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I migliori film con Cate Blanchett

Cate Blanchett è una delle attrici più note ed importanti di Hollywood ed ha preso parte a numerosi film di successo: ma quali sono i migliori con lei?
Cate Blanchett, i migliori film con l'attrice

Cate Blanchett, all’anagrafe Catherine Elise Blanchett, è una delle attrici più rinomati nel settore cinematografico. Nata a Melbourne, in Australia, nel 1969, ad oggi la Blanchett ha ottenuto la cittadinanza statunitense e ha numerosi film di successo che compongono la sua prestigiosa carriera cominciata all’inizio degli anni ’90 ed ancora in corso. Oltre ad aver preso parte a kolossal come Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, e ad aver interpretato Hela – sorella di Thor – nel Marvel Cinematic Universe, l’attrice è riuscita a introdursi gradualmente nell’immaginario collettivo anche tramite ruoli più di nicchia in film d’autore. Dalla sua ha anche ricevuto moltissime nomination e ha ottenuto premi ambiti come i due premi Oscar su otto candidature ricevute, quattro Golden Globe su dodici, quattro BAFTA su sette nomination, tre Screen Actors Guild Award su 18 candidature, e infine ha persino ricevuto una candidatura ai Tony Awards in ambito teatrale. Siccome si tratta di un’attrice formidabile: quali sono i migliori film con Cate Blanchett? Di seguito la classifica in ordine crescente.

15) Il talento di Mr. Ripley (1999), di Anthony Minghella

Ruolo emblematico in un film di culto, Cate Blanchett in Il talento di Mr. Ripley presta il volto a Meredith Logue, giovane ereditiera il cui incontro con Tom Ripley (Matt Damon) rende il film di Anthony Minghella maggiormente complesso, empatico e profondo. Infatti, si tratta di un personaggio che appare in alcune scene tragico e vulnerabile, mentre in altre si mostra innocente e ingenuo; tale mix è bilanciato dall’espressività e dai movimenti corporali dell’attrice australiana, la quale riesce ad accentuare i temi dell’oscurità e dell’inganno.

14) Coffee and cigarettes (2003), di Jim Jarmusch

Uno dei migliori film con Cate Blanchett è Coffee and Cigarettes, di Jim Jarmusch, dove l’attrice in un solo segmento del film riesce a differenziare le personalità di ben due personaggi, ovvero se stessa e la versione immaginaria di una sua cugina. Ovviamente, per mettere in risalto i tratti di entrambe, la Blanchett è formidabile nel giocare con gli spettatori mostrando una brillante versatilità recitativa e impiegando sfumature alquanto sottili. Ciò consente al regista di approfondire al meglio la dualità all’interno del suo film, tra le altre cose.

13) Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re (2003), di Peter Jackson

Memorabile il ruolo di Galadriel, e anche grazie alla presenza scenica e all’espressività facciale di Cate Blanchett in Il Signore degli Anelli – Il ritorno del Re. Infatti, l’Elfa regina è un personaggio magnetico, affascinante per la sua eleganza e per la sua sensibile saggezza. Nonostante si stia parlando di un ruolo il cui minutaggio è abbastanza ridotto, Cate Blanchett contribuisce a generare un’atmosfera mistica e un tono solenne attraverso un’interpretazione grintosa, appassionante.

12) Il curioso caso di Benjamin Button (2008), di David Fincher

La chimica che si vede sullo schermo tra Cate Blanchett e Brad Pitt in Il curioso caso di Benjamin Button è sensazionale, poiché l’attrice interpreta Daisy, mentre l’attore è il protagonista, ed entrambi riescono a comunicare con enfasi le sfumature sentimentali dei rispettivi personaggi a seconda del momento. La storia del film di Fincher è letteralmente un viaggio dove la Blanchett contribuisce a rendere le varie fasi della vita del Benjamin Button di Brad Pitt emotivamente profonde, e ciò è reso possibile da un modo di recitare autentico, aggraziato, credibile in quanto pieno di passione e alternata – inevitabile – tragicità. I segni della sofferenza di Daisy vengono messi in risalto con malinconia, così come quelli del suo incredibile amore per il protagonista.

11) The Gift (2000), di Sam Raimi

Cate Blanchett interpreta Annie Wilson nel film di Sam Raimi, ovvero una sensitiva alquanto particolare che vive in una piccola realtà. La performance dell’attrice australiana in The Gift è incredibilmente immersiva in quanto riesce a combinare intensità, vulnerabilità e determinazione, sempre con enorme credibilità. Annie è, grazie alla Blanchett, un personaggio umano e al contempo sovraumano perché sfoggia i suoi poteri manifestando sia della sana curiosità (e ammirazione) nei loro confronti che una specie di mascherata riluttanza.

