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Recensione – MaXXXine: il film horror diretto da Ti West con Mia Goth

MaXXXine, l’ultimo film horror diretto da Ti West con Mia Goth, esce al cinema in Italia il 21 agosto 2024: ma com’è il film in questione?
La recensione di MaXXXine diretto da Ti West

MaXXXine è un film diretto da Ti West che vede come protagonisti Mia Goth, Kevin Bacon e Elizabeth Debicki. La sua distribuzione nelle sale italiane è prevista per il 21 agosto 2024, il film è stato prodotto da Motel Mojave e Access Entertainment.

Di seguito la trama e la recensione di MaXXXine.

La trama di MaXXXine, film horror diretto da Ti West con Mia Goth

Di seguito la sinossi ufficiale del film: “Nella Hollywood degli anni 80, la star del cinema per adulti e aspirante attrice Maxine Minx ottiene finalmente la sua grande occasione. Ma mentre un misterioso assassino dà la caccia alle stelle nascenti di Hollywood, una scia di sangue minaccia di rivelare il suo sinistro passato.”

La recensione di MaXXXine, un film horror riuscito a metà

Si conclude con MaXXXine un’operazione interessante, senz’altro a livello editoriale, che ha dato colore alla carriera di un regista che altrimenti avrebbe finito per continuare a operare nell’anonimato come Ti West e che ha dato una ribalta da protagonista a un’attrice bravissima e giovane come Mia Goth. Nel cinema post-pandemico d’altronde si è intuito come l’horror sia quello che più di altri permette una sperimentazione senza vincoli particolarmente stringenti e questo per una congiuntura di diversi fattori, primo tra tutti la possibilità di operare con un budget contenuto. In un periodo storico in cui le case di produzione, a ragion veduta sono (o perlomeno dovrebbero essere) restie nel concedere con nonchalance budget multimilionari, il genere dell’orrore ha visto una rinascita, potendo contare su uno zoccolo duro piuttosto motivato ad andare in sala e, fatto determinante, composto per larga parte da giovani, ovvero la demografica che più di tutte è propensa ad affacciarsi in sala. Questa saga con il suo passaggio a Venezia (Pearl) ha anche parzialmente elevato il suo status, presentandosi agli occhi di pubblico e critica come un tentativo di proposta cinematografica più autoriale che commerciale. Nel conciliare queste due anime e in altri problemi di carattere narrativo risiedono tuttavia le principali criticità di quest’ultima installazione della trilogia di Ti West che può dirsi riuscita solo a metà.

MaXXXine sembra essere una unione malriuscita tra i due capitoli precedenti della trilogia. Nonostante le tematiche siano fondamentalmente le stesse, con il focus ancora una volta puntato sul rapporto tra la donna e il proprio corpo, riflettendo inoltre sulle diverse costrizioni sociali imposte dall’uomo nei confronti dell’altro sesso, spesso mediante l’obiettivo di una macchina da presa. Queste riflessioni metacinematografiche si innestano, specialmente nel caso di X, sull’impianto di uno slasher puro. Questa struttura viene rivisitata nel corso dei tre film e a cambiare sono a momenti alterni sia il tono che il genere. In X Ti West ci teneva sopratutto a omaggiare un certo tipo di cinema horror anni 70 e questa operazione stilistica finiva per essere molto convincente e eseguita in modo competente. Lo stesso non si può dire, perlomeno in termini stilistici, degli altri due film della saga, in cui il regista (pur ricalcando un modo di far cinema sorpassato) cerca di imprimere un’impronta autoriale forte alle sue opere, lasciando a desiderare sotto l’aspetto più prettamente orrorifico. Pearl e MaXXXine sembrano quel genere di film che, senza voler offendere nessuno, piacciono a chi di solito disprezza i film horror. Come il suo predecessore, MaXXXine, tenta di affogare la sua pochezza argomentativa con scelte stilistiche molto marcate. Da una parte il film porta avanti un ragionamento circa l’ambizioni di immortalità della protagonista (da ottenere attraverso l’immagine cinematografica) di una banalità sconcertante mentre dall’altra descrive in modo didascalico il bigottismo che affligge l’industria cinematografica hollywoodiana. Facendo un volo pindarico si potrebbe vedere questa presa di posizione del film come un richiamo all’attuale rigurgito religioso che sta affliggendo la società statunitense, tuttavia il parallelismo regge solo fino a un certo punto. Ad aggravare questa situazione vi una trama che nella prima parte setta le premesse per uno svolgimento classico ma misterioso ed una seconda che invece si perde in una serie di inutili risvolti narrativi che confluiscono in un finale molto scarico e prevedibile.

I punti di forza della pellicola sono un cast eccezionale composto da un numero di attori secondari fuori scala vista la tipologia di film, che tuttavia finiscono per cannibalizzare ulteriormente una storia che non ha una direzione precisa e un comparto tecnico di tutto rispetto. A difettare è il timoniere, ossia un Ti West che non riesce a far fruttare le ottime risorse cinematografiche a sua disposizione in questa ennesima delusione horror del 2024.

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MaXXXine
MaXXXine

Nel 1985 Maxine Minx si trasferisce a Los Angeles alla ricerca della gloria personale, cercando di sfondare nel mondo del cinema. Si troverà tuttavia a dover fronteggiare diversi eventi macabri e una setta misteriosa.

Voto del redattore:

5 / 10

Data di rilascio:

21/08/2024

Regia:

Ti West

Cast:

Mia Goth, Elizabeth Debicki, Moses Sumney, Michelle Monaghan, Bobby Cannavale, Halsey Lily Collins, Giancarlo Esposito e Kevin Bacon.

Genere:

Horror, commedia

PRO

Mia Goth e il resto del cast
Il comparto tecnico
Stile irregolare
Didascalie narrative
Incapacità di far coesistere autorialità e cinema commerciale