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17 ragazze è un’opera prima sterile nel contenuto tanto quanto nella forma

Le sorelle Coulin portano sul grande schermo la storia vera di un gruppo di adolescenti in cerca di ribellione e libertà: il film 17 ragazze può dirsi riuscito?
Di seguito la recensione di 17 ragazze, film d'esordio delle sorelle Coulin

Presentato in anteprima alla 50esima Semaine de la critique di Cannes 2011 e candidato come migliore opera prima alla 37esima edizione dei Premi César nel 2012, 17 ragazze (17 filles) del 2011 segna l’opera prima delle due registe francesi, nonché sorelle Muriel e Delphine Coulin, distribuito nelle sale italiane a partire dal 23 marzo 2012 con Louise Grinberg e Juliette Darche tra le protagoniste. Seguono la trama e la recensione di 17 ragazze, il film d’esordio delle sorelle Muriel e Delphine Coulin del 2011.

La trama di 17 ragazze: di che parla il film di Muriel e Delphine Coulin?

Prima di passare alla recensione del film, occorre riportare la trama di 17 ragazze per sapere di cosa parla il film delle sorelle Muriel e Delphine Coulin. Il film, di durata di circa 90 minuti, si ispira a una storia vera accaduta nel 2008 nella cittadina francese di Lorient che si affaccia sull’Atlantico, in particolare in un liceo in cui diciassette ragazze decidono volontariamente di rimanere incinte contemporaneamente a distanza di poche settimane. Da singolo caso, l’evento diventa un fenomeno mediatico che scatena la preoccupazione non solo delle famiglie, ma anche della stessa scuola che non può contenere più quello che ai loro occhi sembra un capriccio ma che in realtà è un atto di ribellione e libertà.

La recensione di 17 ragazze: un’opera prima potenzialmente feconda, ma che finisce per essere solamente sterile e immatura

Il film d’esordio delle due registe nonché sorelle francesi Muriel e Delphine Coulin è uno fra i casi citabili di prodotti mediatici la cui visione è stata potenzialmente temuta per l’effetto che avrebbe potuto avere su un pubblico di giovani. Inizialmente vietato ai minori di 14 anni, 17 ragazze porta sul grande schermo il tema tabù della gravidanza in età adolescenziale, già affrontato in lungomentraggi quali Juno (2007) e Mai raramente a volte sempre (2020). Contrariamente ai titoli sopracitati, 17 ragazze si propone di realizzare un film su una storia vera ribelle dal contenuto potenzialmente originale e fecondo ma che si riduce alla fine a un’opera acerba, immatura e sterile proprio come il comportamento additato come tale dal mondo degli adulti attuato dalle sue protagoniste. Sì perchè, al di là di alcune scene in cui la pellicola è saturata o con fotografia dai toni cromatici alterati sul freddo o sul caldo, difficilmente si riesce a trovare all’interno del film momenti di profondità e spessore psicologici legati all’esperienza personale che stanno vivendo il gruppo di ragazze.

Mentre è lodevole l’impegno nell’interpretazione da parte di tutto il cast femminile che veste i panni delle 17 ragazze del titolo, non si può dire lo stesso circa la resa finale della sceneggiatura e in particolare di alcuni dialoghi che, ben oltre il fatto di essere pronunciati da adolescenti, non sono giustificati dall’essere così privi di significato da sembrare scritti in modo frettoloso, risultando così acerbi e immaturi. Fatta eccezione per il personaggio di Camille, la “leader” del gruppo nonché la prima ragazza che darà il via alle gravidanze, interpretato da Louise Grinberg che dà prova di profonda maturità nella scena in cui viene interrogata dall’infermiera della scuola per spiegarle il motivo del loro gesto, al resto delle protagoniste si affida una drammatizzazione più spicciola e ingenua, finendo per diventare una sorta di caricatura di loro stesse.

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17 ragazze
17 ragazze

17 ragazze racconta la storia vera di un gruppo di ragazze di un liceo francese che scelgono di rimanere incinte tutte insieme come atto di ribellione e di ricerca di libertà.

Voto del redattore:

5 / 10

Data di rilascio:

23/03/2012

Regia:

Muriel Coulin, Delphine Coulin

Cast:

Louise Grinberg, Juliette Darche, Roxane Duran, Esther Garrel, Yara Pilartz, Solène Rigot, Noémie Lvovsky, Florence Thomassin, Carlo Brandt, Frédéric Noaille, Arthur Verret

Genere:

Drammatico

PRO

Le scene con fotografia saturata o colori alterati che danno un minimo di profondità
La resa formale sterile che non regge il peso della storia vera
La sceneggiatura e i dialoghi immaturi e acerbi