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Recensione: Finalement – Storia Di Una Tromba Che Si Innamora Di Un Pianoforte: il nuovo film di Claude Lelouch

Finalement – Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte è il film di Claude Lelouch presentato Fuori Concorso a Venezia81: come può essere definito il ritorno del regista francese?
Recensione Finalement, film di Claude Lelouch con Kad Merad

Dopo il film del 2021 L’Amore È Meglio Della Vita (L’amour c’est mieux que la vie), il regista che narra la poesia dell’amore e della vita in tutte le loro sfumature nei suoi lavori torna dietro alla camera con Finalement – Storia Di Una Tromba Che Si Innamora Di Un Pianoforte (Finalement…ou La folie des sentiments) con protagonista Kad Merad, presentato Fuori Concorso al Festival del Cinema di Venezia81. Il lungometraggio è prodotto da Les Films 13 con distribuzione italiana a cura di Europictures, in uscita nelle sale il 19 settembre 2024. Seguono la trama e la recensione di Finalement – Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte, il film di Claude Lelouch con Kad Merad.

La trama di Finalement – Storia Di Una Tromba Che Si Innamora Di Un Pianoforte

Finalement – Storia Di Una Tromba Che Si Innamora Di Un Pianoforte è il film del 2024 scritto e diretto dal regista francese Claude Lelouch, presentato fuori concorso all’81° edizione del Festival Del Cinema Di Venezia. Prima di passare alla recensione, occorre riportare la trama di Finalement – Storia Di Una Tromba Che Si Innamora Di Un Pianoforte per sapere di che parla il film di Claude Lelouch:

Lino è un avvocato di successo che sembra avere una vita perfetta. Oltre alla carriera brillante, Lino ha una bella famiglia. Dopo un problema di salute, in maniera del tutto inspiegabile, perde il suo equilibrio mentale e inizia ad avere un comportamento ingestibile. Disinibito e senza filtri, non riesce più a mentire agli altri e a se stesso. In preda a una crisi d’identità, molla tutto e intraprende un viaggio avventuroso attraverso la Francia. Da Parigi va prima in Normandia per poi dirigersi verso la Provenza. Incontra nuove persone e, finalmente, decide di seguire la sua vera passione: suonare la tromba.

La recensione di Finalement, il film diretto da Claude Lelouch con Kad Merad

La recensione di Finalement – Storia Di Una Tromba Che Si Innamora Di Un Pianoforte

Il film inizia con una sfilata di moda, mostrando donne che camminano sulle passerelle sfoggiando abiti di immensa bellezza. Tuttavia, subito dopo questi magnifici volti catturati dalla telecamera, Claude LeLouch passa ad una scena ambientata nella seconda guerra mondiale in cui si vedono soldati che cadono in battaglia mentre i loro corpi toccano il suolo seguendo le note della musica (sembra quasi un omaggio ad Apocalypse Now, ma con l’aggiunta di surreali coreografie). L’autore mostra subito l’eterno contrasto del mondo che, in un’unica melodia dolce ed imponente allo stesso tempo, si alterna tra incredibili meraviglie ed orrori atroci. Il protagonista Lino (interpretato da uno straordinario Kad Merad) è un uomo insoddisfatto dalla vita e, dopo aver lasciato la sua famiglia, vaga per le strade della Francia in cerca di risposte al senso della sua esistenza. La mancata felicità di Lino, il quale sente il proprio malessere come se fosse una malattia che lo sta consumando dentro, rappresenta l’insoddisfazione autobiografica dello stesso regista, il quale si interroga su quanto valga la pena continuare a vivere in una società difficile. Prima che la storia si faccia più chiara, delineando sempre di più il carattere reale di Lino, Claude Lelouch lascia prima delle ambiguità, facendo comportare il protagonista in modi diversi per ogni flashback che racconta: all’inizio sembra un prete scomunicato, poi un regista di film porno, poi un amante passionale. Solo in seguito viene rivelato che le varie figure sono le persone in cui si immedesima quando vengono mandate a processo diventando clienti da difendere, cosa che gli permette di essere un avvocato affermato.

