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Recensione – Deadpool & Wolverine: il crossover Marvel con Ryan Reynolds e Hugh Jackman

Deadpool & Wolverine riprende le vicende della Multiverse Saga permettendo ai due personaggi di connettersi all’universo dei Marvel Studios.
Deadpool & Wolverine: la recensione del cinecomic con Ryan Reynolds e Hugh Jackman

Deadpool & Wolverine è uno dei film Marvel più attesi di sempre, sia per la grande popolarità del personaggio interpretato da Ryan Reynolds che per il ritorno del mutante interpretato da Hugh Jackman dopo tanto tempo, ma il cinecomic merita davvero tutta questa attenzione?

La trama di Deadpool & Wolverine

Ispirato alla serie a fumetti Pool-Pocalypse Now scritta da Victor Gischler, Deadpool & Wolverine è il sequel di Deadpool 2, nonché terzo capitolo della trilogia sul mercenario chiacchierone. Inoltre è il trentaquattresimo film del Marvel Cinematic Universe, nonostante sia ambientato in un universo alternativo che si collega anche agli originali film degli X-Men. Il lungometraggio presenta infatti la seguente trama:

Wade Wilson ha appeso il costume di Deadpool al chiodo ed adesso è un venditore di auto, ma la sua vita non prosegue come vorrebbe a causa della rottura con Vanessa. Improvvisamente la TVA, un’organizzazione che ha lo scopo di proteggere le linee temporali del multiverso, rapisce Wade e gli informa che il suo mondo verrà cancellato. Per salvare il suo universo combattendo contro la TVA, Deadpool decide di chiedere aiuto a Wolverine, il quale tuttavia non sembra essere molto propenso ad ascoltarlo nonostante sia costretto a fare squadra con lui.

Recensione - Deadpool & Wolverine: il crossover Marvel con Ryan Reynolds e Hugh Jackman

La recensione di Deadpool & Wolverine

La regia di Shawn Levy presenta delle scene d’azione ben girate e che sono gestite con una violenza tarantiniana, la quale ormai è una delle caratteristiche principali del franchise di Deadpool. Alcuni guizzi sono molto belli, come una carrellata che omaggia Old Boy di Park Chan-Wook, oppure dei primi piani su Deadpool, mentre rompe la quarta parete, che vengono introdotti da stacchi di montaggio che permettono tempi comici brillanti. A tal proposito, il lungometraggio presenta degli elementi satirici e metacinematografici che prendono in giro il percoso Marvel intrapreso negli ultimi anni, sbeffeggiando più volte la major con costanti frecciate autoironiche sull’esigenza di riportare personaggi per la mancanza di idee. Non si tratta di un approfondimento che vuole trasformarsi in un trattato sul cinema supereroistico degli ultimi anni, ma i riferimenti sono comunque divertenti ed a volte toccano picchi notevoli che si sposano alla perfezione con la scorrettezza di Deadpool (come gli inaspettati collegamenti espliciti a Logan: The Wolverine).

La metacinematografia non si limita semplicemente alle scelte aziendali della Disney, ma tratta anche altri elementi, tra cui la scelta estetica del costume di Wolverine. L’inserimento della tuta in calzamaglia data al mutante artigliato genera un discorso sull’idea di trasposizione visiva sul grande schermo, con Deadpool che più di una volta evidenzia la sua eccitazione da fan ed allo stesso tempo si fa domande sulla ridicolaggine di una scelta estetica eccessivamente fumettosa, riferendosi ad una questione sui limiti del contesto live action che non abbandona gli appassionati dai tempi dell’uscita del primo X-Men di Bryan Singer. Le azioni epiche di Wolverine, che appaiono tali anche con il suo costume, dimostrano che il cinema supereroistico ha esplorato così tante strade da potersi permettere qualsiasi cosa, creando sequenze folli che sembrano uscite direttamente dalle tavole di Ginschler. Inoltre ad un certo punto la tuta assume anche un significato emotivo per Wolverine, sottolineando come cose apparentemente ridicole smettano di esserlo nel momento in cui sono i personaggi e lo stesso spettatore (rappresentato da Deadpool) a deciderlo.

Deadpool E Wolverine: la recensione del film con Hugh Jackman e Ryan Reynolds

Il duo di Deadpool & Wolverine

Nonostante i toni demenziali del cinecomic, la caratterizzazione del nuovo Wolverine verte su un terreno molto tragico: Logan infatti è un uomo distrutto che non ha più uno scopo nel mondo, avendo perso tutte le persone che amava ed essendo preso da un forte senso di colpa. Il personaggio, interpretato da un Hugh Jackman in splendida forma, non ha alcuna stima verso sé stesso e si butta costantemente a terra, perdendo la pazienza più spesso del solito anche attraverso azioni violente. Il percorso che Logan intraprende è una lenta via verso la redenzione, cercando di accettare il suo fallimento e facendo tesoro degli insegnamenti del passato attraverso il ricordo di quel che significa essere un eroe e la scelta di ricordarsi del migliore lato di sé stesso. Questa nuova versione di Wolverine cerca di andare avanti imparando dalla determinazione di Wade Wilson e rinascendo dalle ceneri. L’approfondimento di Logan non è perfetto ed alcuni elementi avrebbero dovuto ottenere più spazio, tra cui l’arrivo di un personaggio determinante per il co-protagonista con il quale però condivide soltanto due importanti scene. In ogni caso la rappresentazione del mutante artigliato è convincente e genera momenti emotivamente potenti.

