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Maldoror come finisce? La spiegazione del finale del film di Fabrice Du Welz

Fuori Concorso a Venezia81, Maldoror è il nuovo thriller scritto e diretto dall’autore belga Fabrice Du Welz. Ma come finisce il film e qual è il suo significato?
Spiegazione del finale del film Maldoror

Presentato Fuori Concorso all’81° Festival di Venezia, Maldoror è il nuovo film scritto e diretto dal regista belga Fabrice Du Welz. Regista di culto nel panorama europeo, l’autore di Inexorable torna sul grande schermo 3 anni dopo il suo precedente film con un nuovo thriller, sebbene questa volta segua le vicende legate ad un serial killer. Ma come finisce il film con protagonista Anthony Bajon e qual è la spiegazione del finale di Maldoror?

Come finisce Maldoror di Fabrice Du Welz

Prima di continuare nella spiegazione del finale del film di Fabrice Du Welz, occorre indicare innanzitutto come finisce il thriller Maldoror. In seguito alla cattura di Dedieu ad opera dell’azione della polizia giudiziaria, l’operazione Maldoror si sfalda completamente ma, con essa, non la bramosia di Paul di ottenere giustizia, soprattutto dopo aver ottenuto le conferme che cercava sul fatto che nella sua cantina venivano nascoste ed abusate le bambine rapite.

Il rimorso di non essere intervenuto prima inizia a pervadere la mente di Paul che viene accecato dalla rabbia, portando prima ad un tentativo di aggressione di Dedieu e, successivamente, il suo capitano in seguito ad un incontro con i giornalisti, venendo di conseguenza espulso dalla gendarmeria. Paul è così costretto a condurre in autonomia le indagini rimaste, dovendo fare ancora più attenzione poiché il caso sta diventando sempre più grande ed importante. Collegata infatti alle azioni criminali di Dedieu ci sarebbe infatti una rete di pedofili, arrivando anche a dei contatti diretti con i piani alti dei rappresentanti governativi.

Le nuove indagini senza distintivo portano Paul, aiutato dall’ormai ex collega, ad una nuova VHS, nella quale viene ripreso il rapimento ed abuso di bambine ad opera di un uomo. Si tratta di una videocassetta fondamentale per le indagini e Paul la porta via con sé ma, poco dopo, viene assalito in casa sua da due uomini armati, uccidendone uno e riuscendo a scappare dall’altro. Durante il momento di fuga, quest’ultimo si toglie il passamontagna usato per coprirsi il volto e rivelando un tatuaggio sulla nuca.

Paul è ferito in seguito alla sparatoria e, non avendo più nessuno a cui chiedere aiuto, torna da sua madre. Questa riesce a procurare al figlio una nuova identità, ormai latitante e braccato da chi lo vorrebbe morto. Un ulteriore evento arriva a sconvolgere l’attuale condizione di Paul, legato sempre al caso di Dedieu. Portato finalmente in prigione dopo il processo (tra le forze di polizia che lo scortano in cella c’è anche l’uomo che ha aggredito Paul a casa sua), il criminale riesce a fuggire per poi far sparire le sue tracce. Accecato dalla rabbia e desideroso di chiudere la faccenda, Paul cerca di rintracciarlo e riesce a trovarsi dinnanzi a lui.

Faccia a faccia con il serial killer e non riuscendo a fare pace con il rimorso che lo devasta, Paul spara al fuggitivo senza pietà e venendo arrestato. Anni dopo nel 2002, il ragazzo riceve la visita in cella dell’ex gendarme capitano, aggiornandolo sugli sviluppi del procedimento a suo carico. Le notizie sono incoraggianti e sembrerebbe che le indagini sulla criminale rete di pedofilia abbia portato a risultati concreti.

La polizia ha infatti sequestrato nuove VHS che potranno essere utilizzate potenzialmente per catturare i colpevoli, ma queste potranno essere visionate solo dall’autorità in comando per questioni di sicurezza. Quando l’ex capitano chiede a Paul se conoscesse tale autorità incaricata, questo identifica l’uomo della foto e lo riconduce a quello immortalato durante l’abuso alle bambine nella VHS da lui trovata. Paul, tuttavia, dice di non conoscerlo e si allontana dalla stanza.

La spiegazione del finale del film Maldoror

Si giunge così alla spiegazione dell’ultimo atto di Maldoror, la quale sarebbe da rintracciare nella desolante perdita di fiducia nelle autorità che governano e proteggono il Paese, da quelle politiche alle forze di polizia. Il film di Fabrice Du Welz si ispira infatti alla figura realmente esistita del serial killer Marc Dutroux ma, soprattutto nel finale, decide di intraprendere una strada completamente autonoma.

Nel film il criminale viene rintracciato e successivamente ucciso da Paul mentre, nella realtà, Dutroux viene arrestato nuovamente qualche ora dopo (attualmente continua a scontare l’ergastolo). Soprattutto nella scena conclusiva di Maldoror, il regista vuole così “macchiare” del tutto la figura di Paul, praticamente unico portavoce della giustizia e facendo trionfare la sua autodistruzione.

Forzando la mano su un caso che ha inginocchiato il proprio Paese, Du Welz addita così l’insostenibile condizione socio-politica del suo Belgio, la quale spingerebbe anche verso una giustizia privata da parte dei cittadini che vengono completamente abbandonati dalle corrotte ed inefficienti autorità.