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I migliori film con Julianne Moore

Attrice di spessore e dal volto memorabile, Julianne Moore ha preso parte a numerosi progetti nel corso della sua lunga carriera: ma quali sono i migliori film con lei?
Classifica film Julianne Moore

Julianne Moore è comunemente ritenuta una delle migliori attrici attualmente in circolazione ad Hollywood, nonché uno dei volti più ricorrenti in assoluto. Si tratta di una professionista che ha ricevuto numerose candidature ai vari premi cinematografici nel corso della sua lunga carriera cominciata nel 1990 ed ancora in corso con ruoli memorabili. Infatti, ha ricevuto cinque nomination agli Oscar vincendo l’ambita statuetta come miglior attrice protagonista nel 2015 per il film Still Alice, e per lo stesso ruolo ha anche vinto il Golden Globe, il BAFTA e lo Screen Actors Guild Award. Complessivamente l’attrice ha ottenuto quindi un Oscar, due Screen Actors Guild Awards, tre Golden Globe, due Emmy, un Prix d’interprétation féminine, una Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile ed un premio speciale a Venezia dedicato al miglior cast del film America Oggi. A proposito dei suoi lavori: quali sono i migliori film con Julianne Moore? Di seguito la classifica in ordine crescente.

15) A single man (2009), di Tom Ford

Ad oggi, la carriera da regista dello stilista Tom Ford conta solamente due film, ma entrambi di livello assoluto. Basato sul romanzo Un uomo solo di Christopher Isherwood, il suo primo lungometraggio arriva nelle sale nel 2009 e lascia immediatamente il segno: A single man vince una Coppa Volpi a Venezia66 e regala una candidatura ai premi Oscar a Colin Firth, protagonista assoluto della pellicola che trova però in Julianne Moore più di una semplice spalla, ma un personaggio cruciale per il perfetto funzionamento di uno dei film più amati ed apprezzati da pubblico e critica negli ultimi anni.

14) La stanza delle meraviglie (2017), di Todd Haynes

Julianne Moore è una delle migliori attrice ad Hollywood, e lo dimostra il fatto che alla 14esima posizione della classifica c’è La stanza delle meraviglie, film nel quale interpreta ben due ruoli differenti. Lei è Lillian Mayhew, star del cinema muto, ma è anche la nonna di un ragazzo sordo, dunque la sua performance è talmente brillante dal riuscire ad esprimere al meglio il carisma e l’energica vitalità di una diva cinematografico così come la dolcezza e la saggezza di un’anziana donna che funge da madre, oltre che da nonna. Julianne Moore riesce con versatilità a trasmettere le emozioni necessarie al momento giusto, talvolta senza ricorrere ai dialoghi, bensì impiegando al meglio l’espressività del volto, caratterizzando con maestria due personalità distinte e separate.

13) Vanya sulla 42esima strada (1994), di Louis Malle

Pochi ne sono a conoscenza ma, tra i primi lungometraggi cui ha preso parte Julianne Moore, vi è Vanya sulla 42esima strada. Un ruolo che l’attrice statunitense gestisce alla perfezione ma importante soprattutto perché segna una stellare collaborazione tra lei e Louis Malle, uno dei più importanti e decisivi registi nella storia del cinema francese e mondiale, qui al suo ultimo lavoro prima della morte avvenuta l’anno seguente. Un’opera purtroppo dimenticata che non rappresenta di certo la più alta vetta nella carriera del regista di Thumeries né tantomeno in quella dell’attrice di Fort Bragg, ma che si trova in classifica per la sua indiscussa qualità e per la volontà che venga (ri)scoperto da più persone possibili.

12) Safe (1995), di Todd Haynes

Uno dei migliori film con Julianne Moore è senz’altro Safe, lungometraggio di Todd Haynes dove la protagonista è una donna che nella vita fa la casalinga, e la quale ad un certo punto contrae un’ambigua malattia ambientale. Si tratta di una performance complessa e sfumata perché la Moore riesce a passare con duttilità dalla vulnerabilità alla paranoia, dettando da sé il ritmo ansiogeno del film. A primeggiare è il senso di alienazione che avvolge gradualmente la solissima Carol, ma tale atmosfera viene generata proprio dall’eccelsa Julianne Moore.

