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Chiamami col tuo nome: il significato del film e perché si chiama così

Qual è il significato del film Chiamami col tuo nome del 2017 di Luca Guadagnino con Timothée Chalamet e Armie Hammer e perché si chiama così?
Di seguito il significato del film Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino e perché si chiama così

Chiamami col tuo nome, il quinto film di Luca Guadagnino del 2017 adattato dall’omonimo romanzo dello scrittore francese André Aciman, non è semplicemente un delicato ritratto della scoperta dei sentimenti e della propria sessualità divenuto celebre per affrontare le tematiche dell’omosessualità, ma si presenta, a oggi, come il lavoro più maturo e intimo del regista. Seguono il significato di Chiamami col tuo nome, perché si chiama così e il significato della frase del film di Luca Guadagnino.

Chiamami col tuo nome: il significato del film di Luca Guadagnino

Prima di passare a comprendere il perché si chiama così, e dunque il significato della frase del titolo, occorre analizzare il significato di Chiamami col tuo nome, il film del 2017 di Luca Guadagnino, di cui si propone anche la spiegazione del finale. Si potrebbe spendere righe e righe, paragrafi e paragrafi riguardo il significato di Chiamami col tuo nome, ma il cuore pulsante e dunque l’essenza nascosta di tutto il film viene svelata nelle parole pronunciate dal personaggio del padre di Elio, il signore Perlman, nel suo discorso dinnanzi al figlio quando lo vede preoccupato e sovrappensiero di ciò che si sta creando tra lui e Oliver. Si tratta di un vero e proprio monologo sull’amore, sia in quanto concetto platonico e idealizzato, ma anche e soprattutto come esperienza antinomica vissuta sulla pelle, delle sorprese, della felicità, così come della malinconia e della sofferenza che può causare.

“Adesso magari non vuoi provare niente, magari non vorrai mai provare niente e, sai, magari non è con me che vorrai parlare di queste cose. Però prova qualcosa, perché l’hai già provata. Senti, avete avuto una splendida amicizia, forse più di un’amicizia […] Strappiamo via così tanto di noi per guarire in fretta dalle ferite che finiamo in bancarotta già a trent’anni. E abbiamo meno da offrire ogni volta che troviamo una persona nuova, ma forzarsi a non provare niente per non provare qualcosa…che spreco. […] Come vivrai saranno affari tuoi, però ricordati: il cuore e il corpo ci vengono dati soltanto una volta e, in men che non si dica, il tuo cuore è consumato e, quanto al tuo corpo, a un certo punto nessuno più lo guarda e ancor meno ci si avvicina. Tu adesso senti tristezza, dolore, non ucciderli, al pari della gioia che hai provato”.

Il messaggio morale di Chiamami col tuo nome, e dunque il significato del film, risiede dunque proprio in questo invito a buttarsi, in questo slancio vitale che è la scoperta di sé attraverso l’amore, che richiede una viva volontà e un grande sforzo di opporsi al tentativo umano di reprimere i propri sentimenti, di far prevalere il cervello sul cuore, la razionalità sui sentimenti, andando così a compromettere l’intera esistenza di un individuo, svuotandolo e ridurlo a un recipiente vuoto. Si tratta di vivere il momento, di riconoscere ciò che si sta provando, che siano sentimenti di gioia o di dolore, ma di conoscerli, di esplorarli e approfondirli, senza temere di provarli, perché in questo modo si rischia di rinnegare se stessi e di perdersi per sempre.

Perché Chiamami col tuo nome? Perché si chiama così e il significato della frase del film

Per comprendere perché Chiamami col tuo nome si chiama così e il significato della fraseuna fra le più belle presenti durante la visione – che dà il titolo al film omonimo del romanzo da cui è tratto, occorre rammentare il momento in cui per la prima volta viene pronunciata. Si tratta della scena in cui, dopo una breve parentesi in cui i due si sono momentaneamente separati avvicinandosi ad altre ragazze, Elio e Oliver si danno appuntamento a mezzanotte e quella notte finiscono per fare l’amore e dormire insieme nello stesso letto, dove Oliver chiede a Elio: “Chiamami col tuo nome e io ti chiamerò col mio”, di cui occorre spiegare il significato della frase.

Questo scambio non è da intendere come una mera sostituzione di nomi in quanto identità, piuttosto sta a sottolineare l’essenziale fusione dell’essere, dei corpi, dell’anima di Elio e Oliver, ormai inseparabili e indistinguibili, come messo metaforicamente in scena nella sequenza in cui Elio e Oliver “si stringono la mano” tendendosi il braccio di una statua in bronzo rinvenuta durante una spedizione archeologica in mare. Ecco che dunque, attraverso la conoscenza di un altro individuo che apparentemente sembra così diverso da noi, ma che alla fine ci assomiglia così tanto che appare talmente impossibile separarsene, “chiamami col tuo nome” acquisisce un significato in quanto frase che racchiude l’estrema labilità dell’amore assoluto, incondizionato tra due persone, come nel mito di Platone sulle due metà di una sfera che sono una volta ricongiunte possono dirsi complete. Tuttavia, molto spesso per far sì che qualcosa accada, c’è bisogno di un intermediario, di un ponte che riesca a unire e a favorire il legame tra due persone, così come vediamo nella scena del rinvenimento della statua in bronzo e del braccio, come se Elio e Oliver volessero dire di essere disposti a dare una parte di loro per l’altro.