Cerca
Close this search box.

Maldoror: la storia vera che ha ispirato il film di Fabrice Du Welz

Il nuovo film di Fabrice Du Welz è un crime sulle tracce di un serial killer, che trova la sua base in reali fatti di cronaca nera. Ma qual è la storia vera che ha ispirato il film?
La storia vera del film Maldoror a Venezia81

Grazie a film come Calvaire e Vinyan, il regista belga Fabrice Du Welz si è costruito col tempo un nome molto importante per il cinema europeo. Il suo ottavo lungometraggio, Maldoror con protagonista l’attore francese Anthony Bajon, è stato selezionato per la sezione Fuori Concorso all’81a edizione del Festival del cinema di Venezia. Un thriller poliziesco scritto e diretto dallo stesso regista belga, il quale si ispira alla storia di un serial killer realmente esistito. Ma qual è la storia vera che ha ispirato il film Maldoror?

Di cosa parla Maldoror, il film di Fabrice Du Welz a Venezia 2024

Su sceneggiatura dello stesso regista Fabrice Du Welz, in collaborazione con Domenico La Porta, Maldoror segue le macabre vicende al centro dell’indagine di Paul, giovane ed impulsivo agente di polizia. Alla scomparsa di due ragazze, infatti, Paul viene assegnato all’unità segreta denominata appunto “Maldoror”, nata con l’obiettivo di mettere le mani su un pericoloso molestatore seriale. Il disfunzionale sistema porterà tuttavia all’annullamento dell’operazione speciale e Paul, determinato a trovare il criminale, inizierà a dare la caccia al colpevole di propria iniziativa.

La storia vera che ha ispirato Maldoror di Fabrice Du Weltz

Il film di Fabrice Du Welz, regista salito alla ribalta soprattutto grazie al suo esordio Calvaire, è dunque un crime sulle tracce del serial killer. Maldoror, tuttavia, è ispirato anche ad una storia vera, ovvero quella del serial killer belga Marc Dutroux, soprannominato Il Mostro di Marcinelle. Proprio in questa località, Dutroux si rese responsabile del sequestro, di aver abusato sessualmente e della tortura di 6 ragazze dagli 8 ai 19 anni dal 1985 al 1996, delle quali soltanto due riuscirono a sopravvivere.

Il 12 agosto del 1996 Dutroux e sua moglie Michèle Martin vennero finalmente arrestati con le accuse di rapimento e pedofilia, con il processo che iniziò 8 anni più tardi, nel 2004. Al termine del procedimento giudiziario, Dutroux viene condannato all’ergastolo e sua moglie a scontare 30 anni di reclusione, insieme ad altri complici di una rete molto più ampia. Il caso del Mostro di Marcinelle ha scatenato un gran flusso di polemiche in Belgio in quegli anni, con l’opinione pubblica che accusava pesantemente l’inerzia delle forze di polizia ipotizzando anche un coinvolgimento degli esponenti politici.

Inoltre, riuscendo a bloccare una guardia di sicurezza rubandogli anche l’arma personale, nel 1998 Dutroux riuscì anche a fuggire dal palazzo di giustizia, arrivando anche ad impadronirsi di un’auto per scappare dalla polizia. Venne nuovamente arrestato qualche ora dopo, ma re Alberto II accettò comunque le dimissioni dei ministri della Giustizia e degli Interni.