11) Io non sono qui (2007), di Todd Haynes

Liberamente ispirata alla figura di Joan Baez, Julianne Moore in Io non sono qui interpreta Alice Fabian, cantante folk che ha un ruolo di spessore nonostante lo scarso minutaggio. L’attrice qui riesce perfettamente a rendere esplicito il conflitto interiore causato dalla relazione sentimentale che il suo personaggio ha con Bob Dylan, e al contempo mostra la felicità dettata invece dal successo personale in quanto cantante. Inoltre, va detto che per la narrazione Alice Fabian, ampiamente caratterizzata dalla Moore, diviene fondamentale.

10) I figli degli uomini (2006), di Alfonso Cuarón

Come spesso accaduto all’interno della sua vasta carriera, anche in I figli degli uomini il ruolo di Julianne Moore non è quello della protagonista indiscussa. Tratto dall’omonimo romanzo di P.D. James, il film vede come principale interprete Clive Owen e rappresenta una delle vette più alte nella filmografia del regista messicano Alfonso Cuarón. Julianne Moore dimostra ancora una volta grande intelligenza, comprende alla perfezione la posizione da ricoprire all’interno della pellicola e diventa uno degli ingranaggi fondamentali che hanno reso possibile che questa macchina funzionasse in maniera impeccabile, per uno dei migliori film distopici e di fantascienza del XXI secolo. Premio Osella per il miglior contributo tecnico a Emmanuel Lubezki a Venezia63.

9) Il Grande Lebowski (1998), dei Fratelli Coen

Personaggio iconico tra altri personaggi iconici, la Muade Lebowski interpretata da Julianne Moore è un’artista all’avanguardia, nonché fervida femminista. Carpendo al meglio il tono del capolavoro dei Fratelli Coen, in Il grande Lebowski l’attrice sfoggia una performance necessariamente sopra le righe, eccentrica e surreale, eppure non mancano le scene durante le quali la Moore offre sprazzi indimenticabili di comicità umoristica.

8) America oggi (1993), di Robert Altman

Un anno prima del precedentemente citato Vanya sulla 42esima strada, Julianne Moore è parte del cast di una delle maggiori opere di Robert Altman, regista tra i più rilevanti del cinema americano ed ancora oggi fonte d’ispirazione di tantissimi autori come Paul Thomas Anderson con cui, non a caso, l’attrice britannica collaborerà anni dopo. America oggi è semplicemente uno dei punti più alti del cinema made in USA degli anni ’90 e non solo, un lungometraggio che fa leva su un cast corale di serie A – una consuetudine per Altman – in cui Moore non sfigura affatto ed anzi, a 33 anni compiuti, la rende una delle attrici più importanti della sua generazione.

7) The Hours (2002), Stephen Daldry

Film di spessore nella carriera di Julianne Moore è The Hours, dove tra l’altro collabora con Nicole Kidman e Meryl Streep. Nell’opera di Stephen Daldry l’attrice è stata scelta per il ruolo di Laura Brown, casalinga in piena crisi esistenziale, per cui la Moore è commovente nel mettere in evidenza questa “cristallizzazione maledetta” dello spazio e del tempo che ha catturato il personaggio da lei interpretato. Laura Brown appare delicata ma disperata, vive in un costante senso di inadeguatezza e nutre gradualmente un essenziale desiderio di fuga. Date le sfaccettature e la complessità del ruolo, il minuzioso lavoro di Julianne Moore le è valso una nomination agli Oscar.

