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Recensione – House of the Dragon 2×08: La Regina Che Non Fu

Il momento è finalmente arrivato è con “La Regina Che Non Fu” si conclude questa seconda stagione di “House of the Dragon”, la serie spin-off di “Game of Thrones”.
Recensione - House of the Dragon 2x08: La Regina Che Non Fu

Dopo ben più di un mese si è conclusa la seconda stagione di “House of the Dragon”, la serie tv creata da Ryan Condal e George R. R. Martin, spin-off della tanto amata e popolare “Game of Thrones” (2011-2019), tratta in parte dall’opera letteraria “Fuoco e Sangue” dello stesso Martin. Un finale di stagione che ha diviso critica e pubblico, scatenando allo stesso tempo la gioia e l’ira dei fan più accaniti dello show televisivo di genere fantasy. Di seguito la trama ed una breve analisi dell’ultimo episodio della seconda stagione di “House of the Dragon”.  

La trama dell’ultimo episodio della seconda stagione di House of the Dragon 

La puntata si apre con l’incontro tra Ser Tyland Lannister (Jefferson Hall) ed i vari membri della spietata Triarchia, un confronto per stringere un patto e porre fine al blocco navale dei Velaryon, ma prima il Maestro della Flotta del Principe Reggente deve sconfiggere in combattimento Sharako Lohar (Abigail Thorn), l’ammiraglio che in cambio del suo aiuto reclama uno scontro nel fango. Nel frattempo ad Approdo del Re aleggia un sempre più vivo caos, scatenando l’ira di Aemond (Ewan Mitchell) e mostrando il moribondo Aegon (Tom Glynn-Carney): il Principe, spaventato dai nuovi cavalieri di Rhaenyra (Emma D’Arcy) e dopo aver raso al suolo Punta Acuminata, tenta di costringere sua sorella Helena (Phia Saban) a cavalcare il suo drago, NOME, e seguirlo in difesa del trono, mentre il Re, ancora parecchio agonizzante viene convinto dal suo consigliere Larys (Matthew Needham) a lasciare la Fortezza Rossa

A Roccia del Drago, invece, la Regina e suo figlio Jacaerys (Harry Collett) passano del tempo con i nuovi arrivati, restando parecchio infastiditi da Ulf (Tom Bennett) ed il suo fare da sbruffone, ma gli eserciti composti da soldati Lannister ed Hightower si stanno avvicinando e, secondo Corlys (Steve Toussaint) i “neri” non devono lasciarsi sfuggire l’occasione di attaccare il prima possibile la capitale. Infine, ad Harrenhal Daemon (Matt Smith) viene raggiunto da sir Alfred Broome (Jamie Kenna), il quale ha il compito di ottenere risposte sui progressi del consorte, anche se preferisce ribadire al principe e cavaliere che per il popolo sarebbe meglio avere un nuovo Re e non una Regina. Una conversazione che non sfugge alle orecchie di Simon Strong (Simon Russell Beale) che, immediatamente, manda un corvo a Rhaenyra. La sovrana è quindi costretta in fretta e furia a raggiungere il marito è capire cosa sta realmente accadendo, ma un’ultima visione porta Daemon a riflettere sul futuro e decide di giurare ancora una volta a sua moglie. 

Recensione - House of the Dragon 2x08: La Regina Che Non Fu

La recensione di House of the Dragon: “La Regina Che Non Fu” 

Il momento è arrivato ed il tanto atteso finale di stagione della seconda stagione di “House of the Dragon” è uscito e reso disponibile in tutto il mondo scatenando, come sottolineato in precedenza, un vero e proprio delirio da parte del fandom, sia positivamente sia negativamente. Quello che, ancora una volta, ha colpito critica e pubblico sono le performance da parte di un cast in splendida forma, migliorando di gran lunga il livello medio recitativo visto già nella prima stagione, ma a dividere per davvero è il prevedibile cliffhanger che chiude l’ottavo ed ultimo episodio. Un colpo di scena che di gran lunga non risulta soddisfacente come conclusione di una storia della durata di ben otto ore, tralasciando quasi completamento l’effettivo scontro tanto atteso e desiderato. 

È vero che ci saranno altre stagioni, ma se già la prima parte della serie tv statunitense si chiudeva con un cliffhanger che lasciava a bocca aperta, mostrando il possibile inizio del famosissimo scontro tra i Targaryen ed i loro possenti e numerosi draghi, non è possibile che anche questa volta la trama principale pare non aver proseguito più di tanto. La sensazione che la seconda stagione di “House of the Dragon” venga ricordata come un “nulla di fatto” si percepisce sotto diversi punti di vista, ma in realtà in questi otto episodi è successo di tutto: tirando le somme la vera nota dolente resta l’incipit di questa seconda parte e la pessima gestione del fantomatico momento “Sangue e Formaggio”, ma via via che la serie ha proseguito il suo percorso è difficile non ammettere che ci sia stato un grandioso salto di qualità collettivo. 