Se il ruolo di Wolverine riesce a dare ancora una forte sostanza nonostante una saga durata più di 15 anni, Deadpool non riesce ad offrire lo stesso arricchimento. Sicuramente il personaggio continua ad essere sorretto dalla grande interpretazione di Ryan Reynolds ed il carisma non l’ha di certo perso, ma manca un reale approfondimento psicologico a differenza dei primi due capitoli, come se il mercenario chiacchierone avesse già esaurito quello che ha da dire. In realtà anche Wade Wilson viene presentato come qualcuno che non ha più uno scopo a causa della sua crisi di identità, creando quindi analogie con il personaggio di Wolverine. Tuttavia la sua crescita non viene esplorata se non nel prologo e nell’epilogo del film e ciò è un peccato perché sarebbe stata l’occasione perfetta per riflettere su quanto essere un eroe possa essere un modo per aiutare l’umanità o un modo per soddisfare sé stessi e sentirsi utili. Si poteva fare di più anche per quanto riguarda l’evoluzione del rapporto tra Wade e Logan: alcune scene, come quelle del litigio in macchina, sono di grande impatto e aumentano la tensione tra due personaggi completamente diversi tra loro, ma la presenza di tali momenti sarebbe dovuta essere maggiore. Tuttavia è innegabile che la coppia formata da Reynold e Jackman fornisca una grande alchimia che garantisce divertimento durante gli eventi del film.

Deadpool & Wolverine: la recensione del film Marvel

I villain di Deadpool & Wolverine

I villain rappresentano il lato più debole della scrittura: Cassandra Nova è un’antagonista molto temibile grazie alla spettacolare presentazione dei suoi poteri e all’eccellente recitazione di Emma Corrin, ma scricchiola molto per quanto riguarda la sua psicologia. Il film vorrebbe esplorare la solitudine del personaggio e la sua idea di accontentarsi di ciò che ha, rinunciando a vivere e preferendo rimanere in un limbo dove è sicura che non può sbagliare grazie ai suoi poteri che primeggiano sulle altre varianti spedite nella Zona Senza Tempo. Questo contesto renderebbe la villain particolarmente originale e fino alla prima metà funziona anche, ma lo svolgimento degli eventi diventano anticlimatici e danno alla sorella di Charles Xavier un’involuzione abbastanza confusa. Se Cassandra Nova risulta essere un’antagonista incerta, ancora peggio è Mr. Paradox: l’idea che un uomo decida di cancellare un universo per un semplice capriccio lavorativo è troppo ridicola anche per un personaggio bizzarro come Deadpool, facendo divenire molto forzato anche il motivo per cui quest’ultimo viene chiamato alla TVA. A causa della debolezza citata, i confronti tra Mr. Paradox ed il protagonista appaiono più un pretesto per una sequenza di gag che un dialogo tra veri personaggi.

Invece i vecchi villain provenienti dai film degli X-Men, al servizio della già citata Cassandra, sono dei semplici scagnozzi che utilizzano i poteri per mettere in difficoltà gli eroi, strizzando l’occhio ai fan senza abusare troppo di fan service, in modo che lo spettatore generalista non appaia disorientato e si lasci trasportare da scontri divertenti. Sorprendono i cameo di altri personaggi, i quali vertono su apparizioni folli ed inaspettate (sicuramente non le prime che vengono in mente quando si pensa al cinema Marvel). La bizzarria dei cameo non è fatta a caso per creare easter egg riconoscibili soltanto dai fan più appassionati. Infatti non solo tali cameo sono importanti per aiutare i protagonisti, ma continuano un discorso metacinematografico che riflette su quanto le vecchie glorie possano ricevere una nuova luce fornita dal panorama contemporaneo dei cinecomic: la loro apparizione (la quale contiene riferimenti all’accoglienza cinematografica del passato persino nei dialoghi) dimostra che tutte le persone possono ricevere un’altra occasione, così come Wolverine e Deadpool ricevono la loro. Non tutti i cameo hanno questo significato ed alcuni servono semplicemente per la creazione di sketch comici che comunque non guastano mai.

Recensione: Deadpool E Wolverine

Deadpool & Wolverine soffre di una mancanza di equilibrio tra le caratterizzazioni dei personaggi e la presenza di demenzialità, non dando abbastanza spazio all’approfondimento nei momenti in cui serve e creando quindi il film più debole della trilogia. Tuttavia gli interessanti elementi metacinematografici, le gag esilaranti e l’eccellente alchimia che c’è tra i due protagonisti rendono il cinecomic una buona opera d’intrattenimento che scorre senza annoiare.

1,0
Rated 1,0 out of 5
1,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
Deadpool E Wolverine: la recensione del cinecomic
Deadpool & Wolverine
Deadpool & Wolverine

Wade Wilson deve impedire la distruzione del suo universo chiedendo aiuto a Wolverine dopo essere stato rapito dalla TVA.

Voto del redattore:

7 / 10

Data di rilascio:

24/07/2024

Regia:

Shawn Levy

Cast:

Ryan Reynolds, Hugh Jackman, Emma Corrin, Matthew Macfadyen, Morena Baccarin, Rob Delaney, Aaron Stanford, Tyler Mane

Genere:

Supereroistico, commedia, action, fantascienza

PRO

L’alchimia tra Ryan Reynolds e Hugh Jackman
La caratterizzazione di Wolverine
Le scene d’azione violente e ben realizzate
La presenza della metacinematografia e della satira
La caratterizzazione di Deadpool non coinvolge come i film precedenti
I villain non abbastanza approfonditi
Il pretesto della distruzione del mondo di Deadpool
Alcuni riferimenti ai fumetti eccessivamente fini a se stessi