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Iddu – L’ultimo padrino: la storia vera dietro al film con Toni Servillo ed Elio Germano

Iddu – L’ultimo padrino è sicuramente un film molto atteso da parte del pubblico, che racconta una storia vera che interessa la figura di Matteo Messina Denaro: ma quale?
Iddu - L'ultimo padrino: la storia vera dietro al film con Toni Servillo ed Elio Germano

Presentato in anteprima nel contesto del Festival di Venezia 2024, Iddu – L’ultimo padrino è un film sicuramente molto atteso, considerando sia le interpretazioni di Toni Servillo e di Elio Germano, nei panni dei protagonisti, sia le tematiche trattate all’interno del lungometraggio, della durata di 122 minuti. Il film, fin da quando è stato concepito e presentato, ha attirato numerose polemiche, in virtù della trattazione di un personaggio del quale si è parlato particolarmente negli ultimi anni, in termini di cronaca: Matteo Messina Denaro. Ma qual è la storia vera dietro al film Iddu – L’ultimo padrino?

Iddu – L’ultimo padrino è un biopic su Matteo Messina Denaro?

Nel considerare quale sia la storia vera dietro al film Iddu – L’ultimo padrino, è fondamentale considerare innanzitutto un aspetto che Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, i due registi del film, hanno sottolineato a più riprese: il lungometraggio con Toni Servillo ed Elio Germano non è da considerarsi un biopic sulla figura di Matteo Messina Denaro. Per due motivi: innanzitutto, la produzione del film è iniziata prima dell’arresto nel 2023 del celebre boss di Cosa Nostra, dunque non ha sfruttato quella grande potenzialità offerta dalla cronaca prima con l’arresto, poi con la morte di Matteo Messina Denaro, ma il progetto in essere voleva già raccontare uno specifico momento della sua vita.

Il motivo principale per il quale non è un biopic, però, interessa proprio la materia trattata: non si racconta la vita e le attività criminali di Matteo Messina Denaro, ma il suo periodo di latitanza, che era stato oggetto di un libro, Lettere a Svetonio, pubblicato nel 2008, in cui si racconta proprio dello scambio epistolare mostrato all’interno del film.

La storia vera dietro Iddu – L’ultimo padrino

A questo punto, si può procedere con la storia vera dietro Iddu – L’ultimo padrino presentato in anteprima al Festival di Venezia 2024. Come hai detto, si racconta di uno specifico periodo della vita di Matteo Messina Denaro, in cui il boss di cosa nostra era latitante e si dedicò ad uno scambio epistolare con l’ex sindaco di Castelvetrano, Antonio Vaccarino. Lo scambio di lettere, che avvenne all’inizio degli anni 2000, fu trasformato poi in una pubblicazione curata da Salvatore Mugno nel 2008, Lettere a Svetonio. Per questo motivo, la figura di Catello, interpretata da Toni Servillo, è liberamente ispirata a quella di Antonio Vaccarino, che intrattenne una serie di conversazioni epistolari con Matteo Messina Denaro spinto dal Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica, un servizio segreto italiano che tentò di scoprire quale fosse il nascondiglio segreto del boss.

All’interno dei suoi pizzini, Matteo Messina Denaro utilizzava lo pseudonimo di Alessio, mentre Vaccarino si servì di quello di Svetonio, da cui deriva anche il nome del libro precedentemente indicato. Non solo, dal momento che l’ex sindaco di Castelvetrano riuscì a mettersi in contatto anche con Bernardo Provenzano, tramite il nipote Carmelo Gariffo. La collaborazione tra Vaccarino e il servizio segreto italiano venne resa pubblica dal noto quotidiano la Repubblica e, per questo motivo, le indagini vennero sospese, con Vaccarino minacciato, nel novembre dello stesso anno, da Matteo Messina Denaro in una lettera in cui scrisse: “Ha buttato la sua famiglia nell’inferno, la sua illustre persona fa già parte del mio testamento. In mia mancanza qualcuno verrà a riscuotere il credito che ho nei suoi confronti”.