La nuova stagione di “House of the Dragon” è oramai giunta al termine, ma l’ottavo ed ultimo episodio della serie spin-off di “Game of Thrones” (2011-2019) si conclude con una puntata che ha diviso parecchio critica e pubblico, da chi ha amato questo finale a chi, invece, è rimasto scottato da più di qualche scelta narrativa e produttiva da far storcere il naso. Ma come finisce e qual è la spiegazione del finale della seconda stagione di “House of the Dragon”?
Come finisce la seconda stagione di House of the Dragon?
Dopo aver raggiunto Daemon (Matt Smith), il quale, dopo un’ultima importante visione, decide di inchinarsi di fronte ai soldati delle Terre dei Fiumi giurando fedeltà alla sua regina, Rhaenyra (Emma D’Arcy) fa ritorno a Roccia del Drago dove riceve una particolare visita a sorpresa: Alicent (Olivia Cooke), grazie all’aiuto del Gran Maestro Orwyle (Kurt Egyiawan), l’ha raggiunta presso la sua dimora offrendo alla sua vecchia amica e ora rivale l’occasione di porre fine a questa guerra in cambio della sua vita, di quella di sua figlia Helena (Phia Saban) e di sua nipote. La regina vedova le offre la possibilità di conquistare il tanto ambito trono, convinta di sapere quale sia il momento giusto per attaccare e conquistare Approdo del Re.
L’occasione da sfruttare per Rhaenyra è quella di aspettare che Aemond (Ewan Mitchell) ed il suo Vaghar si allontanino dalla Fortezza Rossa per raggiungere Ser Criston Cole (Fabien Frankel), un’occasione ghiotta per la sovrana dei “neri”, la quale ci tiene a specificare che in ogni caso desidera la testa di Aegon (Tom Glynn-Carney), così da consolidare la sua posizione e sedersi finalmente sul trono di spade. Quello che non sa è che il re sta per lasciare il suo castello e la capitale in compagnia di Larys (Matthew Needham), mentre nel frattempo la fase più cruenta della famosa “Danza dei Draghi” sta per prendere definitivamente forma: la flotta della Triarchia veleggia ed è pronta ad affrontare l’armata Velaryon, gli Stark ed il suo esercito si avvicinano, Rhaena (Phoebe Campbell) trova un nuovo drago e si scopre che Otto (Rhys Ifans) è imprigionato in un luogo ignoto, ma questo è solo l’inizio di un conflitto che si preannuncia ancora più terribile.
La spiegazione del finale della seconda stagione di House fo the Dragon
Il momento clou di questo finale di stagione resta senza ombra di dubbio l’incontro tra le due regine: da un lato c’è Rhaenyra, sovrana sempre più potente con un nuova armata e diversi draghi a disposizione, ma ancora incerta su come proseguire il conflitto essendoci in gioco le vite di tanti innocenti, mentre dall’altro c’è Alicent, oramai sempre più in disparte dopo il suo allontanamento dal concilio ristretto ed i doveri da regina, ma che sente di avere un ruolo fondamentale in questa guerra. L’obiettivo per entrambe è ora quello di raggiungere la pace, nonostante un sempre più fatale e grande conflitto che pare imminente. Sia Rhaenyra sia Alicent, seppure in momenti diversi hanno affrontato un percorso che le ha portate a cercarsi per ben due volte, la loro amicizia, anche se pare non esserci più, forse potrebbe determinare le sorti di un regno sempre più allo sbaraglio.
Essendoci, oltre a due grandi eserciti, anche un gran numero di draghi le vittime potrebbero essere numerose, un fattore rilevante per tutti e due gli schieramenti. Durante il loro primo confronto lungo questa seconda stagione era la figlia di Viserys che tentava di raggiungere un accordo, mentre questa volta è la donna di casa Hightower che si ritrova in estrema difficoltà. Due donne così diverse, ma allo stesso tempo simili sotto alcuni aspetti, due personaggi dal destino segnato e che tentano di ribellarsi con l’obiettivo di raggiungere i propri obiettivi, ma questo secondo incontro basterà oppure tutto verrà risolto solo dopo la fase più intessa della terrificante “Danza dei Draghi”? Ora non resta che attendere l’uscita, seppur ancora lontana, della prossima stagione che si prospetta molto interessante, anche se per un gran fetta di pubblico questa seconda stagione non ha soddisfatto tutte le attese.
