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Campo di battaglia è una storia vera? A che cosa si ispira il film di Gianni Amelio

L’ultimo film di Gianni Amelio è Campo di battaglia con Alessandro Borghi: ma quella raccontata è una storia vera? Tutto sull’ispirazione del regista.
Campo di battaglia è una storia vera? A che cosa si ispira il film di Gianni Amelio

Il ritorno al Festival di Venezia per Gianni Amelio, a seguito dell’ultima esperienza con Il signore delle formiche, c’è con Campo di battaglia, film che racconta – attraverso una visione differente e non direttamente interessata al contesto della guerra – la prima guerra mondiale, con Alessandro Borghi e Gabriel Montesi all’interno del cast. Il film in questione, sicuramente molto atteso da parte del pubblico italiano, si concentra prevalentemente sulla dinamica di due giovani amici che lavorano all’interno di un ospedale: ma quella raccontata è una storia vera? Tutto ciò che c’è da sapere a proposito dell’ispirazione di Gianni Amelio per il suo film.

Qual è l’ispirazione di Gianni Amelio per Campo di battaglia?

Nel definire quale sia l’ispirazione di Gianni Amelio per Campo di battaglia, non si può fare a meno di notare quale sia il titolo del romanzo a cui il regista italiano fa riferimento per il suo film con Alessandro Borghi Protagonista. Trattasi di La sfida, scritto da Carlo Patriarca nel 2018, che racconta la drammatica condizione della prima guerra mondiale attraverso una prospettiva differente, quella dell’ospedale in cui due giovani amici lavorano: il contesto in questione permette di venire a confronto soprattutto con la drammatica scelta di alcune persone che, pur di non prender parte alla guerra, decidono di auto-mutilarsi e farsi del male per evitare il “campo di battaglia”. Questa la presentazione del romanzo:

Sono gli anni della Grande Guerra a Milano e il dottor Stenio Zorzi trascorre le sue giornate all’ambulatorio Esoneri, dove non solo si occupa di curare i soldati mandati al massacro al fronte, ma anche di combattere la simulazione e l’autolesionismo di coloro che sperano di essere dispensati, spedendoli davanti al Tribunale militare. Ai tempi dell’università, Zorzi non poteva immaginare che un giorno avrebbe incontrato qualcuno in grado di procurarsi deliberatamente una patologia, come ci si procura la scialuppa su cui salire per salvarsi da un male maggiore. Ma ora è stanco di quel conflitto che ha fatto di lui un ispettore e all’occorrenza un gendarme. Nell’appartamento di un palazzo defilato, dietro il tratto più alto dei vecchi bastioni spagnoli, lavora il dottor Lucio Farradi. La mole pingue, Farradi si considera un uomo scaltro, uno che di rado perde la calma, capace di provare un amore tenero e possessivo per i soldati della sua guerra privata. Se Zorzi, infatti, si prodiga per curare i soldati e rimandarli a combattere, Farradi li fa ammalare, o li aiuta a procurarsi lesioni abbastanza gravi per essere esonerati. I due medici, che hanno studiato insieme nel prestigioso Istituto di Pavia, non si sfidano solo sul piano professionale, ma anche su quello sentimentale: sono infatti entrambi innamorati della bella e coraggiosa infermiera Anna. Ma quando nel 1918 arriva la grande epidemia di febbre spagnola, il tempo per l’amore, la politica e la scienza finisce col confondersi pericolosamente.

La storia vera di Campo di battaglia di Gianni Amelio

Per alcuni degli elementi che erano stati mostrati in Il signore delle formiche, Gianni Amelio era stato accusato di una visione piuttosto faziosa nel suo tipo di cinema che, per questo motivo, appariva quasi menzognera nei confronti della realtà. Nel suo nuovo film Campo di battaglia, qual è la storia vera raccontata , soprattutto rispetto al romanzo precedentemente presentato? Le vicende dei due amici, interpretati da Alessandro Borghi e Gabriel Montesi, sono naturalmente romanzate e inventate da parte dell’autore, ma il contesto che viene rappresentato all’interno del film è veritiero: negli anni della prima guerra mondiale, in effetti, in Italia si sono verificati numerosissimi tentativi di diserzione, rappresentati all’interno del film con l’auto-infliggersi dei danni – da parte di “impostori” – che rappresenta, del resto, un modo come un altro per tentare di evitare il vero campo di battaglia. Il film presenta, dunque, una visione differente della storia, attraverso un punto di vista diverso che sia lontano dalla trincea e dagli scontri armati: c’è una guerra anche nei luoghi pubblici e negli ospedali, che i protagonisti devono condurre nel corso delle loro esistenze.