Tuttavia, a causa dell’assorbimento del male, essendo Lino un avvocato che protegge anche i colpevoli, il protagonista è stufo della mancanza di giustizia e soltanto allora decide di intraprendere il viaggio. Questa impostazione meta-cinematografica evidenzia come un autore, il quale ha passato la vita intera a raccontare personaggi che riflettono le numerose sfumature del genere umano, si sia lasciato fagocitare dai suoi stessi racconti che lo hanno portato alla conclusione che raccontare storie è inutile, perché ormai tutto sembra scontato, banale e deprimente. In tutto ciò i flashback reinterpretati da Lino, che sono accompagnati da gag molto divertenti, si alternano con quelli del reale presente, quindi la realtà ed il sogno diventano molto difficili da distinguere, esattamente come un film di Federico Fellini (infatti l’insoddisfazione del protagonista è sicuramente associabile a quella di Marcello Mastroianni in 8 e 1/2). Lo stesso Lino comincia ad evidenziare la sua incontentabilità vomitando tutto ciò che si tiene dentro addosso alle persone, persino quelle a lui care, divenendo inopportuno e sgradevole. Che siano sentimenti contro il mondo o repressioni mai rivelate verso i suoi parenti, lui le dice. Si tratta della prima faccia della Follia Dei Sentimenti, la malattia mentale che viene diagnosticata al personaggio: le emozioni diventano una tempesta di sfoghi che colpiscono al cuore, rivelando le fragilità umane che ancora oggi sembrano sempre irrisolte.

La favola musicale di Finalement – Storia Di Una Tromba Che Si Innamora Di Un Pianoforte

Oltre all’alternanza tra sogno e realtà, c’è anche quella tra passato e presente, la quale sembra molto simile: spesso le incertezze di Lino vengono affiancate a momenti di sofferenza capitati ad altre persone apparentemente scollegati da lui, tra cui ebrei deportati dai fascisti francesi e donne stuprate nel mezzo di rivolte violente. Si vedono quindi individui che soffrono durante avvenimenti che hanno sconvolto la storia lasciando una profonda scia di inciviltà. Eppure da sfortunate vicende che hanno portato grande dolore sono anche sopravvissute persone che, in seguito, hanno potuto riemergere creando nuove generazioni che hanno portato cose buone nel mondo. Lo stesso Lino è divenuto un avvocato perché ha visto suo padre in prigione, decidendo di studiare legge per poter aiutare non solo lui, ma anche altri padri che commettono errori per farli tornare dalle loro famiglie. Nonostante la base di orrori che fondano il mondo, tutto si può evolvere: da un bruco nasce una farfalla così come una vita brutta può, casualmente, generare una vita bella in cui le persone non vogliono che il passato si ripeta. Non è un caso che nel film si veda la figlia di una donna violentata che, una volta cresciuta, ha voluto diventare una scrittrice per raccontare il dolore di sua madre e creare un libro che rifletta sulle incertezze del mondo. Da una storia si crea un’opera d’arte e un’opera d’arte è un contenitore di sogni e testimonianze che fanno emozionare e riflettere.

Ovviamente in un’opera di Claude Lelouch non può mancare l’armonia tra musica e film: il sogno di Lino viene spesso accompagnato da momenti in cui i personaggi iniziano a cantare. Il regista sceglie di non inserire coreografie, ma si limita a fare splendidi primi piani quando le parole melodiose escono dalla bocca degli attori mentre cantano. Le canzoni sembrano quasi un sussurro, un altro respiro che alimenta la vitalità dei personaggi, elemento che serve anche ai fini della narrazione perché la musica ed i brani sono le uniche cose che riescono a calmare totalmente Lino quando si lascia travolgere dalla sua malattia. La musica infatti è un’estensione delle proprie emozioni e permette alle persone di tirare fuori quello che sentono dentro con molta più spontaneità. La musica addolcisce le persone perché trasmette sentimenti… e sono proprio questi sentimenti a rendere il film una favola dolce in cui gli esseri umani, nonostante le cattiverie sottolineate da Lelouch, si lasciano trasportare in un’armonia dove manifestano sorrisi e buone azioni che appaiono semplici ma importanti. In questo spartito pieno di note straordinarie, il cinema assume un ruolo fondamentale, perché Lelouch conferma che la settima arte diviene un mezzo ancora più potente dato che, oltre a permettere di fare ascoltare i brani grazie al sonoro, cattura le immagini in cui i volti delle persone raccontano le loro storie nei brani: mostrare l’amore è l’unica terapia in un’esistenza che sembra apparentemente senza senso. Lino si sente meglio perché è l’arte stessa ad aiutare l’uomo a riprendersi.

