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Ainda Estou Aqui (Io sono ancora qui) è una meravigliosa epopea famigliare

I’m Still Here è l’ultimo film del regista brasiliano Walter Salles con attrici del calibro di Fernanda Torres e Fernanda Montenegro: la recensione del lungometraggio presentato in concorso a Venezia81.
Recensione I'm Still Here con Fernanda Montenegro, film Walter Salles

Regista conosciuto in tutto il mondo, il brasiliano Walter Salles è noto soprattutto per aver realizzato il capolavoro Central do Brasil (Central Station) nel 1998, aggiudicandosi prestigiosi premi come il Golden Globe e il BAFTA per il Miglior Film Straniero, stessa categoria dove nel 1999 è stato nominato agli Oscar senza però successo: in quell’edizione, infatti, a trionfare fu Roberto Benigni con La Vita è Bella. In vista di Venezia81, il cineasta è tornato dietro la macchina da presa e ha presentato in concorso la sua ultima opera intitolata Ainda Estou Aqui (Io sono ancora qui), basata sull’omonimo libro di Marcelo Rubens Paiva: di seguito la recensione del film.

La trama di Ainda Estou Aqui (Io sono ancora qui), film di Walter Salles con Fernanda Torres e Fernanda Montenegro

Ainda Estou Aqui (I’m Still Here) è stato presentato in anteprima mondiale alla 81esima edizione della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, più precisamente il 1° settembre 2024. Prima della sua primissima proiezione non sono stati rilasciati dettagli sulla sinossi, per cui: di cosa parla I’m Still Here? La trama ufficiale del film di Walter Salles con Fernanda Torres:

“Brasile, 1971: un paese nella morsa sempre più stretta di una dittatura militare. Quando la vita della sua famiglia viene distrutta da un arbitrario atto di violenza, una madre è costretta a reinventarsi.”

La recensione di Ainda Estou Aqui (Io sono ancora qui): una sublime epopea famigliare

Quello che sembra affermare la produzione cinematografica sudamericana degli ultimi anni è che l’unico modo per affrontare il futuro è quello di fare i conti con il proprio passato. Forti di questa convinzione, registi provenienti dai Paesi più disparati (Cile, Brasile e Argentina solo per citare gli ultimi) si sono interrogati sulla forma cinematograficamente più adatta per far rivivere la memoria collettiva della propria terra. Il modo in cui questa operazione viene effettuata da Walter Salles in I’m still here (Ainda Estou Aqui) è tra i più raffinati. Il regista decide infatti di narrare gli orrori della dittatura e il loro superamento non adottando il registro thriller del pur molto bello Argentina 1985, ma quello del dramma familiare e del racconto generazionale. In questo senso il meraviglioso modo di raccontare la famiglia Paiva e i suoi ambienti, le sue abitudini, i piccoli gesti di intimità (resi credibili da delle interpretazioni attoriali straordinarie) ricorda molto il cinema di Ettore Scola che, nel corso della sua lunga carriera, ha sempre inserito la memoria del tragico passato della nazione italiana (e il suo eventuale superamento) tra le sue tematiche cardine. Il grande cineasta italiano non è tuttavia mai dovuto ricorrere a eclatanti fatti di cronaca da mettere in scena o a eventi dalla grande suspense per risultare efficace, ma ha sempre indagato l’intimità dei suoi protagonisti, facendo penetrare l’occhio della sua cinepresa nelle loro abitazioni, lasciando che lo spettatore traesse dai loro comportamenti privati delle idee generali sulla società che li circondava.

È proprio seguendo questa falsariga che Salles racconta il rapimento di Rubens Paiva, un ex deputato che, come unica colpa, ebbe quella di amare troppo il suo Paese. Tuttavia sceglie scientemente di non soffermarsi sulla fasi concitate del rapimento o sullo strazio delle successive torture; infatti Rubens esce dalla sua vita con estrema pacatezza, salutando dolcemente una delle sue figlie con un bacio. Il punto di vista che viene mostrato di lì in avanti è quello della moglie (interpretata da una sublime Fernanda Torres) che deve trovare il modo di mantenere unita una famiglia sull’orlo del precipizio. Ecco che a questa svolta corrisponde l‘ennesimo guizzo del regista brasiliano, il quale mostra una donna assolutamente decisa e (almeno apparentemente) inscalfibile, la quale decide che la priorità sarà da quel punto in poi quella di salvaguardare la felicità della propria famiglia e al contempo di scoprire la verità sul proprio scomparso (e presumibilmente defunto) marito. A questa fermezza caratteriale, necessaria per farle affrontare grandi cambiamenti senza cadere nella disperazione, corrisponde una egualmente affascinante rappresentazione della dittatura nel film: un elemento spesso ai margini dell’inquadratura, solo raramente capace di prendere il sopravvento, un mostro che nonostante la sua forza è condannato alla sconfitta.

Anche il modo in cui i componenti della famiglia Paiva combattono la propria battaglia per mantenere viva la memoria del passato della loro nazione e di Rubens è cinematograficamente molto affascinante. Infatti l’elemento prescelto per portare avanti questa lotta è quello della rappresentazione per immagini: da una parte la figlia maggiore immortala con la sua macchina da presa prima l’idillio della vita familiare e poi il triste abbandono della casa di Rio de Janeiro mentre dall’altro Eunice decide irremovibilmente di trasmettere un’immagine della propria famiglia unita e sorridente, più forte dell’orrore che viene perpetrato dal regime dittatoriale. La ciliegina sulla torta è poi un finale che richiama la ritualità, l’unità familiare e la trasmissione dei valori nel modo più puro possibile, sottolineando ancora una volta come le immagini siano lo strumento più potente a disposizione, in grado di far illuminare per l’ultima volta la mente di una donna ormai dispersa nell’oblio.

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I'm Still Here
I’m Still Here

Il famoso regista brasiliano Walter Salles, conosciuto per aver vinto un Golden Globe e un BAFTA, oltre ad aver ricevuto la nomination agli Oscar, per il suo capolavoro Central do Brasil, torna dietro la macchina da presa con I'm Still Here.

Voto del redattore:

8.5 / 10

Data di rilascio:

01/09/2024

Regia:

Walter Salles

Cast:

Fernanda Torres, Selton Mello, Fernanda Montenegro

Genere:

Drammatico

PRO

Le interpretazioni di tutto il cast
L’epopea storica e famigliare
L’uso delle immagini prodotte dai protagonisti
Nessuno