10) Elizabeth (1998), di Shekhar Kapur

Uno dei migliori film con Cate Blanchett non può che essere Elizabeth, dove interpreta la regina Elisabetta I, ruolo che tra parentesi le è valso il premio Oscar come miglior attrice protagonista. Ciò che colpisce maggiormente sul piano attoriale è il ritratto umanamente complesso che la Blanchett riesce a portare sul grande schermo, segnando a piccoli ma indispensabili passi l’evoluzione della protagonista che passa dall’essere una principessa ingenua a diventare una regina incredibilmente determinata. Dunque, fragilità e forza si alternano in continuazione e il personaggio in questione appare sempre diverso anche nei modi di fare.

9) Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004), di Wes

Da non protagonista Cate Blanchett riesce comunque ad essere memorabile, e nell’arco della sua carriera la prova di questo enunciato non è soltanto il personaggio di Galadriel nella trilogia de Il Signore degli Anelli, bensì la Jane Winslett-Richardson di Le avventure acquatiche di Steve Zissou, film diretto da Wes Anderson. Si sta facendo riferimento, in particolare, ad una performance delicata, malinconica e per certi versi eccentrica, esattamente come il tono che il regista ha deciso di utilizzare per contraddistinguere il suo lungometraggio. L’attrice australiana riesce allora a generare curiosità tramite un mix bilanciatissimo di ironia e vulnerabilità.

8) Che fine ha fatto Bernadette? (2019), di Richard Linklater

Potrebbe forse sorprendere trovarlo così in alto in classifica, eppure il ruolo di Cate Blanchett in Che fine ha fatto Bernadette? merita l’attenzione di tutti, nonostante sia stato piuttosto sottovalutato nel momento della sua uscita nel 2019. Richard Linklater si conferma un autore grandioso ed un grande regista di attori, con cui riesce sempre a creare una chimica che, il più delle volte, dà alle sue pellicole una marcia in più. Non fa eccezione il rapporto con l’attrice australiana, qui mattatrice assoluta di un’opera che meriterebbe di essere riscoperta dagli appassionati di tutto il mondo.

7) Babel (2006), di Alejandro González Iñárritu

A proposito di premi, nel 2006 Cate Blanchett lavora con uno dei registi più apprezzati e premiati degli ultimi decenni, ovvero Alejandro González Iñárritu. Babel viene presentato in anteprima all’interno del concorso ufficiale di Cannes59 – aggiudicandosi il Prix de la Mise en Scène per la miglior regia – e finirà per ottenere 7 candidature ai 79esimi Academy Awards, vincendo il premio Oscar per la miglior colonna sonora grazie alle musiche di Gustavo Santaolalla, oggi noto ai più per il suo lavoro in The Last of Us. Cate Blanchett non otterrà nessun tipo di riconoscimento, ma il suo apporto alla pellicola è parte fondamentale del suo successo ed il suo nome è ormai nel firmamento delle star hollywoodiane.

6) The Aviator (2004), di Martin Scorsese

Da un certo punto di vista, il titolo della consacrazione. Nonostante fosse reduce dal successo planetario della trilogia del Signore degli anelli di Peter Jackson ed avesse preso parte ad opere autoriali come Le avventure acquatiche di Steve Zissou di Wes Anderson, The Aviator è un salto di qualità. Banale da dire, ma collaborare con Martin Scorsese porta inevitabilmente ad un cambio di passo nella propria carriera e Cate Blanchett, che del proprio talento aveva già dato dimostrazione, da qui in poi non potrà non essere considerata come una delle più grandi attrici della propria generazione. Premio Oscar come miglior attrice non protagonista ai 77esimi Academy Awards.

5) La fiera delle illusioni – Nightmare Alley (2021), di Guillermo Del Toro

Qualcuno potrebbe rimanere sorpreso ma, mentre tutto il mondo premiava il suo Pinocchio, Guillermo Del Toro usciva contemporaneamente nelle sale di una buona parte del pianeta – tra cui l’Italia – con La fiera delle illusioni – Nightmare Alley. Titolo fin troppo chiacchierato che è stato però, a mani basse, uno dei migliori del 2021 e, da un punto di vista formale e strutturale, il picco fino ad oggi nella carriera del regista messicano. Cate Blanchett torna nel ruolo di non protagonista all’interno di un cast corale pieno di stelle tra cui, però, essa riesce a spiccare per il suo incredibile talento, con un ruolo magnetico, che ipnotizza il pubblico e porta ad una svolta narrativa l’intero film. Ennesima pellicola cui prende parte l’attrice australiana che finisce per ottenere delle candidature ai premi Oscar, in questo caso 4, pur non vincendone nessuna.

