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Recensione – The Order: il film diretto da Justin Kurzel con Jude Law

Presentato in concorso all’81esima edizione del Festival del cinema di Venezia, The order è il sesto lungometraggio di Justin Kurzel, film thriller con protagonista Jude Law (Il talento di Mr Ripley, Sherlock Holmes). Ma com’è il nuovo film del regista australiano?
The Order recensione

Presentato in concorso all’81esima edizione del Festival del cinema di Venezia, The Order è il nuovo film di Justin Kurzel. The Order è il sesto lungometraggio del regista e direttore della fotografia australiano, che ha diretto film non sempre apprezzati da pubblico e critica. Infatti mentre Snowtown e Macbeth sono stati generalmente ben accolti, la sua terza opera Assassin’s Creed ha finito per essere odiata in modo piuttosto trasversale sia dagli appassionati della saga videoludica che da gli spettatori estranei a questo universo narrativo. I suoi successivi film (True History of the Kelly Gang e Nitram) sono stati a malapena distribuiti in sala, nonostante Caleb Landry Jones abbia conquistato per la sua interpretazione in Nitram la palma d’oro per il miglior attore al Festival del cinema di Cannes del 2021. In questo caso il protagonista della pellicola è Jude Law, attore teatrale e cinematografico, con una lunga carriera alle spalle, senza tuttavia essersi mai aggiudicato l’ambito premio di miglior attore ne al Festival di Cannes ne a quello di Venezia. A tal proposito: com’è The Order? Di seguito la recensione del film.

La trama di The Order, film thriller con Jude Law

The Order è uno dei 21 lungometraggi tra quelli selezionati ufficialmente per il concorso di Venezia81. Si tratta del sesto film diretto da Justin Kurzel, un regista in cerca di riscatto, che vede come punta di diamante del suo cast l’attore Jude Law. Ma di cosa parla effettivamente? Segue la trama di The Order:

“Nel 1983 una serie sempre più violenta di rapine in banca, operazioni di contraffazione e rapine a mezzi blindati sta instillando il terrore nel nordovest degli Stati Uniti. Tra la confusione delle forze dell’ordine che si affannano per trovare risposte, un solitario agente dell’FBI di stanza nella pittoresca e sonnolenta cittadina di Coeur d’Alene, in Idaho, giunge alla conclusione che non si tratta di criminali comuni assetati di denaro, ma di un gruppo di pericolosi terroristi interni al seguito di un leader radicale e carismatico, che stanno tramando una devastante guerra contro il governo degli Stati Uniti.”

La recensione di The Order, thriller di Justin Kurzel con Jude Law

Capire in profondità le insanabili spaccature sociali dell’America contemporanea significa studiarne la provincia, spingendo il proprio sguardo lontano dalle abbaglianti luci di Hollywood o dalla frenesia di New York. Per conoscere l’anima di questo Paese bisogna addentrarsi nei cosiddetti flyover states (come fatto anche dal meraviglioso The Brutalist) e studiarne la cultura, le frustrazioni e la malcelata ferocia. In tal senso The Order rappresenta un’opera estremamente matura e una sorpresa nella filmografia di un regista non sempre ineccepibile come Justin Kurzel. Il film in concorso a Venezia81 ha un’anima nera come quella del suo protagonista, interpretato da un maestoso Jude Law: un uomo che non ha nulla da perdere avendo già smarrito tutto. Questo suo vuoto interiore viene suggerito in modo sottile dal film, mostrandolo continuamente come un’anima in pena, completamente indifferente alla destinazione cui viene assegnato in quanto ormai privo di radici. Il suo lavoro viene dunque mostrato come un riflesso della sua interiorità, un modo per espiare le sue colpe punendo i peccati altrui, cercando di combattere per ciò che è giusto. La fotografia del film sembra di conseguenza adattarsi al suo protagonista, proponendo un paesaggio sempre duro, quasi inespugnabile, e scolpendo dei volti dai lineamenti arcigni.

A questa disperazione si contrappone l’anima più razzista, violenta e arretrata degli Stati Uniti, rappresentata dal novero di sette e organizzazioni semi-terroristiche che negli ultimi decenni hanno cercato di riportare il Paese a quelle che, nella loro visione, sarebbero le sue origini finendo soltanto per spargere caos e distruzione. Ed è con questo gancio che film si connette a doppio filo con l’attualità (ricordandolo in modo forse superfluo con delle didascalie), ovvero indagando le cause e il retroterra culturale che portano questi improbabili individui a mettersi insieme con il fine di destabilizzare l’apparato istituzionale statunitense. È interessante notare infatti come i motivi che spingono questi terroristi ad agire siano convergenti con quelli delle frange più estreme della destra americana attuale, profondamente bigotta, radicalmente cristiana, xenofobica e spaventata da tutto ciò che possa essere ricondotto al progresso. Kurzel identifica chiaramente questi elementi e differenzia chiaramente le divisioni interne a questo movimento, nel quale (come sempre accade) sono presenti sia “moderati” che estremisti.

A contrapporsi a loro, come anticipato, vi sono le forze dell’ordine e la testardaggine del personaggio di Jude Law, cosa che fornisce al regista australiano la possibilità di mettere in scena diverse solide scene d’azione e di mantenere una tensione narrativa pressocchè costante per tutta la durata della pellicola. Bisogna riconoscere a Kurzel l’indubbio merito di essere riuscito a trasformare un storia senza infiniti spunti di riflessione in un solido film action-thriller, che finisce per assumere un retrogusto polveroso. Allo stesso modo le immagini e gli ambienti sono spesso sporchi, trasandati e irrilevanti, se comparati alla grandiosità della natura che li circonda. Di riflesso questi scenari finiscono per plasmare i protagonisti del film, i quali cercano di restare a galla e sopravvivere, senza mai nemmeno tentare di elevare la propria situazione.

L’augurio è che questo film possa rappresentare una pietra angolare nella carriera di un regista che ha, perlomeno in questo caso, dimostrato che, a fronte del giusto materiale di partenza, può essere in grado di sfornare film dal buon contenuto e dal solido impianto visivo, senza doversi ridurre a mettere in scena tristi “baracconate” o ad adattare testi non alla sua portata.

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The Order
The Order

Thriller che si pone l'obiettivo di esaminare uno spaccato sugli Stati Uniti, nella fattispecie soffermandosi sulle insanabili spaccature che segnano l'America contemporanea.

Voto del redattore:

7 / 10

Data di rilascio:
Regia:

Justin Kurzel

Cast:

Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Marc Maron

Genere:

Thriller, azione, drammatico

PRO

L’uso del personaggio di Jude Law e l’interpretazione dell’attore
La costruzione delle immagini per rappresentare le spaccature interne all’America contemporanea
La solidità delle sequenze thriller-action
Ci sono alcune didascalie di troppo