Il quarto episodio di Agatha All Along ha unito vari generi nell’ultima prova da strega mostrata fino ad ora, ma ha anche proseguito con importanti approfondimenti legati alla figura della protagonista. La nuova puntata permetterà delle trovate con il medesimo potenziale oppure comincerà ad evidenziare i limiti di questa serie ambientata nel Marvel Cinematic Universe che mostra la parte della Terra 616 legata alle streghe? A seguire la recensione del quinto episodio, intitolato Notti Nere / Ma Aumenta Il Mio Potere ed attualmente disponibile sulla piattaforma streaming Disney Plus.

La trama di Agatha All Along 1×05

La quinta puntata di Agatha All Along, la serie Marvel che è sia prequel che spin-off di WandaVision, introduce con più chiarezza gli antagonisti della storia. L’episodio infatti presenta la seguente trama:

La congrega si ritrova presto inseguita dalle Sette di Salem, le figlie di altre streghe uccise da Agatha che sono pronte ad avere la loro vendetta. Dopo essere sfuggite a queste ultime, il gruppo entra in un’altra casa per affrontare una nuova prova della Strada delle Streghe. Stavolta la congrega deve interagire con una tavola Ouija e mettersi in contatto con uno spirito che afferma di essere la Morte stessa. Tuttavia lo spirito è estremamente legato al passato di Agatha e tirerà fuori un nuovo lato della strega che di certo non piacerà alle sue compagne.

La recensione del quinto episodio di Agatha All Along

La puntata inizia con dei suggestivi momenti horror, con le Sette di Salem che mutano da animali ad esseri antropomorfi. Purtroppo l’inseguimento delle streghe antagoniste non viene valorizzato da una buona messiscena, la quale risulta essere piatta e non fa percepire realmente il senso di pericolo. Tuttavia la parte stilistica si riprende ampiamente con il volo delle streghe, realizzato con buoni effetti visivi ed un ottimo movimento della macchina da presa (specialmente nel momento in cui si percepisce la magia della strada, il quale fa sentire per bene la sensazione di schiacciamento). Nonostante Rachel Goldberg continui ad essere una regista che non mostra una cifra stilistica particolarmente ispirata, c’è da dire che gli omaggi a L’Esorcista sono molto divertenti e la gestione di tali omaggi trovano valore soprattutto nel gioco delle luci attraverso cui i demoni appaiono. È interessante anche il modo in cui Goldberg contrappone l’esorcismo facendolo partire prima con elementi molto comici, quasi come se le parti successive, che omaggiano dichiaratamente il capolavoro di Friedkin, arrivassero per ricordare allo spettatore che anche la Marvel può osare con elementi del genere (seppur contestualizzati ad un prodotto per il grande pubblico non vietato ai minori).

All’inizio si potrebbe storcere il naso per la scelta della nuova prova, la quale sembra andare semplicemente su una via molto più classica, dato che l’elemento della possessione non è certo originale quanto una maledizione affrontata a ritmo di musica. Ciò che rende la prova nuovamente interessante non è infatti la sua forma, bensì l’impatto che questa ha sulle protagoniste: infatti è stata un’ottima idea iniziare l’episodio con una mossa disperata (l’inseguimento delle Sette di Salem) che permette alle streghe di unirsi, ricordando quanto è importante la loro solidarietà di gruppo, per poi creare una sfida che, apparentemente, richiede che queste si combattano tra loro per arrivare alla fine del percorso. L’intera prova infatti è basata sulla tentazione: meglio avere fiducia e rischiare di rimanere delusi, oppure notare soltanto i difetti di una persona per salvarsi la pelle? Questo elemento aumenta la tensione per ciò che potrebbe succedere al gruppo e, unito alla pericolosità della possessione demoniaca, rende la prova decisamente avvincente.

La frattura del quinto episodio di Agatha All Along

La tensione nella prova del gruppo pone al centro il discorso su come una strega lotti per sopravvivere, mettendo al primo posto sé stessa rispetto alle altre, nonostante, paradossalmente, la strada richieda l’utilizzo di una congrega affinché possa essere attraversata. Attraverso questo discorso l’episodio ne approfitta per approfondire il passato di Agatha, creando collegamenti con le persone che ha ucciso e che tornano a tormentarla. Nonostante sia interessante vedere come Agatha sembra alternarsi, anche involontariamente, tra la sua tentazione verso il potere e la sua paura di rimanere sola, l’eccessiva brevità della puntata rende tutto troppo immediato, facendo avvertire che manchino alcuni pezzi della narrazione, i quali avrebbero potuto rendere il tormento del personaggio più ambiguo ed interessante. Dall’altra parte è da lodare la caratterizzazione del ragazzo senza nome che comincia a sentire il peso dell’oscurità che può avvolgere una strega, mettendo in discussione i suoi idoli e facendo avvertire il dolore di ciò che rappresenta la delusione di quello che sarebbe dovuto essere un punto di riferimento per un ragazzo giovane. In questo modo anche lui rimane vittima della tensione del gruppo, arrivando ad un’evoluzione inaspettata ed interessante.

Il quinto episodio di Agatha All Along pecca della sua eccessiva brevità rispetto alle puntate precedenti, la quale impedisce approfondimenti che avrebbero potuto garantire maggiori sfumature sul rapporto tra il Agatha e lo spirito con cui entra in contatto. Inoltre la messiscena, nonostante alcune trovate ben gestite, sminuisce il potenziale di momenti che sarebbero potuti apparire più potenti. Tuttavia il buon sfruttamento delle sequenze paranormali, la crescita della tensione tra i membri del gruppo e lo sconvolgente finale rendono questa quinta puntata sicuramente gradevole e con elementi interessanti che inseriscono ancora più curiosità per come si evolverà la storia nelle prossime settimane.