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I film come Midsommar da vedere se ti è piaciuto l’horror di Ari Aster

Ti è piaciuto Midsommar di Ari Aster? Ecco una lista di 10 titoli (più un bonus) che potrai recuperare per ritrovare quella stessa narrazione o un’estetica simile.
I film come Midsommar da vedere se ti è piaciuto l'horror di Ari Aster

Il secondo film di Ari Aster, Midsommar, dimostra non soltanto una grande maestria da parte del regista ma anche una profonda conoscenza del tema raccontato: paganesimo, rituali, tradizioni lontane dalla nostra, così come danze, fiamme e soprattutto orrore che deriva dall’inquietudine. Tutti questi temi rendono Midsommar un qualcosa di diverso rispetto agli horror tradizionali e, per questo motivo, se vorrai ritrovare una narrazione o un’estetica simile rispetto a quella incontrata nel film, ti consigliamo 10 film da vedere se ti è piaciuto Midsommar.

Hereditary (Ari Aster)

Il primo tra i film da vedere se ti è piaciuto Midsommar di Ari Aster è un altro film del regista; probabilmente, Midsommar è il primo film del regista statunitense che ti è capitato di osservare, ma non soltanto è il frutto di una serie di ispirazioni, ma anche di una poetica che il regista ha formato nel corso degli anni: al di là dei cortometraggi, disponibili anche su Youtube, come Beau, The Strange Thing About The Johnsons e Munchausen – che offrono un breve saggio dello stile dell’autore – è con Hereditary che si ottengono tracce chiare del suo modo di fare cinema, specie nel genere dell’horror, con riferimenti ancora una volta legati alla famiglia disfunzionale, al paganesimo e alla ritualità.

The VVitch (Robert Eggers)

A proposito di ritualità, con The VVitch di Robert Eggers potrai ritrovare alcuni elementi sicuramente molto interessanti che ti permetteranno di contestualizzare ancor meglio Midsommar di Ari Aster. Il primo film del regista di The Lighthouse scherza con il senso del mistico e del pagano, con il culto delle streghe e con il demoniaco, offrendo un qualcosa di lontano – nella concezione puramente religiosa – da Misdommar, ma allo stesso tempo di ben contestualizzato, se vuoi vedere altro che ti ricordi un horror che attinga le sue radici in una cultura folk e popolare.

The Wicker Man (Robin Hardy)

Probabilmente, il primo film da vedere se ti è piaciuto Midsommar di Ari Aster è il lungometraggio che l’ha ispirato: The Wicker Man di Robin Hardy è stato recentemente riscoperto in una versione più prolungata, di poco più di 100 minuti, ma già nei suoi 88 rappresenta un titolo assolutamente imperdibile. La storia, pur raccontata in maniera differente, giunge al medesimo esito di quanto si osserva in Midsommar di Ari Aster: il confronto con una comunità che vive nell’adorazione degli antenati celtici, con sacrifici, rituali, fiamme e tante altre attività che omaggiano la tradizione con una presentazione di elementi sempre più distorti nella narrazione, in grado di creare un certo tipo di orrore psicologico nello spettatore.

Un’immagine di The Wicker Man, di Robin Hardy

Il prescelto (Neil LaBute)

Non è esattamente uno dei film più riusciti della storia, ma Il prescelto è sicuramente un prodotto a cui dare uno sguardo se si vuole ampliare il proprio sguardo complessivo a proposito del genere folk horror, a cui si ascrive anche Midsommar di Ari Aster. Trattandosi di un remake di The Wicker Man, precedentemente citato, ciò che si osserva è sostanzialmente uguale in termini narrativi, con la differenza di un Nicholas Cage che fa sempre piacere ritrovare sullo schermo.

Suspiria (Luca Guadagnino)

Nel leggere di Suspiria di Luca Guadagnino potresti chiederti qual è il motivo che porta a includere questo film in una lista dei prodotti da vedere se ti è piaciuto Midsommar di Ari Aster. Storicamente differente, il remake del celebre cult di Dario Argento però ha motivo di essere qui presente proprio per la concezione di horror che il regista di Challengers propone: non un qualcosa di votato allo splatter e al sangue fine a se stesso, quanto più un’idea di cinema che ruoti intorno al concetto della sacralità e, al contempo, del rituale, del paganesimo, dell’eretico. Rispetto all’originale, Suspiria è un film che calca tantissimo la mano sul senso delle streghe, sul connubio tra danza e ritualità e sull’evoluzione della protagonista, una semplice ragazza che diventerà un qualcosa di più, esattamente come avviene con la Dani di Midsommar.

