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Recensione – Uglies, il film Netflix con Joey King e diretto da McG

È ora disponibile sulla piattaforma digitale Netflix il nuovo film del regista McG, con protagoniste Joey King e Laverne Cox: ma qual è il risultato del film?
La recensione del film Uglies, il film Netflix con Joey King

Distribuito in tutto il mondo a partire dal 13 settembre 2024 sulla piattaforma digitale Netflix, diretto dal regista McG, ispirato all’omonimo romanzo bestseller di Scott Westerfeld, pubblicato nel 2005, il primo di una tetralogia composta dai seguiti: PerfettiSpeciali ed Extras. Il cast è composto da: Joey King, Brianne Tju, Chase Stokes, Laverne Cox, Jillian Murray e Kelly Gale. Ma qual è il risultato di Uglies? Di seguito la trama ufficiale e la recensione del film.

La trama di Uglies, il film diretto da McG

La pellicola distribuita dalla piattaforma digitale Netflix si candida ad essere la nuova saga Young adult ambientata in un futuro distopico, sulla scia dei successi nella decade precedente di Hunger Games o Maze Runner, così come lo fu il romanzo ai tempi della sua pubblicazione. Ma di cosa parla Uglies? Di seguito la trama ufficiale del film diretto da McG:

In un mondo futuristico che impone la chirurgia estetica a 16 anni, Tally attende impaziente il suo turno per unirsi al resto della società. Ma quando una sua amica scappa, per salvarla intraprende un viaggio che stravolge tutto ciò che credeva di desiderare.”

La recensione del film Uglies, il film Netflix con Joey King
UGLIES. (L-R) Brianne Tju as Shay and Joey King as Tally in UGLIES. Cr. Brian Douglas/Netflix © 2024

La recensione di Uglies, il film Netflix con Joey King

Lo sviluppo tecnologico è un percorso fondamentale e lo è sempre stato per la crescita economica della società, influendo in modo determinante sul miglioramento dello stile di vita, conseguendo un innalzamento dell’età media generale, sul benessere collettivo, facendo superare all’uomo limiti che sembravano insuperabili. La domanda che nessuno mai si pone è quanti e quali dei suddetti limiti si possono superare e quali no, quali danni collaterali o quante controindicazioni si portano dietro, ma soprattutto chiedersi dove collocare la soglia separatrice dell’uso e dell’abuso delle varie tecnologie di cui si viene a disporre.

Per esempio, il fenomeno dei social media e la connettività virtuale delle persone ha migliorato il punto di vista della gente in merito alla cultura dell’immagine? Sono stati in grado di aiutare a distinguere maggiormente la realtà dalla finzione? La pellicola di McG porta alle estreme conseguenze questo discorso, trasponendo su schermo le pagine dell’omonimo romanzo di Scott Westerfeld, in cui una nuova comunità di persone è sorta dalle ceneri di un disastro ambientale, una società nazistoide dove la libertà personale è sacrificata in nome della perfezione estetica; una popolazione messa sotto scacco e ricattata moralmente dalla classe dirigente di turno, insaziabile nella sua mania di controllo delle masse, nonostante cambino i contesti storici, il potere finisce sempre per ricadere nelle mani di pochi, plasmando una gerarchia piramidale attraverso l’arma dialettica della demagogia e della propaganda.

Ma come la Storia insegna da sempre, la nascita e l’espansione di un regime porta con sé la genesi della sua resistenza, di cui repressione non fa altro che accrescere il suo consenso e la sua forza; in questo caso, come in tanti nel passato cinematografico, la ribellione è affidata alle nuove generazioni, a cui spettano il compito di dare una sterzata al destino dell’intero mondo, in procinto di collassare su sé stesso. L’intenzione di realizzare un prodotto d’intrattenimento semplice e facilmente fruibile è evidente in primis da una durata non cospicua rispetto ai canoni classici del blockbuster contemporaneo, elemento di per sé anche positivo, peccato però influisca negativamente sulla costruzione e la presentazione del contesto narrativo, dei personaggi protagonisti e le loro interazioni.

Il primo atto è decisamente troppo veloce: in trenta minuti si cerca di sbrigare tutto l’aspetto introduttivo, amicizie che vengono presentate in medias res per poi velocemente essere rimpiazzate con l’arrivo di altre, maturate con un ritmo ancor più accelerato. I protagonisti poi, presi singolarmente, non godono di chissà quale carisma o caratterizzazione, ma fungono da “pedine” all’interno del racconto, scarificati per favorire la tematica principale ed il significato delle loro azioni; non può essere però taciuto il disappunto per il ricorso banale e scontato all’espediente narrativo ormai ribattezzato “alla Pocahontas”, prevedibile prima ancora di essere concepito.

Infine, da notare come a livello puramente tecnico, la regia di McG faccia il possibile per rendere accattivante visivamente le varie sequenze dinamiche alternatesi nel corso della durata, cercando di colmare in tutti i modi il ridimensionamento della messa in scena, ormai tipica dei lungometraggi originali delle piattaforme, evidenziato pure da un risibile numero di comparse presenti a fare da contorno, non del tutto adeguato ad un’operazione di questo genere.

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La recensione del film Uglies, il film Netflix con Joey King
Uglies
Uglies

"In un futuro distopico con rigidi standard estetici, un'adolescente in attesa di un intervento di bellezza obbligatorio intraprende un viaggio per ritrovare un'amica scomparsa."

Voto del redattore:

6 / 10

Data di rilascio:

13/09/2024

Regia:

McG

Cast:

Joey King, Brianne Tju, Chase Stokes, Laverne Cox, Jillian Murray e Kelly Gale

Genere:

Fantascienza

PRO

La tematica principale è sicuramente sviluppata in modo da lasciare un insegnamento educativo, anche se in modo didascalico
La regia di McG riesce a rendere il prodotto godibile nonostante una messa in scena al ribasso
Il ritmo della prima mezz’ora è eccessivamente veloce, un primo atto troppo frettoloso
L’espediente narrativo “alla Pocahontas” è elaborato in maniera ripetitiva e banale