Se il cast e le rispettive performance continuano a funzionare, mostrando la forza di una puntata che finisce per incasellarsi precisamente all’interno di una stagione che, dall’inizio fino alla fine, ha mantenuto un ottimo livello generale, tutto il resto pare, invece, non funzionare: sono tante le dinamiche che prendono vita durante quest’ottavo episodio di “House of the Dragon”, numerose sono le domande che attendono una risposta, ma molte di queste restano in una sorta di limbo, nella speranza che trovino un certo tipo di riscontro nella prossima stagione. L’intera sequenza finale che vede principalmente protagoniste le due Regine è tecnicamente curata e visivamente molto accattivante, risultando anche di un certo spessore. Se analizzata nel dettaglio quest’ottava puntata introduce tanti altri tasselli ad un racconto che appare ben più ampio, ma a mente calda è normale che anche lo spettatore medio che ha atteso diverso tempo per questa stagione si ritrova quasi come se fosse al punto di partenza

Le motivazioni si trovano nei numerosi difetti di una prima stagione che solo ora si riflettono nel suo seguito, venendo alla luce e “sporcando” il ricordo dei primi episodi dello show televisivo, segnati oltretutto dalla profonda delusione del finale della serie madre “Game of Thrones”. In primis c’è la scrittura di un gran numero di personaggi con cui il pubblico, volente o nolente, non ha legato e con cui non riesce ad empatizzare, almeno fino a questa seconda parte. Come ribadito più volte nelle precedenti analisi, il cambio al timone della serie ha restituito nuovo lustro ad un programma televisivo che in queste ultime settimane è apparso come rinato. Puntata dopo puntata i creatori hanno intrapreso una strada diversa ed utilizzato al meglio un budget elevatissimo, riducendo anche il numero degli episodi, ma a fare la fortuna di questa seconda stagione resta la scrittura, un lavoro molto più curato e che finalmente ha restituito credito a tanti dei protagonisti. 

Anche in questo episodio accade di tutto, da chi stringe accordi a chi prende nuove decisioni, sono diverse le sotto-trame che vengono ancor più sviluppate, le alleanze cominciano a risultare sempre più importanti e gli eserciti dei due schieramenti sono quasi pronti per uno scontro epocale, ma questa famosa “Danza dei Draghi” non ha preso effettivamente forma e, ancora una volta, si tratta solo dell’inizio di qualcosa che appare vicino, ma non troppo. È vero che non si tratterebbe di un semplice e singolo scontro, ma di una serie di battaglie che, però, a questo punto verrano affrontate nelle prossime e successive stagioni. Probabilmente sarebbe bastato anche solo un accenno in più a questa fatidica grande guerra che, in realtà, è già iniziata e ha già causato diverse vittime. Una serie di fatti che finiscono per perdersi per via di un finale deludente e che, seppur ricco di pathos e potenziale, non rispecchia al meglio quello che in parte prometteva di poter essere

Recensione - House of the Dragon 2x08: La Regina Che Non Fu

Un finale dolce-amaro per una stagione di ottimo livello

La Regina Che Non Fu” è un finale dolce-amaro per una stagione di ottimo livello, una puntata che non rappresenta quella conclusione che questa seconda parte dello show targato HBO si sarebbe meritata e che avrebbe potuto chiudere almeno la prima parte di una storia che, nel bene o nel male, non ha ancora così tanto da raccontare. Non è bastato alzare l’asticella, concentrarsi sull’approfondimento di personaggi, delle loro differenti quanto importanti storie e prediligere tanti sforzi per regalare al pubblico una computer grafica di altissimo livello, se poi alla fine nella sua confusione il racconto non riesce a soddisfare le attese, anche se in parte si tratta di un pubblico esigente abituato ai fasti delle prime meravigliose stagioni di “Game of Thrones”. 

Un finale di stagione che coincide con la conferma dell’inizio della produzione della terza stagione nei primi mesi del 2025, che sarà distribuita poi nel 2026, con la possibilità di chiudere lo show HBO con un’ultima quarta stagione. Il materiale a disposizione non è così tanto e già questa nuova stagione si prende più di qualche licenza poetica, dando vita a sequenze che non sono presenti tra le pagine del romanzo da cui la serie è tratta. Una scelta che si ripercuote anche in quest’ultimo episodio, una puntata che non fa quel passo in avanti che tutti si sarebbero aspettati. Nonostante la durata le domande restano, però, ancora tante, troppe per la conclusione di una stagione che finisce per essere letta in maniera superficiale solamente come un inutile allungamento del brodo

3,0
Rated 3,0 out of 5
3,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
Recensione - House of the Dragon 2x08: La Regina Che Non Fu
House of the Dragon
House of the Dragon

Dopo la morte di Viserys I, le tensioni tra i "verdi" fedeli ad Aegon e i "neri" sostenitori di Rhaenyra si intensificano.

Voto del redattore:

7 / 10

Data di rilascio:

05/08/2024

Regia:

Alan Taylor, Clare Kilner, Geeta Vasant Patel, Andrij Parekh, Loni Peristere

Cast:

Emma D'Arcy, Olivia Cooke, Matt Smith, Rhys Ifans, Steve Toussaint, Eve Best, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno

Genere:

Azione, Avventura, Drammatico, Fantastico

PRO

Il livello generale dello show HBO, decisamente più alto rispetto alla precedente stagione
La resa di effetti speciali curati quasi nel minimo dettaglio
Un cast e delle performance funzionali al racconto
Un finale deludente sotto diversi punti di vista
I difetti di una prima zoppicante stagione che vengono a galla in questa seconda parte