4) Carol (2015), di Todd Haynes

Nel 2015, Cate Blanchett è ormai attrice affermata e premiata in tutto il mondo, icona cinematografica capace di segnare un’epoca intera. Uno dei registi che più di tutti ha influito nel renderla tale, regalandole ruoli memorabili, è certamente Todd Haynes ed uno di questi è quello di co-protagonista in Carol. A Cannes68 fu Rooney Mara a vincere il Prix d’Interprétation Féminine ma, senza che nessuno si offendi, a rubare la scena è soprattutto l’attrice nata a Melbourne, che qui tira fuori dal cilindro una delle sue migliori performance, un caloroso abbraccio allo spettatore, trascinato qui in una storia d’amore senza età o tempo ancora oggi ricordata e citata. Anche in questo caso, come quasi sempre quando c’è Blanchett di mezzo, piovono candidature ai premi Oscar: 6 nomination, senza nessuna vittoria.

3) Io non sono qui (2007), di Todd Haynes

Se Carol ne era rimasto ai piedi, Todd Haynes si guadagna un posto sul podio con un’altra pellicola dove Cate Blanchett è maestosa. Io non sono qui è infatti un film ormai di culto che racconta vita e carriera di Bob Dylan ed uno dei ruoli dove l’attrice australiana si sente forse più libera di spaziare tra i vari colori che compongono questo incredibile mosaico. Anche in questo caso, Blanchett è parte di un enorme cast di star ma, alla fin fine, quello che viene ricordato di più è il suo ruolo e, vedendo il film, sembra perfettamente comprensibile. Presentato in anteprima a Venezia64, il lungometraggio fece una grande doppietta con il Premio Speciale della giuria e la Coppa Volpi proprio per Cate Blanchett.

2) Tár (2023), di Todd Field

Se in tanti dei titoli citati in precedenza si è parlato di cast corali, in Tár Cate Blanchett non è solo l’assoluta protagonista, ma una vera e propria divinità scesa in terra. Difficile infatti ricordare una performance di questo livello negli ultimi decenni, un’interpretazione potente, graffiante, capace di smuovere le emozioni dello spettatore, di portarlo ad amare ed odiare il personaggio da lei interpretato in maniera semplicemente perfetta e che toglie ogni dubbio – se mai ci fossero stati – riguardo al fatto che Cate Blanchett è una delle più grandi attrici di ogni epoca.

Tár segna inoltre il ritorno dell’attrice di Melbourne al Lido dove, in occasione della 79esima edizione della Mostra del Cinema, si è aggiudicata la sua seconda Coppa Volpi. Chi è stato invece schiavo di dinamiche che col cinema hanno poco a che fare ha deciso invece di non conferirle il terzo premio Oscar, con il lungometraggio capolavoro di Todd Field che rimase a secco nonostante le 6 candidature ottenute, ma film ed interpretazione sono ormai storia del cinema e, senza ombra di dubbio, saranno in grado di resistere alla prova del tempo.

1) Blue Jasmine (2013), di Woody Allen

Il miglior film con Cate Blanchett, che tra l’altro le è valso il suo secondo Oscar da protagonista, è Blue Jasmine, di Woody Allen. Qui l’attrice australiana interpreta Jasmine French, donna in profonda crisi in seguito agli scandali finanziari che hanno portato all’arresto del marito e alla confisca fiscale di ogni bene e avere della coppia. Si tratta di una performance potente e sfaccettata, poiché l’obiettivo è quello di manifestare la fragilità sia mentale che emotiva del personaggio, il quale in alcuni frangenti è in preda a dei deliri così accentuati da apparire quasi comici.

Dunque, l’intensa tragedia segnata da difficoltà causate dalla paranoia e dalla goffa costruzione delle relazioni interpersonali, viene alternata a degli attimi di lucidità, forza e determinazione nel cercare di andare avanti. Cate Blanchett in Blue Jasmine è semplicemente perfetta perché sa quando l’overacting è più adatto, ma è anche consapevole di quando invece deve risultare maggiormente seducente, bilanciata, dolce, malinconica e speranzosa.