Cerca
Close this search box.

Recensione – The Penguin 1×02: La talpa

Il secondo episodio di The Penguin (La talpa) prosegue con le ambientazioni e le narrazioni della serie spin-off di The Batman: ma qual è il suo risultato?

In occasione del 30 settembre 2024 ha fatto il suo esordio, sulla piattaforma di streaming NOW TV che si occupa della trasmissione italiana del relativo canale Max (HBO), il secondo episodio di The Penguin, che prende il nome di La talpa e che prosegue con le caratterizzazioni che interessano la serie spin-off di The Batman, con Colin Farrell protagonista dei panni del Pinguino. Il primo episodio di The Penguin aveva permesso di mettere in piedi un più che buon pilot in cui i personaggi erano perfettamente calati all’interno della realtà di Gotham, ma qual è il risultato del secondo? Per comprenderlo, è importante proseguire con la recensione di The Penguin 1×02: La talpa.

La trama del secondo episodio di The Penguin: La talpa

Prima di procedere con la recensione del secondo episodio di The Penguin, La talpa, è bene sottolineare innanzitutto quale sia la trama di The Penguin 1×02, per riportare alla mente alcuni dettagli che sono stati osservati all’interno dell’episodio in questione. A seguito di quanto si osserva alla fine del primo episodio di The Penguin, continua il gioco di potere messo in piedi da Oz Cobb, che tenta di distruggere dall’interno la famiglia Falcone ottenendo il controllo della città di Gotham. Per farlo, decide di collaborare con la famiglia Maroni, svelando i piani del trasferimento di un grosso carico di droga all’interno della città; intanto, Sofia Falcone tenta di scoprire chi sia stato a uccidere suo fratello Alberto Falcone, mentre la guida della famiglia passa a Luca Falcone, fratello di Carmine che Oz ritiene più semplice da soggiogare.

La capacità di tenere ogni cosa in pugno permette a Oz di continuare con il suo doppio gioco, fin quando non decide di incolpare Viti per la morte di Alberto Falcone, attraverso foto compromettenti, diamanti che sarebbero inseriti nella sua automobile e un nome che dovrebbe essere pronunciato da uno dei membri della famiglia Maroni, che intanto è stato catturato da Sofia Falcone (la quale si è affidata ad un poliziotto corrotto che lavorava per suo padre); quando il piano viene sventato, Oz reinventa un nuovo metodo per riuscire a salvarsi ma ciò complica la sua strada per il controllo di Gotham.

La recensione di The Penguin 1×02

Quello che era stato osservato nel corso del primo episodio di The Penguin era sicuramente un ottimo pilot, che permetteva di distaccarsi immediatamente dalla narrazione di The Batman con Robert Pattinson, pur condividendone ambientazione e senso della messa in scena. Con The Penguin 1×02, di cui si offre la recensione, la serie inizia definitivamente a spiccare il volo e a diventare autonoma nei suoi aspetti, concedendo pochissime citazioni (la rottura della diga, il nome dell’Enigmista che viene citato in una sola linea di dialogo) al film di Matt Reeeves e dimostrando di aver già guadagnato una strada molto salda, soprattutto in virtù dell’idea che c’è dietro la realizzazione di tale serie.

Com’era già chiaro fin dal primo episodio di The Penguin, la serie vuole mantenere la sua atmosfera urbana e, per questo motivo, non si distacca mai da un certo tipo di ambientazione e rappresentazione della criminalità all’interno della città di Gotham: per certi versi, allora, l’ideologia che muove la realizzazione di The Penguin non appare originalissima, per quanto sia proprio in questa chiara e presa visione la forza maggiore di una serie che non ha bisogno di sfarzo o sovrabbondanza nelle azioni dei protagonisti, fatti salvi i numerosi giochi di potere che sono messi in campo dal personaggio del Pinguino interpretato da Colin Farrell. Venendo più nel concreto all’episodio, non si registrano sostanziali cambiamenti rispetto alla forma che era stata osservata all’interno del pilot: l’idea di rappresentare le due facce di Gotham (lasciando che la città non viva soltanto all’oscuro e che goda anche della criminalità alla luce del sole) è molto intelligente, così come l’introduzione di un elemento musicale che accompagna le principali scene d’azione dell’episodio La talpa, creando un ossimoro tanto caro al primo Joker di Todd Phillips e che, probabilmente, costituiva anche parte della forza trainante del film con Joaquin Phoenix protagonista.

Il personaggio di Oz Cobb si presta perfettamente – ed è un’altra grande capacità resa tanto da Colin Farrell quanto dalla volontà di rendere “urbanizzato” il personaggio – anche a dei fini giochi di ironia, che sono resi da linee di dialogo intelligenti e da un umorismo che alleggerisce, talora, il tono cupo della narrazione. Probabilmente, così come si riscontrava anche nel primo episodio, manca quella medesima forza nel contraltare di Sofia Falcone, per il quale si apprezza un buon tentativo di costruire del background che arricchisca il suo personaggio ma di cui è necessario anche notare come spesso si tenda ad una certa ridondanza, soprattutto nell’uso dei flashback o della reiterazione di scene in cui il personaggio viene giudicato o biasimato da altri. Con altre caratterizzazioni che sono temporaneamente messe da parte, ma ciò costituisce un naturalissimo gioco di costruzione narrativa tipico delle serie TV, The Penguin sospende parte del suo racconto su Victor Aguilar o su altri ruoli di contorno che, si immagina, torneranno utili nel percorso verso il finale della serie: per ora, il giudizio non può che rimanere positivo e fiducioso sul futuro.

0,0
Rated 0,0 out of 5
0,0 su 5 stelle (basato su 0 recensioni)
Voto del redattore:
Data di rilascio:
Regia:
Cast:
Genere:

PRO