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Recensione – Deadpool 2: il sequel di David Leitch

Il sequel di Deadpool mostra un nuovo lato del protagonista senza rinunciare alla sua eccentricità.
Deadpool 2: la recensione del sequel con Ryan Reynolds

Dopo l’inaspettato successo di Deadpool, la 20th Century Fox da il via alla realizzazione di Deadpool 2. Il sequel, diretto stavolta da David Leitch, mostra una forte evoluzione del personaggio interpretato da Ryan Reynolds.

La trama di Deadpool 2

Ispirato alle storie a fumetti scritte da Rob Liefeld e Fabian Nicieza (in particolare la run Cable & Deadpool), Deadpool 2 è il secondo film della trilogia con protagonista Ryan Reynolds. Il sequel, ambientato sempre in un universo alternativo a quello dei film degli X-Men, presenta la seguente trama:

Wade Wilson è divenuto un mercenario a pagamento, soprannominato Deadpool, che prende di mira principalmente i membri della malavita. Purtroppo questa sua nuova professione mette in pericolo Vanessa, la quale rimane coinvolta in una sparatoria, morendo. Wade non ha più alcun motivo per vivere, finché Colosso non gli offre la possibilità di entrare negli X-Men. Nel frattempo Cable, un uomo con un braccio bionico venuto dal futuro, è tornato indietro del tempo per uccidere Russell Collins, un giovane mutante di 12 anni che potrebbe cambiare per sempre la vita di Wade.

Recensione - Deadpool 2: il sequel di David Leitch

La recensione di Deadpool 2

Deadpool 2 mantiene la scorrettezza del primo capitolo, ma cerca di portare il personaggio di Wade Wilson su una strada completamente diversa. Dopo la morte di Vanessa, il protagonista non ha infatti più alcuno scopo di vita ed ha perso letteralmente tutto: sia la donna che ama che il bambino che portava in grembo, cancellando ogni traccia del suo futuro. Dopo aver toccato il fondo aspirando al suicidio ma fallendo a causa dei suoi poteri, Wade si confronta con quello che Vanessa avrebbe voluto da lui, facendo tesoro (o almeno provandoci) degli insegnamenti che la ragazza le ha dato quando era in vita. Il percorso che Wade intraprende, cercando di provare ad essere un X-Men sfuggendo alla sua furia omicida, è molto interessante ed aggiunge una sfumatura più umana al personaggio. Anche la figura di Colosso, che cerca di aiutare Wade nei suoi momenti più bui, funziona molto, evidenziando una forte rappresentazione di amicizia in cui un amico cerca di dare speranza a chi ha perso la via, allontanandolo dallo stereotipo comico attraverso il quale era stato rappresentato nel primo film.

Un altro elemento coraggioso è la figura di Russell, un dodicenne che si sente solo ed è arrabbiato con tutti perché è stato maltrattato subendo violenze. Deadpool è l’unico personaggio che ha notato questa cosa in lui, così Russell vede in Wade un amico ed un punto di riferimento. Tanta gente odia Russell in quanto impulsivo e violento, ma Deadpool, fallendo spesso a causa del suo carattere e del suo pessimismo, cerca di comprenderlo e di avvicinarsi a lui. Non ci si aspetta che il sequel su un personaggio così bizzarro parli delle violenze sui minori, specialmente attraverso la rappresentazione dell’orfanotrofio di Russell, pieno di dipendenti che torturano i mutanti a causa della loro diversità. Questo elemento non solo abbraccia la poetica degli X-Men, ma è una forte frecciata ai centri di rieducazione per omosessuali tragicamente diffusi in molti posti, dove questi ultimi sono visti come malati perché non accettati dalla società. Russell rischia di diventare un’omicida a causa della cattiveria che gli è stata insegnata ed il lungometraggio critica i comportamenti reazionari iniziali di Deadpool, i quali finiscono solo per peggiorare la situazione. Tuttavia più passa il film e più Wade si rende conto che prendersi cura di persone bisognose, specialmente di giovani ancora fragili, può aiutarlo a trovare uno scopo per vivere facendo del bene a lui e agli altri: Deadpool permette a Russell di essere una persona migliore e Russell permette a Deadpool di essere una persona migliore.

