Baby Invasion è un film estremamente controverso non solo per la sua struttura narrativa volutamente criptica e confusionaria, ma anche per la sua conclusione che ha fatto porre tante domande a numerosi spettatori. Ma come finisce Baby Invasion? A seguire la spiegazione del finale del nuovo film di Harmony Korine che è stato presentato fuori concorso all’81° edizione del Festival del Cinema di Venezia.
Come finisce Baby Invasion
Nel finale di Baby Invasion, il protagonista, dopo aver compiuto la rapina pianificata, si affaccia alla riva del lago insieme ai suoi compagni. Improvvisamente la soggettiva cambia, passando a quella di un essere che vola ed osserva i rapinatori dall’alto. L’essere, vestito con un abito bianco e dall’aspetto umano, spara saette dalle sue dita ed incenerisce tutti i rapinatori.
Dopo la loro morte, la divinità vola ancora più in alto e si ricongiunge alle stelle. Il film si conclude con la creatrice del videogame Baby Invasion che è sconvolta dal fatto che le persone abbiano reagito con così tanta violenza dopo aver scoperto la sua opera. A seguire la spiegazione del finale di Baby Invasion.
La spiegazione del finale di Baby Invasion
Nella spiegazione del finale di Baby Invasion, l’essere con i poteri che appare potrebbe essere un richiamo alla figura di Dio, la quale assume la nuova prospettiva del gioco. Tale divinità si riferisce allo spettatore che, in un futuro del cinema non troppo lontano, potrà persino assumere il controllo dell’opera. In un mondo in cui le persone si sfogano nella violenza che viene ripresa e trasmessa online, Harmony Korine esprime la speranza che la nascita di un nuovo linguaggio creativo possa porre fine a questi sfoghi.
L’autore quindi non solo spera in un’evoluzione del cinema, ma ha fede nello stesso genere umano che un giorno cambierà le prospettive e si evolverà in qualcosa di migliore, esattamente come la divinità che si fonde alle stelle, trovando la rinascita in un mondo completamente diverso. Questo processo di cambiamento è imprevedibile, esattamente come le opere creative che sfuggono al controllo dei loro stessi creatori, i quali diventano qualcosa di differente da quello che era stato programmato.
