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Joker – Folie À Deux: come finisce? La spiegazione del finale del film DC

Finale emblematico e ricco di significato quello di Joker: Folie À Deux. Ma come finisce il film di Todd Phillips? La spiegazione.
Joker: Folie à deux spiegazione finale

Joker: Folie À Deux, secondo capitolo standalone su uno dei villain più famosi della storia dei fumetti e ora anche del cinema, è stato presentato al pubblico in anteprima globale a Venezia81, dividendo sia i fan del genere cinecomic che la critica. Fattore emblematico dell’ambizioso sequel è senza dubbio il finale, poiché ha inserito elementi sconvolgenti che potrebbero colpire per la loro enorme provocazione. Ma come finisce Joker: Folie À Deux? Di seguito la spiegazione del finale del film DC con Joaquin Phoenix e Lady Gaga in competizione per il Leone D’Oro.

Come finisce Joker – Folie À Deux?

Nel finale di Joker: Folie À Deux, Arthur si reca da Harleen dopo essere sfuggito a suoi sostenitori fanatici che lo hanno portato via in macchina a seguito dello scoppio di una bomba in tribunale. Quando riesce a trovarla, Arthur le propone di fuggire via per costruirsi un futuro insieme, soprattutto per crescere il loro bambino, ma lei rifiuta perché il suo amato ha rinunciato ad essere Joker ed è delusa per questo. Una volta che Harleen se ne va, Arthur viene di nuovo arrestato. Nell’ultima scena, dopo essere tornato al manicomio di Arkham, Arthur viene informato di avere una visita ma, mentre si sta recando alla camera per i colloqui, viene raggiunto dal ragazzo che lo ha seguito per molti mesi. Il giovane paziente racconta ad Arthur una barzelletta e poi, una volta conclusa, prende un coltello e lo pugnala allo stomaco diverse volte. Mentre Arthur muore in corridoio, il ragazzo ride e si taglia le guance con la stessa lama. A seguire la spiegazione del finale di Joker: Folie À Deux.

La spiegazione del finale di Joker – Folie À Deux

Nella spiegazione del finale di Joker: Folie À Deux, Harleen dimostra che, per tutto il tempo passato insieme, si era interessata soltanto alla maschera di Arthur. Lei infatti non era innamorata del suo lato più sensibile ed umano, ma soltanto dell’attenzione che Arthur riceveva quando era visto come Joker dal popolo, poiché sognava di poter creare una rivoluzione a Gotham per stare sotto i riflettori e concludere qualcosa di importante nella sua vita. Quando Arthur non è più qualcuno, lei se ne va via. Non è un caso che l’incontro tra Arthur e Harleen avvenga sulle scale che portano all’abitazione del noto criminale, poiché nel primo film la salita di quelle scale rappresentavano il tentare di risollevarsi a fatica da tutte le sofferenze subite. In Joker: Folie À Deux, Harleen era l’unica cosa che teneva Arthur ancorato ad un possibile futuro felice e quindi l’ultimo incontro tra i due, che avviene appunto sulle scale, rappresenta la sua ultima speranza che, però, alla fine del loro dialogo, viene infranta. Inoltre non viene confermato se Harleen sia davvero incinta e rimane il dubbio che lei gli abbia mentito ancora una volta soltanto per spronarlo maggiormente durante il processo.

Nell’ultima scena la stessa cosa si verifica, in caso più estremo, con il ragazzo che, fino a quel momento, era rimasto sempre a fianco di Arthur. Per lui infatti Joker era un punto di riferimento, ma nel momento in cui Arthur smette di essere il leader amato dagli estremisti, il ragazzo si sente tradito, così lo punisce uccidendolo. Durante l’omicidio, lui conclude la barzelletta con la frase “Succede che ottieni il ca**o che ti meriti”, le stesse parole che Arthur disse a Franklin prima di sparargli nel primo capitolo. La barzelletta è che Arthur sia stato ucciso dalle stesse persone che lo amavano, poiché non hanno accettato che l’immagine voluta dalla società (in questo caso la figura del Joker) venga rifiutata da lui. Arthur diviene quindi vittima del personaggio creato da lui stesso, pagando definitivamente gli errori commessi nel primo film e finendo la sua vita con quello che sembra un ultimo macabro scherzo. La cosa si ricollega alla sequenza d’animazione realizzata da Sylvain Chomet che funge da prologo al cinecomic, in cui Arthur viene massacrato a causa dei dispetti fatti dalla sua ombra, la quale rappresenta quindi il simbolo del Joker che gli è sfuggito dalle mani. Nonostante la morte di Arthur, la scia di quello che ha lasciato non accenna a fermarsi, perché il ragazzo si taglia le guance per diventare lui stesso il nuovo Joker. Un ultimo mistero è l’identità della persona che fa visita ad Arthur, la quale non verrà mai rivelata a causa della sua morte.

Il finale provocatorio di Joker – Folie À Deux

Joker: Folie À Deux presenta anche un’altra spiegazione del finale, perché il discorso affrontato nelle scene citate ha anche un valore metacinematografico. Infatti i fanatici estremisti rimangono delusi da Arthur nel momento in cui quest’ultimo afferma di non essere più Joker. Tale espediente narrativo rappresenta anche una frecciata agli amanti del fumetto che hanno odiato il primo film di Todd Phillips perché non attinente alle storie originali (nonostante si trovino comunque degli interessanti parallelismi). In questo modo la morte di Arthur rappresenta anche la morte dell’autore che viene ucciso dalle pretese degli appassionati, i quali rifiutano rappresentazioni di personaggi iconici che non rispecchiano le loro aspettative. Infatti Kevin, per diventare il nuovo Joker, si taglia le guance: si tratta di un riferimento ad una caratteristica molto più simile ad una delle versioni più conosciute del personaggio, quindi risulta essere anche il trionfo dell’attinenza fumettistica e degli schemi sempre uguali sulla creatività di autore.

Inoltre il finale di Joker: Folie À Deux non sembra tracciare le basi per la realizzazione di un terzo film, anche se ci sono comunque tre possibilità narrative affinché il sequel venga realizzato:

  • Arthur viene salvato dai medici che riescono a fargli un intervento chirurgico tempestivo dopo essere stato aggredito.
  • Harleen non ha mentito e nel terzo capitolo nasce il figlio di Joker che potrebbe confrontarsi con il giovane Bruce Wayne.
  • Il ragazzo diventa il nuovo Joker che potrebbe essere il reale avversario di Batman, poiché è più giovane e quindi più adatto all’età di Bruce Wayne che è apparso nel primo film di Todd Phillips.

Le possibilità di un terzo film vengono suggerite perché, in una vecchia intervista, Todd Phillips aveva dichiarato di voler vedere lo sviluppo di Batman all’interno della sua Gotham. Tuttavia non è detto che il regista non abbia cambiato idea e quindi, per il momento, nulla impedisce che Joker: Folie À Deux possa essere davvero il finale definitivo del suo universo a prescindere dall’accoglienza al botteghino.