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Io, Robot, il regista attacca Elon Musk: “ha rubato il mio design”

Alex Proyas, regista di Io, Robot nel 2004, attacca Elon Musk. Ma per quale motivo?
Il regista di Io Robot Alex Proyas attacca Elon Musk

Nel 2004 fu uno dei film più chiacchierati dell’annata cinematografica ed oggi, 20 anni dopo, il regista Alex Proyas torna a parlare di Io, Robot, ma per questioni che con il cinema hanno poco a che fare. Secondo l’autore australiano infatti, Elon Musk avrebbe rubato il design del film per realizzare uno dei suoi molteplici progetti. Ma è vero? Quali sono state le parole di Alex Proyas?

Elon Musk ha davvero rubato il design di Io, Robot? Le parole di Alex Proyas

Noto ai più per aver diretto Il Corvo (1994) e Dark City (1998), Alex Proyas è conosciuto in tutto il mondo anche per la pellicola fantascientifica Io, Robot. Il film con protagonista Will Smith è tornato in auge in questi ultimi giorni dopo che alcuni utenti hanno fatto notare su X (ex Twitter) la netta somiglianza tra il design del lungometraggio e l’ultimo progetto legato a Tesla di Elon Musk, tanto da portare lo stesso regista australiano ad esporsi con le seguenti parole:

“Ehy Elon, posso riavere indietro il mio design?”.

Il riferimento è evidente: il Cybercap ed il Robovan, ultimi progetti di Elon Musk che, nonostante abbiano una coerenza stilistica con i precedenti progetti Tesla, rimandando in maniera chiara all’Optimus Bot del film del 2004 di Alex Proyas. Ad aumentare i sospetti è stato inoltre il nome dell’evento durante il quale sono stati presentati, ovvero Noi, Robot.

Di cosa parla Io, Robot

Ma di cosa parla Io, Robot, film di fantascienza del 2004 diretto da Alex Proyas e con protagonista Will Smith tornato in auge per le evidenti somiglianze tra alcuni suoi meccanismi e gli ultimi progetti in casa Tesla? Adattamento cinematografico dell’antologia Io, Robot di Isaac Asimov del 1950 e basata sulle tre leggi della robotica. Riportare l’immenso lavoro dello scrittore statunitense sarebbe stato impossibile in un solo lungometraggio, dunque la trama del film di Alex Proyas è molto più condensata ed inevitabilmente breve:

“Ambientato nella Chicago del 2035 ed in un paese ormai abituato a vivere a stretto contatto con i robot, tutti sono entusiasti di scoprire la nuova linea di aiutanti meccanici prodotta dalla U.S. Robot, i formidabili NS-5. Quando Alfred Lanning, fondatore della nota azienda di robotica, viene assassinato, il caso viene assegnato al detective Del Spooner. Insieme alla dottoressa Susan Calvin, esperta delle intelligenze artificiali, l’uomo ipotizza che il colpevole possa essere un robot. Giunto sulla scena del crimine, dopo aver visionato una registrazione olografica di Lanning, Spooner rintraccia il robot NS-5, Sonny.
Il robot, tuttavia, si rivela essere molto diverso dai suoi simili, in quanto possiede la capacità di provare rimorso ed emozioni reali e può scegliere di non sottostare alle vincolanti ‘Tre leggi della robotica’. Spooner, da sempre diffidente nei confronti dei robot, accusa Sonny dell’omicidio del suo creatore. Le indagini si fanno piuttosto complesse e il detective scoprirà una sconcertante verità sul suo passato, mentre Robertson chiede a Susan di eliminare il robot difettoso. La donna, colpita dalle potenzialità di Sonny, rifiuta segretamente di obbedire agli ordini. Gli NS-5, intanto, iniziano a ribellarsi ai loro simili, distruggono i vecchi modelli di robot e occupano le strade della città, attaccando chiunque provi a contrastarli. Quando Sonny avverte Spooner di aver avuto una terribile visione sul futuro, Robertson diventa il maggiore indiziato. Il detective deve scoprire in fretta chi si nascondo dietro la ribellione dei robot”.