Finalement: la recensione del nuovo film di Claude Lelouch

Ad un certo punto vengono tirati fuori dei discorsi sul politicamente corretto, in cui ogni azione che manifesta un sentimento sembra qualcosa che possa offendere le persone che, purtroppo, ne hanno passate tante. Sarebbe semplice accusare il regista di essere vecchio e antiquato, anche perché negli ultimi anni vengono fatte molte affermazioni contro il politicamente corretto che sono dannose perché fraintendono la tutela degli emarginati che è alla base del concetto. Tuttavia, a differenza della problematica appena descritta, Lelouch non è bigotto, perché critica soltanto le paure delle persone che si spaventano di fronte a comportamenti espliciti che sono soltanto manifestazioni d’amore. Non è un caso che Lelouch, nel cammino di Lino, si focalizzi su donne che, o sono splendidamente gentili, oppure hanno sofferto e sono alla ricerca di qualcosa che faccia sentire meglio loro o gli altri. Da qui, l’autore arriva ad uno splendido discorso sulla figura della prostituta, descritta come il mestiere per eccellenza che nasce da quando la civiltà esiste. Le prostitute non uccidono, non rubano e non ingannano: tutto quello che fanno è donare la propria sessualità per persone che decidono di provarla perché sono alla ricerca di soddisfazioni. Tali soddisfazioni possono derivare da quello che sembra uno sfizio a quello che è semplicemente il bisogno di poter provare qualcosa di bello nel proprio corpo, guarendo la propria anima. Le prostitute sono dispensatrici di amore e dovrebbero, secondo l’autore, diventare la base portante di questa società che le sfrutta e le mette da parte: non è la donna che si spoglia a distruggere il mondo, ma l’uomo che la disprezza e non la tutela.

La prostituta, la figura più odiata dalle imposizioni della società, diventa la salvezza della Terra ed il simbolo dell’emancipazione femminile che potrà accendere le speranze di un’umanità alla deriva. Se l’amore è ciò che porterà avanti il mondo, allora le prostitute, che diffondono amore carnale e, di conseguenza, anche amore spirituale, rappresentano una straordinaria cura. Che a 87 anni Claude Lenouch mantenga ancora un pensiero così moderno è l’ultimo tassello di uno straordinario inno alla vita. Se dalle cose brutte nascono quelle belle, il mondo, che ha tante parti malvagie, è anche pieno di sensazioni splendide che permettono di andare avanti. Questa è davvero la Follia Dei Sentimenti: la voglia di sfogarsi su tutto potrebbe essere dannosa se viene da un malessere, ma dall’altra parte c’è anche la meraviglia dell’anima che è formata da infinite emozioni che non possono essere ignorate e che permetteranno all’umanità di evolvere. Per Lelouch l’uomo è pazzo nel riconoscere le bellezze della vita se alla base c’è la sofferenza, ma proprio questa dolce follia, ritratta ed espansa dalla macchina da presa e dai brani che accompagnano quest’ultima, diventa un faro per l’umanità. Infatti, oltre alla bellezza delle arti, l’autore loda le nuove generazioni che continueranno ad applicare queste ultime, raccogliendo l’eredità che i grandi maestri hanno lasciato. Il nostro futuro è incerto, ma finché c’è vita c’è speranza. Infatti, durante il primo terzo del film, Lino ha la visione di Gesù e Giuda che sono tornati amici… e se Gesù, l’uomo che per eccellenza ricorda di amare, è capace di perdonare colui che lo ha portato alla morte, perché l’umanità non può perdonare sé stessa ed imparare ad amare a sua volta? Una visione utopica, ma Lelouch dopo tutto lo dice fin dall’inizio che sta raccontando una favola e ne va fiero, perché il dolore della realtà è grande, ma la vita prosegue e vince sempre. Finalement – Storia Di Una Tromba Che Si Innamora Di Un Pianoforte è il testamento artistico di Claude Lelouch, un’epopea magnifica che svela il sogno più grande dell’autore, il quale prende vita grazie al cinema e diventa l’ennesimo capolavoro di un maestro che lascia l’avvenire a chi vorrà ancora amare e raccontare. Una favola dolce, esilarante e visivamente incantevole.

1,0
Rated 1,0 out of 5
1,0 su 5 stelle (basato su 1 recensione)
Finalement: la recensione del nuovo film di Claude Lelouch
Finalement: Storia Di Una Troma Che Si Innamora Di Un Pianoforte
Finalement: Storia Di Una Troma Che Si Innamora Di Un Pianoforte

In un mondo sempre più folle, Lino decide di lasciarsi tutto alle spalle, vagando per la Francia andando in cerca di un significato della sua esistenza.

Voto del redattore:

10 / 10

Data di rilascio:

19/09/2024

Regia:

Claude Lelouch

Cast:

Kad Merad, Sandrine Bonnaire, Françoise Fabian, Elsa Zylberstein, Victor Meutelet, Clémentine Célarié, François Morel, Michel Boujenah

Genere:

Commedia, drammatico, musicale, sentimentale

PRO

La splendida interpretazione del cast
La splendida regia di Claude Lelouch
L’inno all’arte e al sogno
La rappresentazione della donna che diventa la base del futuro
Nessuno