6) Gloria Bell (2018), di Sebastián Lelio

Ormai attrice affermata e premiata in tutto il mondo, nel 2018 Julianne Moore ricopre il ruolo da protagonista assoluta in Gloria Bell, diretto da Sebastián Leilo – vincitore solamente un anno prima del premio Oscar per il miglior film internazionale con Una donna fantastica – e remake del suo stesso Gloria del 2013. Uno dei pochi grandi ruoli da mattatrice nella sua comunque eccellente filmografia, quello di Gloria Bell è un ruolo molto importante perché sottolinea la grande ecletticità e voglia di mettersi in gioco dell’attrice, qui lontana dai riflettori a volte pesanti e pressanti di Hollywood.

5) Magnolia (1999), di Paul Thomas Anderson

Uno dei migliori film con Julianne Moore è Magnolia, di Paul Thomas Anderson, dove l’attrice ha un ruolo davvero memorabile. La Moore qui sfoggia tutte le sue abilità nel toccare in maniera tangibile le corde emotive dello spettatore, portando alla luce man mano che il racconto va avanti quelle che sono le sensazioni ed i tormenti appartenenti ad una donna spezzata quale è Linda Partridge, devastata dal senso di colpa. Julianne Moore dialoga alla grande con il resto del cast, in particolare con Tom Cruise, esprimendo in diverse scene tantissimi sentimenti differenti, dalla rabbia alla malinconia passando per una dirompente tristezza.

4) Still Alice (2014), di Richard Glazer e Wash Westmoreland

Film che le è valso l’Oscar come miglior attrice protagonista, in Still Alice Juliane Moore interpreta Alice Howland, nota linguista che però ha sviluppato precocemente il morbo di Alzheimer. Si tratta di una performance memorabile perché la Moore è superba nel sottolineare, con grande autenticità e sensibilità, il declino cognitivo del personaggio, mettendo in risalto la confusione e la disperazione nel tentare continuamente di preservare la propria identità.

3) Boogie nights – L’altra Hollywood (1997), di Paul Thomas Anderson

Come accennato in precedenza, il principale erede di Robert Altman è senz’altro Paul Thomas Anderson. Cinque anni dopo America oggi, Julianne Moore fa parte del cast di Boogie nights – L’altra Hollywood, uno dei tanti incredibili progetti del regista di Los Angeles. Non un ruolo da protagonista, ma una parte strabiliante in una pellicola solo apparentemente per tutti, in grado però di trattare sesso e porno con classe e lucidità in cui Moore, ancor prima di Il grande Lebowski, si mette letteralmente a nudo con una performance dall’enorme peso specifico, che entra di diritto tra le migliori della sua intera carriera.

2) Maps to the stars (2014), di David Cronenberg

Prima di una lunga pausa interrotta solamente dal dittico Crimes of the futureThe shrouds, nel 2014 David Cronenberg realizza Maps to the stars, da un certo punto di vista la sua massima critica al mondo del cinema statunitense e dello star system. Insieme a Robert Pattinson e Mia Wasikowska, Julianne Moore è semplicemente perfetta, tanto da venir premiata a Cannes67 con il Prix d’interprétation Féminine. Ad oggi fin troppo poco citato, esso non è altro che l’ennesimo colpo da gran maestro del regista canadese ed il ruolo dell’attrice britannica è strabiliante soprattutto per come essa decide di mettersi alla prova e che segna la sua carriera in maniera indelebile.

1) Lontano dal paradiso (2002), di Todd Haynes

La miglior interpretazione di Julianne Moore è nel film Lontano dal paradiso, ennesima collaborazione con il regista Todd Haynes, nel quale l’attrice da vita al personaggio di Cathy Whitaker, donna che scopre l’omosessualità del marito. Si tratta di una protagonista valorosa che si pone con grazia di fronte a tutti i pregiudizi razziali e sessuali del caso, e nonostante le difficoltà derivate dalla sua scoperta la Whitaker si muove con grande dignità. Per restituire al pubblico quanto descritto, Julianne Moore esprime in maniera elegante le sfumature emotive e i conflitti interiori vissuti dal personaggio che interpreta, elaborando una performance complessivamente delicata ma al contempo potentissima.