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Chi era John Cheever, lo scrittore interpretato da Gary Oldman in Parthenope?

Tra i tanti personaggi raccontati da Parthenope di Paolo Sorrentino ce n’è anche uno realmente esistito: parliamo di John Cheever, celebre scrittore statunitense considerato il Cechov dei sobborghi: ma chi era?
Chi era John Cheever, lo scrittore interpretato da Gary Oldman in Parthenope?

Tra i personaggi che sono presenti in Parthenope di Paolo Sorrentino, come osservato, ci sono non soltanto alcuni creati direttamente dal regista, ma anche diversi personaggi che sono realmente esistiti e che vengono rievocati, all’interno del film, per offrire una maggiore contesto, rispetto a quanto è nelle intenzioni del regista e della sua rappresentazione. Di sicuro, tra gli attori più importanti che spiccano in Parthenope di Paolo Sorrentino c’è, senza dubbio, Gary Oldman, che recita nei panni di John Cheever. Ma chi era lo scrittore da lui interpretato nel film?

Chi era John Cheever: la biografia del celebre scrittore

Al fine di identificare chi era John Cheever, scrittore interpretato da Gary Oldman in Parthenope di Paolo sorrentino, è importante prendere le mosse innanzitutto dalla biografia di quest’ultimo. Scrittore statunitense nato a Quincy il 27 maggio del 1912, è stato soprannominato come il Cechov dei sobborghi, in virtù delle ambientazioni e delle componenti stilistiche fondamentali dei suoi romanzi, i genere ambientati nell’Upper East Side di Manhattan e nei sobborghi della contea di Winchester. Trattasi di uno degli scrittori più importanti della letteratura statunitense del Novecento, soprattutto per quanto riguarda i racconti brevi, ma anche per i romanzi come Falconer. Figlio di un proprietario di un negozio di scarpe, John Cheever frequentò sia una scuola pubblica che privata, ma fu espulso dalla prima, come raccontato nel suo racconto Expelled.

Nel corso della sua vita, la crescita è stata determinata dalle problematiche genitoriali, in particolar modo legate alla separazione dei genitori, che si riconciliarono soltanto a distanza di diversi anni, quando John era già diventato piuttosto affermato nel suo ambiente. Nel 1941 sposò Maria Winterlitz, di sette anni più giovane e figlia della preside della Facoltà di Medicina di Yale. Nel 1943 è nata sua figlia Susan, anche la scrittrice. Nella fase finale della sua vita, John Cheever ha conosciuto numerosi problemi di alcolismo, per i quali ha frequentato anche uno psichiatra, pur non riuscendo ad evitare una fase molto profonda di depressione alcolica. Negli anni successivi, però, sono stati pubblicati alcuni dei suoi lavori più famosi, tra cui il romanzo Falconer del 1977, anno in cui riesce a smettere di bere. La sua morte c’è stata, a causa di un tumore ai reni, nel 1982. A seguito della sua morte, è stata rivelata la sua bisessualità dalla figlia, dei diari e dalle lettere dell’uomo.

Lo stile di John Cheever e le sue opere più importanti

Quello di John Cheever è uno stile sicuramente molto rappresentativo e unico, che ha permesso allo scrittore di diventare molto riconoscibile e apprezzato nell’ambito della letteratura statunitense. La dualità, affrontata soprattutto nel contesto della natura umana, della corruzione e dei conflitti sociali, è stata protagonista di scontri raccontati nei suoi racconti, che riflettono disagi familiari e confronti tra opposti. Allo stesso tempo, per quanto riguarda lo stile di John Cheever, spicca anche una costante nostalgia per il passato, che si allontana sempre più dalla modernità e che viene raccontato come un qualcosa da riconquistare; John Cheever, però, non ha mai mancato di sottolineare una grande speranza soprattutto nei suoi finali benevoli e fiduciosi. Tra le sue opere più celebri spiccano Bullet Park, The Wapshot Scandal, Falconer e The Wapshot Chronicle.