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Borderlands è un simpatico e semplice live-action senza il peso dell’anima

Senza profondità o voglia di raccontare qualcosa, il film di Eli Roth è un action fantasy che lascia a casa il cuore del videogioco da cui è tratto per un godibile intrattenimento per tutta la famiglia.
Recensione film con Cate Blanchett Borderlands

Dopo il film horror dello scorso anno Thanksgiving, Eli Roth torna sul grande schermo con il suo ultimo Borderlands, basato sull’omonimo videogioco. Questo action-movie, tra avventura e commedia, vede inoltre protagonista un folto cast, capitanato dalla 2 volte premio Oscar Cate Blanchett.

La trama di Borderlands, il film con Cate Blanchett basato sul videogioco

Su sceneggiatura dello stesso Eli Roth, in collaborazione con Joe Crombie, Borderlands è tratto dall’omonimo videogioco di Gearbox Software, un RPG sparatutto in prima persona noto anche e soprattutto per la sua particolare grafica. Il film del 2024, diretto dal regista di Cabin Fever, viene ambientato sul caotico pianeta Pandora e vede come protagonista Lilith, letale cacciatrice di taglie alla quale viene affidata la missione di salvare Tina, la figlia scomparsa del potente e ricco Atlas.

Tornata suo malgrado sul suo pianeta d’origine, Lilith riesce in breve tempo a trovare la ragazza, in compagnia del soldato Roland e del pazzo protettore Krieg, la quale non vuole assolutamente tornare dal padre autoritario. Quest’ultimo è tuttavia disposto a tutto pur di rimettere le mani su Tina, a quanto pare in possesso di capacità speciali per poter aprire la leggendaria e misteriosa Cripta.

La recensione di Borderlands: altro che pazzia, un semplice e pacato intrattenimento

Considerando titoli al cinema come Super Mario, Barbie e D&D, o sul piccolo schermo come The Last Of Us e Fallout, il nuovo titolo estivo Borderlands si inserisce in un periodo storico di grande spolvero per i live-action tratti da giochi e videogiochi. “Vacanza premio per regista e cast”, “film su commissione” e molte altre espressioni indecorose sono già volate in riferimento ad un’opera che, espressamente da parte degli interessati, non viene definita artistica ma puro e semplice intrattenimento. Obiettivo, infatti, sufficientemente raggiunto dal film di Eli Roth, che scrive e dirige una fiaba fantasy dal gusto vicino ai sapori cyberpunk.

Once upon a time…” è proprio l’incipit di questo live-action tratto dall’omonimo videogioco, per un’opera che permette di far incontrare alcune ventate alla Mad Max con lo stile grafico e narrativo dei Guardiani della Galassia di James Gunn. Riferimenti più che evidenti anche al franchise di Star Wars, con una punta di Lovecraft che non guasta mai, per incorniciare questo prodotto d’intrattenimento dai buoni sentimenti…anche troppo. Da un autore come Roth particolarmente noto nel campo del cinema horror in sanguinolenti B-movie e, soprattutto, da un materiale originale come quello di Borderlands, infervorato dalla totale follia, violenza e scurrilità sullo schermo, poteva rivelarsi naturale attendersi una visione particolarmente aggressiva, rabbiosa e grottesca.

A vincere sono invece l’ironia, i buoni sentimenti ed un gusto fantasy particolarmente pacato e soddisfacente, con Borderlands che si mostra a fin dei conti come un ottimo film per famiglie vicino a Il mistero della casa del tempo del 2018. Già, la famiglia, ovvero il tema principale dell’opera di Eli Roth che lega tutti i personaggi e dà voce in capitolo alla trama per potersi sviluppare lungo la sua stantia strada. La famiglia è quella fallimentare di Tina con il suo patrigno, o quella spezzata di Lilith con sua madre ma, soprattutto, è quella ritrovata da un gruppo di bizzarri criminali.