Deadpool 2: la recensione del cinecomic di David Leitch

Il cambiamento di Deadpool 2

Cable, interpretato da un perfetto Josh Brolin, è un personaggio prevelantemente serio che fa da contrasto alle atmosfere più comiche del film. Al di là della sua ottima impostazione visiva, il cyborg venuto dal futuro ha una caratteristica molto simile a Deadpool, essendo convinto che può risolvere il suo tragico destino soltanto uccidendo Russell, dal momento che, secondo lui, non esistono strade alternative. Il modo in cui Wade vuole mostrargli una soluzione differente, evidenziando che nessuno è perduto per sempre e che tutti possono cambiare, segna un altro lato dell’evoluzione dei personaggi che diventano un esempio nonostante l’esilarante black humour che non lascia mai l’atmosfera (le battute sul razzismo legate allo stesso Cable sono stupende). Anche il già citato Colosso presenta una bella evoluzione, utilizzando alcuni vecchi metodi di Wade senza rinunciare ai suoi principi ed alla sua personalità, adattandosi dunque alle situazioni. La new entry Domino è il personaggio più sacrificato per quanto riguarda l’approfondimento, ma i suoi originali superpoteri (combatte attraverso la fortuna) permettono l’utilizzo di scene d’azione creative e l’ottima performance di Zazie Beetz fornisce al personaggio un grande carisma.

A queste ottime caratterizzazioni si aggiunge la genialità fumettosa del primo capitolo, la cui eredità visiva viene accolta da un David Leitch in gran forma dietro la macchina da presa. Le rotture della quarta parete e la comicità irriverente del personaggio continuano a dominare, ottenendo picchi fantastici come l’entrata in scena della X-Force, la quale sovverte le aspettative narrative del film e le impostazioni non soltanto del genere supereroistico, ma quelli dei blockbuster in generale (anticipando il geniale inizio di The Suicide Squad: Missione Suicida di James Gunn). Questi elementi, uniti al grande messaggio trattato con intelligenza, lo avrebbero reso uno dei migliori cinecomic degli ultimi anni, ma purtroppo parte del film viene rovinata da un finale anticlimatico che rinnega alcune importanti vicende accadute nella prima parte ed entra in contrasto con la caratterizzazione di uno dei personaggi fondamentali.

Deadpool 2: la recensione del cinecomic di David Leitch

Deadpool 2 presenta una storia e dei personaggi migliori del suo predecessore, nonostante i difetti del finale che rovinano parte dell’esperienza. Tuttavia i pregi continuano a fare da padroni, tra cui l’ottima comicità e risvolti di trama inaspettati, i quali prendono in giro gli elementi classici del cinema supereroitico e permettono un’interessante evoluzione del protagonista insieme ai suoi comprimari, rendono l’opera decisamente ottima.

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Deadpool 2: la recensione del cinecomic di David Leitch
Deadpool 2
Deadpool 2

Deadpool è a pezzi a causa della morte di Vanessa, ma la sua vita prende una svolta conoscendo un mutante dodicenne braccato da un cyborg del futuro.

Voto del redattore:

8 / 10

Data di rilascio:

18/05/2024

Regia:

David Leitch

Cast:

Ryan Reynolds, Josh Brolin, Morena Baccarin, Julian Dennison, Zazie Beetz, T. J. Miller, Eddie Marsan e Stefan Kapičić

Genere:

Supereroistico, commedia, action, fantascienza

PRO

Lo sviluppo di Deadpool
La denuncia ai maltrattamenti sui minori
Le sequenze action
L’accettazione del lutto
Il finale anticlimatico
Il mancato approfondimento di Domino