Brennero è una nuova serie televisiva thriller, che permette di confrontarsi con una dinamica di cronaca sicuramente molto importante all’interno del nostro paese. Negli ultimi anni, il fattore del crime è diventato sempre più interessante per gli spettatori, che si confrontano soprattutto con il contesto di serie televisive e di documentari, che tentano di svelare la storia di alcuni assassini o criminali del passato e del presente. In Brennero si racconta del mostro di Bolzano, un famigerato assassino e serial killer italiano che storicamente esistito e che viene raccontato all’interno della serie: ma chi era il mostro di Bolzano e qual è la storia vera dietro la serie Brennero?
Qual era il vero nome del Mostro di Bolzano?
Conosciuto con l’appellativo di mostro di Bolzano, in virtù dei suoi crimini che sono stati perpetrati tra il 1985 e il 1992, il famigerato serial killer era Marco Bergamo, conosciuto anche con l’espressione tedesca di Frauenmörder von Bozen. Nato a Bolzano il 6 agosto del 1966, Marco Bergamo era figlio di un padre operaio e di una madre casalinga, che ha sofferto da bambino in virtù di un ritardo del linguaggio, oltre che per obesità e psoriasi, una malattia della pelle che l’ha reso ancor più introverso. Nel corso delle varie indagini che sono state effettuate a proposito del suo passato, è stato scoperto che, da bambino, collezionava coltelli portandole sempre uno con sé. Prima di diventare il famigerato assassino che tutti ricordano in ambito di cronaca, Marco Bergamo ha lavorato come saldatore e carpentiere.
La storia vera dietro la serie Brennero e chi era il Mostro di Bolzano
Per riuscire a ricostruire quale sia la storia vera dietro la serie Brennero, benché questa sia comunque romanzata per offrire una panoramica differente, all’interno del thriller, è importante sottolineare chi era il mostro di Bolzano, soprattutto per quanto riguarda gli omicidi che sono stati commessi tra il 1985 e il 1992. L’uomo ha assassinato cinque donne, tra cui una studentessa di 15 anni, un’insegnante di 41 anni, una prostituta di 24 anni e altre due donne di 18 e 19 anni. Il suo primo omicidio c’è stato il 3 gennaio del 1985, quando una studentessa al primo anno dell’Istituto magistrale venne ritrovata sul pavimento di casa, assassinata con un coltello. Ci si rese subito conto che, in virtù dei tagli e delle coltellate inferte, l’assassino aveva piena conoscenza dei coltelli e dell’anatomia umana, come confermato anche dalla vittima successiva, Annamaria Cipolletti, che insegnava all’interno delle scuole medie Ugo Foscolo.
I tre delitti successivi avvennero 7 anni dopo i primi due; sul primo cadavere viene ritrovato un mazzo di fiori con un biglietto in cui il mostro si firmava con una doppia M che, secondo le ipotesi, stava a indicare il suo nome, Marco. Tutte e tre le vittime sono state uccise con coltellate, fino all’arresto di Marco Bergamo che avvenne nel 6 agosto del 1992, alle sei del mattino, quando l’uomo era stato trovato armato. Inizialmente, il mostro di Bolzano negò di aver ucciso la seconda e la quarta vittima ma, successivamente, ci fu l’ammissione definitiva di tutte e cinque le vittime. La morte dell’uomo c’è stata all’età di 51 anni, il 17 ottobre del 2017, in virtù di una grave infezione polmonare.
