapprima catalizzatore del male, per poi diventare irradiatore. Infatti, il Male in quanto essenza concettuale si palesa, non solo là dove ci sia stato contatto diretto con un posseduto, ma anche e soprattutto quando si verificano delle condizioni parossistiche di estrema violenza, del male con che si impersonifica con la M maiuscola portato all’eccesso che si nasconde – da qui il titolo – in loro e pervade tutto il loro essere, in un climax assoluto.

In questo senso, il male è equivalente a una malattia per la sua contagiosità rapida e invisibile, che striscia e si insinua nelle menti ma soprattutto agisce tramite e grazie ai corpi dei personaggi. D’altronde tutto ha inizio proprio dall’esternazione di un malessere penetrato all’interno della comunità, curabile, secondo la mentalità bigotta e ingenua della cittadina, solo tramite l’allontanamento forzato e dunque l’espulsione dell’individuo posseduto che causa una catena di eventi mortali. Dunque, da essere le vittime del male, i personaggi diventano loro stessi i carnefici di esso creando un circolo vizioso potenzialmente senza fine se non comprendono come fermarlo una volta per tutte. Il solo modo di porvi fine è infatti quello di non farsi personalmente propagatore o non offrire il proprio corpo o esporre la propria mente al male. Infatti durante il film, viene consigliata come possibile soluzione quella di non cedere ai pensieri maligni, di non fare penetrare nelle nostre menti il Male, e di non aver paura per non farci trovare, anzi per non trovare noi il Male che si nasconde e aspetta silenzioso.