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The Shrouds: per David Cronenberg il pubblico “non l’ha capito”

In occasione del Ney York Film Festival, David Cronenberg commenta le tiepide reazioni da Cannes al suo ultimo lavoro, The Shrouds.
Il pensiero di David Cronenberg sul perché The Shrouds sia stato accolto in modo tiepido

In attesa di una data di uscita ufficiale, The Shrouds continua a girare i festival cinematografici più importanti del mondo. Dopo essere passato dal TIFF (Toronto International Film Festival), l’ultimo film di David Cronenberg è stato proiettato al New York Film Festival ed è proprio in questa occasione che il regista canadese, intervistato da Deadline, ha commentato le tiepide reazioni di pubblico e critica dello scorso maggio, quando The Shrouds partecipò al concorso di Cannes77. Ma quali sono state le sue parole?

Le parole di David Cronenberg, da Cannes al cinema come terapia

La proiezione di The Shrouds al New York Film Festival è stata l’occasione perfetta per intervistare David Cronenberg – regista di 81 anni che lo scorso maggio ha presentato il suo ultimo lungometraggio al 77esimo Festival di Cannes – che non ha usato mezzi termini ed ha spiegato il perché, secondo lui, pubblico e critica non lo hanno capito:

“Non hanno capito il film, in parte a causa della lingua e degli aspetti culturali e del fatto che forse le persone hanno pensato che se avessero riso sarebbe stato irrispettoso o qualcosa del genere. È la pressione del Festival di Cannes. Non abbiamo ottenuto il tipo di risate che sapevo avremmo ottenuto, per esempio, al Toronto Film Festival o che avremmo ottenuto qui”.

David Cronenberg ha inoltre parlato circa quello che rappresenta per lui il cinema, sottolineando inoltre l’importanza dell’umorismo e come dirigere un lungometraggio non ha nulla di terapeutico:

“Per me i film sono come dei bambini che giocano al parco. A volte si finisce per diventare così seri a causa dei soldi o della fretta. So che i set di Ingmar Bergman erano davvero esilaranti e pieni di risate, e per me ha senso, perché la serietà si ritrova nella realizzazione del film. L’arte non è assolutamente una terapia. Non è terapeutica. È qualcos’altro, ma non è questo”.

Il regista canadese ha inoltre parlato di come questo tipo di approccio gli abbia permesso di lavorare al film in maniera più pragmatica che sentimentale:

“È il mestiere di sceneggiatore che ti preoccupa, non il tuo dolore o la tua tristezza. Poi, quando fai il film, è la stessa cosa. L’artefice prende il sopravvento su di te ed è questa la distanza che hai e che penso tu debba avere”.

Di cosa parla The Shrouds

Presentato in anteprima al 77esimo Festival di Cannes, The Shrouds è l’ultimo lungometraggio diretto da David Cronenberg, un’opera autobiografica che, inevitabilmente, va a trattare la perdita della moglie Carolyn da parte del regista canadese. In attesa di una sua data di uscita, di cos’è che parla The Shrouds? A seguire, la trama del film:

“The Shrouds segue le vicende di Karsh (Vincent Cassel), uomo d’affari rimasto da poco vedovo. Incapace di accettare la dipartita della compagna di una vita, l’uomo decide di costruire un dispositivo che permette di connettersi con i defunti all’interno di un sudario funerario, appunto gli shrouds. Quando alcune delle tombe vengono però vandalizzate e rovinate, egli cerca di indagare su chi sia l’artefice di questo attacco, scoprendo verità scomode e riflettendo anche sul suo matrimonio e sulla fedeltà alla memoria della defunta moglie”.