Articolo pubblicato il 26 Settembre 2024 da Alessio Minorenti
Never let go – a un passo dal male è l’ultima fatica di Alexandre Aja, regista di film horror francese ormai attivo da più di vent’anni al cinema. La pellicola si svolge in un bosco non meglio identificato negli Stati Uniti e narra le vicende di una famiglia che viene assediata da quello che loro definiscono come “il male”. A interpretare il ruolo della madre è Halle Berry che, dopo anni di produzioni non sempre memorabili, cerca con questo ruolo per lei inedito di dare nuova linfa vitale a questa seconda parte della sua carriera. Il film ripercorre numerosi luoghi comuni del genere horror, a partire dalla casa nel bosco assediata da forze oscure per arrivare poi all’ambiguità tra malattia mentale e presenze paranormali. Ma come finisce Never let go – a un passo dal male di Alexandre Aja? Di seguito la spiegazione del finale del film.
Come finisce Never let go – a un passo dal male? Le ultime scene del film
Sul finale Samuel, cercando di salvare la figlia dell’escursionista che ha ucciso, scopre tuttavia si tratta di una manifestazione del male che li perseguita. Il bambino viene quindi toccato mentre si trova slegato dalla corda protettiva e viene infettato dall’entità maligna. Nelle scene successive Samuel, ormai indemoniato, appicca fuoco alla casa in cui si trova ancora il fratellino Nolan che, fino all’ultimo, tenta di salvarlo. Uscendo dalla casa in fiamme Samuel porta con se soltanto la polaroid della madre, che utilizzerà per scattare l’ultima foto. Nel frattempo Nolan viene inseguito da un’entità mostruosa che assume le sembianze di sua madre ed è costretto a rifugiarsi nella botola sotto il pavimento del salone per non essere ucciso dal mostro o bruciato vivo dall’incendio. Tuttavia l’entità lo raggiunge all’interno della botola, ma, facendo leva sull’amore verso la sua defunta madre, Nolan è in grado di sconfiggere la mostruosa presenza che si dilegua nell’aria.
La scena finale vede i due bambini tratti in salvo da un elicottero di pronto soccorso che li conduce verso la più vicina città. Nell’ultima inquadratura viene mostrata la polaroid scattata da Samuel, la quale mostra una mano mostruosa sulla spalla del ragazzo, lasciando intendere come il male alberghi ancora dentro di lui e sia pronto a espandersi nel resto del mondo.
La spiegazione del finale di Never let go – a un passo dal male
Il film si chiude come anticipato svelando che in realtà il male esiste e che ha preso possesso di Samuel. Purtroppo questa svolta appare inconsistente con le scelte registiche attuate da Aja nel resto del film, più volte infatti viene mostrato come solo la madre si effettivamente in grado di vedere le manifestazioni che appaiono e che sembrano derivare dalla sua evidente schizofrenia. In tal senso il colpo di scena appare forzato e soltanto un modo per sorprendere lo spettatore, non aggiungendo nulla al significato della pellicola, che anzi sarebbe apparsa più lineare e comprensibile senza il suddetto twist. Si potrebbe quindi concludere che in realtà la malattia mentale della madre (probabilmente tramandata al figlio maggiore) sia un filtro attraverso il quale scorgere più lucidamente la realtà. Anche in questo senso però la pellicola sembra contraddirsi, dal momento che il mondo esterno è apparentemente intatto (contravvenendo a quanto sostenuto dalla madre) e dunque il male si celerebbe solo nella foresta in cui inspiegabilmente la famiglia si è rifugiata. O forse, si potrebbe ipotizzare, che il male perseguiti questa famiglia ovunque essa vada e che la usi come trampolino per la conquista del mondo, una spiegazione che appare arzigogolata a essere gentili. In ultima istanza non è chiaro perché il male si dilegui alla presenza di Nolan per poi perdurare nella scena successiva in Samuel, il film non crea infatti una mitologia horror sufficientemente stratificata nel suo universo narrativo per dare una risposta univoca a queste domande.