Una storia che sostanzialmente si aprirebbe e si chiuderebbe qui, senza trovare un minimo di profondità o semplicemente una conduzione dello sviluppo narrativo che vada oltre il mero compitino. Niente spazio per uno dei temi principali del cyberpunk (sostanzialmente la rivolta/resistenza dei reietti contro il potere), nemmeno un senso di riscatto per personaggi emarginati anche da una sceneggiatura da algoritmo ma, oltre alle idee, il film inizia a perdere drasticamente ritmo nella sua ultima parte, quando il climax avrebbe meritato un maggior calore.

Recensione film Borderlands con Cate Blanchett

La recensione di Borderlands: sciroccati Guardiani della Galassia in quel di Pandora

Il Borderlands di Eli Roth parte e finisce il suo viaggio quindi senza alcuna pretesa, sfruttando i 100′ di visione come scusa per restituire allo spettatore puro e semplice intrattenimento sullo schermo. Solo da questo punto di vista il film ha infatti le sue frecce da scagliare, o conigli esplosivi, dipende dai gusti. La regia estremamente dinamica di Roth esalta come può il suo cinema d’azione, contando idee visive alquanto accattivanti e piacevoli passaggi in soggettiva che permettono agli appassionati di rivivere il divertimento in prima persona senza staccarsi troppo dalle regole cinematografiche.

A tal proposito, Borderlands fa completamente suo il design del videogioco catturando scenografie, costumi e non risparmiando divertimento su un fantasy comunque molto presente. All’interno infatti di una messa in scena dal polveroso stile western, si collocano effetti speciali e visivi digitali sicuramente godibili, nonostante essi siano eccessivamente invadenti e non sempre precisi, specialmente nel combattere le forze di gravità. Menzione d’onore per la colonna sonora di Steve Jablonsky (Transformers), che stimola l’adrenalina della visione con un’ondata di rock, punk e metal particolarmente calzante, specialmente in una sequenza a ferro e fuoco sule note di Ace of Spades dei Motörhead. Facendo però riferimento ad inizio recensione della spassosa creatura di James Gunn, a catturare più o meno efficacemente l’attenzione in Borderlands sono infatti i suoi sconclusionati protagonisti, dei Guardiani della Galassia sufficientemente Mad in giro per Pandora (sì, un calderone citazionistico molto speziato).

Implacabile e letale, una Cate Blanchett quasi inedita guida un gruppo di improbabili eroi formato da: la squilibrata Tina di Ariana Greenblatt, un Kevin Hart che si scrolla di dosso l’etichetta di macchietta comica, lo psycho Krieg senza cervello ma dal cuore d’oro di Florian Munteanu e la scienziata pazza interpretata da Jamie Lee Curtis (sicuramente la più sacrificata all’interno del gruppo). Un gruppo legato da una buona alchimia chiamato a scontrarsi con un villain, interpreto da Edgar Ramírez, non solo particolarmente stereotipato ma anche profondamente dimenticabile e senza carisma. Ultimo, ma decisamente non per importanza, il peso specifico aggiunto dall’irresistibile mascotte Claptrap, pura incarnazione metallica del videogioco che in originale ha la voce di Jack Black.

2,0
Rated 2,0 out of 5
2,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
Locandina Borderlands film con Cate Blanchett
Borderlands
Borderlands

Eli Roth mette da parte l'horror per realizzare un action fantasy senza particolari pretese se non quelle di restituire un semplice e sano intrattenimento.

Voto del redattore:

5 / 10

Data di rilascio:

07/08/2024

Regia:

Eli Roth

Cast:

Cate Blanchett, Kevin Hart, Ariana Greenblatt, Jamie Lee Curtis, Edgar Ramírez, Florian Munteanu

Genere:

Azione, fantascienza, thriller, avventura, commedia

PRO

L’azione, la colonna sonora ed il fantasy sullo schermo riescono a trainare l’intrattenimento.
Un gruppo di personaggi ben coeso, con Blanchett che è sempre valore aggiunto ed una mascotte riuscita.
Una scrittura nata a tavolino in pochi minuti, senza profondità o voglia di voler raccontare qualcosa.
Gli effetti speciali sono molto invadenti e con imprecisioni che spesso saltano facilmente all’occhio.