Un’immagine di Suspiria, di Luca Guadagnino

La pelle di Satana (Piers Haggard)

Piers Haggard dirige un film che, per quanto possa stuzzicare l’attenzione da parte del pubblico, non è certamente semplice da portare a termine: La pelle di Satana è un film che racconta di soprannaturale, di inquietudine, di strane manifestazioni ma che si distanzia da Midsommar – che cerca di contestualizzare ogni suo elemento nel reale – in virtù del suo riferimento al tema dell’occulto e della religione; tuttavia, quello di Haggard è comunque un buon horror per saperne di più sulla materia e per osservare titoli più attempati (in questo caso parliamo del 1971) rispetto al genere che di recente ha ottenuto grande successo.

The Village (M. Night Shyamalan)

Al tempo in cui il film venne pubblicizzato, ci si aspettava un maggior lavoro sulla componente horror da parte di M. Night Shyamalan che, però, anche con il recente Bussano alla porta ha dimostrato di voler offrire un contributo in un altro senso. Non un film di terrore, bensì un film sul terrore: la componente esterna, che stimola la reazione paranoica da parte dell’essere umano, è oggetto di ricerca da parte dell’ormai celebre regista. Per questo motivo, The Village è sicuramente un film da vedere se ti è piaciuto Midsommar e, più in generale, quella tipologia di cinema che non offre un orrore in senso stretto, ma approfondendone l’accezione in maniera più ampia; il tutto, ovviamente, arricchito dalla paura per la natura circostante, da strane manifestazioni e dalla narrazione del terrore che alimenta alcune leggende.

Apostolo (Gareth Evans)

Con Apostolo di Gareth Evans ritorniamo ad un collegamento più “classico” con Midsommar: l’azione si svolge nel 1905, quando Thomas Richardson viaggia su un’isola deserta tentando di riportare a casa sua sorella rapita da una setta religiosa; per quanto si radicalizzi nella forma del paganesimo, quella del villaggio dei dannati di Midsommar è pur sempre una forma di religione, o meglio di culto, che si può ritrovare in Apostolo del 2018, in cui il contatto con una ritualità altra amplifica il senso del terrore; non è un caso che il film, tutt’ora disponibile su Netflix, sia stato definito un omaggio a The Wicker Man.

Un’immagine di Apostolo, di Gareth Evans

Il rituale (David Bruckner)

Del 2017 è Il rituale, un altro film che potrai trovare su Netflix e che puoi vedere se ti è piaciuto Midsommar: il lungometraggio, diretto da David Bruckner, è basato sull’omonimo romanzo di Adam Nevill e racconta di quattro amici che si avventurano nel sentiero del re del Parco nazionale Sarek, in Svezia. Al di là dell’ambientazione condivisa con Midsommar, il film è consigliato anche per la sua presenza di collegamenti con quel paganesimo che viene tanto evocato nel film di Ari Aster, qui rappresentato da segni sempre più particolari e inquietanti, come rune o un alce sviscerato, nel sinistro bosco rappresentato.

Il grande inquisitore (Matthew Reese)

Dedicato alla figura di Mattew Hopkins, un avvocato e cacciatore di streghe la cui attività ha avuto una grande importanza durante la guerra civile inglese, Il grande inquisitore è un film che racconta il lavoro dell’uomo, che avviene al servizio della magistrates’ court in cambio di denaro. Per quanto il collegamento non sia immediato con Midsommar, consigliamo comunque Il grande inquisitore per la possibilità di approfondire una cultura – in questo caso storicamente e cronologicamente lontana -, così come fa proprio il film di Ari Aster che, al di là della sua natura horror, ha il grande pregio di aprire le porte di una cultura non immediatamente riconoscibile, eppure molto affascinante.

Bonus: Men (Alex Garland)

Si conclude questa lista dei film da vedere se ti è piaciuto Midsommar di Ari Aster con un ultimo consiglio, sotto forma di bonus: prima di lanciarsi nel suo ultimo lavoro con Civil War, Alex Garland aveva sperimentato nuovamente la formula dell’horror con Men, un film che – benché lo si possa considerare come non riuscito – offre delle rappresentazioni di inquietudine al di fuori del mero spavento. In effetti, per tutto il film ciò che pervade lo spettatore non è tanto la paura, quanto il senso del raccapricciante che deriva dall’estraneo e dal diverso, in relazione ad una natura tanto cara anche a Midsommar di Ari Aster.