L’amore secondo Kafka è una convenzionale (ma gradevole) storia romantica

In occasione del centenario della morte dello scrittore Franz Kafka, in arrivo anche nei cinema di tutta Italia il film sul suo ultimo anno di vita e la sua storia d’amore: qual è il risultato de L’amore secondo Kafka?
La recensione de L'amore secondo Kafka, diretto da Judith Kaufmann e Georg Maas

Articolo pubblicato il 29 Ottobre 2024 da Bruno Santini

Distribuito nelle sale cinematografiche tedesche il 14 marzo 2024, col titolo originale Die Herrlichkeit des Lebens, mentre in quelle italiane il 31 ottobre dello stesso anno, grazie alla distribuzione di Wanted Cinema. La regia è stata affidata al duo: Judith Kaufmann e Georg Maas, la prima impegnata anche come direttrice della fotografia. Ma qual è il risultato de L’amore secondo Kafka? Di seguito la trama ufficiale e la recensione del lungometraggio prodotto da Tempest Film e Lotus Film.

La trama de L’amore secondo Kafka, diretto da Judith Kaufmann e Georg Maas

In occasione dei cento anni dalla morte dello storico scrittore Franz Kafka è stato realizzato il biopic incentrato sulla sua storia d’amore con la ballerina tedesca Dora Diamant, ispirato al romanzo The Glory of Life scritto da Michael Kumpfmüller e pubblicata nel 2011. Quindi di cosa parla L’amore secondo Kafka? Di seguito la trama ufficiale del film diretto da Judith Kaufmann e Georg Maas:

“1923. In vacanza con la famiglia della sorella a Graal-Müritz, sul Mar Baltico, Franz Kakfa conosce Dora Diamant, aspirante ballerina tedesca di famiglia ebrea ortodossa, volontaria in una colonia di bambini. Colpito dalla vitalità di Dora, Kafka, all’epoca quarantenne e già malato di tubercolosi, contro il parere della famiglia si trasferisce a Berlino e passerà con la donna che di cui si è innamorato l’ultimo anno di vita, riscoprendo le radici ebraiche e lavorando a un nuovo racconto. L’aggravarsi delle condizioni di salute lo costringeranno a farsi ricovera in un sanatorio in Austria, dove morirà accudito da Dora.”

La recensione de L'amore secondo Kafka, diretto da Judith Kaufmann e Georg Maas

La recensione de L’amore secondo Kafka, con Sabin Tambrea

L’amore raccontato al cinema si tinge di diverse sfumature e porta con sé diversi significati in base al preciso contesto di cui fa parte. Spesso è stato l’emblema della cosiddetta “seconda occasione”, capace di presentarsi in qualsiasi momento della vita, anche in quelle specifiche circostanze dove il pensiero comune spinge a credere che il tempo per amare ed essere amati sia ormai scaduto, senza più alcuna possibilità. Nel suo ultimo anno di vita, a Franz Kafka tale possibilità si presenta proprio nel momento apparentemente meno appropriato, salvo poi dimostrarsi, col tempo, esattamente il contrario.

Un personaggio che si presenta come classico archetipo dell’artista decadentista: sostanzialmente solo e tormentato, senza aver formato una famiglia sua, brillante ma indigente. La storia d’amore con Dora, in teoria, non si potrebbe conciliare con il suo stato di salute, ormai sempre più progressivamente deteriorato, ma il messaggio di fondo sta proprio nel fatto di mostrare il valore di un rapporto a prescindere dalla quantità materiale di tempo trascorso o trascorribile. L’autenticità risiede nel dare valore ad ogni istante passato, senza aspettare inermi la morte incombente.

Lo sviluppo della relazione e la struttura narrativa evidenziano la natura di un’operazione commerciale eseguita per un pubblico più ampio possibile, caratterizzato quindi dalla linearità. Dal punto di vista cinematografico, di fatto, è un film su Kafka senza alcun elemento kafkiano. L’intensità del rapporto è espressa più a parole che col corpo, è pressoché assente, infatti, la carica erotico-sessuale necessaria per aumentare il livello di empatia tra personaggi e spettatori, solamente suggerita al fine di edulcorare quest’aspetto. Perlomeno, la buona intesa ed espressività dei due interpreti garantisce una credibilità di base al legame sempre più profondo che si viene a creare.

All’interno del secondo atto si riscontra la parte più interessante della pellicola, in particolare nel periodo di permanenza berlinese della coppia: essa vive la sua storia in modo anticonvenzionale, finendo con il rimanere isolata dal resto del mondo, dal loro mondo, vale a dire le loro famiglie, quella di Franz più di tutte. Il progredire della malattia diventa un pretesto per riflettere sul moralismo e sul bigottismo dell’epoca, (forse) non del tutto sparito al giorno d’oggi, che, anzi, rischia di riemergere pericolosamente, e per rappresentare il conflitto generazionale padre-figlio.

Uno scontro evidenziato ed espresso fortemente dal rumore degli assenti, la figura del padre c’è ma non c’è, si sente la sua voce, ma sempre filtrata da qualcosa, dal telefono per esempio. La sua perenne lontananza, indica qualcosa d’irrimediabilmente risolto, a causa principalmente di un orgoglio maschile-patriarcale che non ha conosciuto soluzioni di continuità. L’aspetto della malattia poi prende il sopravvento in un finale tipico del genere di appartenenza: strappalacrime, intenzionato a commuovere; ma perde di efficacia perché onestamente fin dalla prima scena, l’opera è impostata verso questa direzione, con ciò diventa alquanto prevedibile e scontata, lasciando poi alle didascalie finali di rito il compito di “calare il sipario”.

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La recensione de L'amore secondo Kafka, diretto da Judith Kaufmann e Georg Maas
L'amore secondo Kafka (The Glory of Life)
L’amore secondo Kafka (The Glory of Life)

"Il film sentimentale che ci trasporta nella tormentata esistenza del genio letterario boemo di lingua tedesca."

Voto del redattore:

6.5 / 10

Data di rilascio:

31/10/2024

Regia:

Judith Kaufmann e Georg Maas

Cast:

Sabin Tambrea, Henriette Confurius, Manuel Rubey, Daniela Golpashin e Leo Altaras.

Genere:

Biografico

PRO

La performance attoriale della coppia di attori protagonisti, molto uniti ed espressivi
Nella parte centrale del film, il rapporto di coppia nel passato riflette sul nostro presente
Nella struttura, nella messa in scena e nella gestione delle emozioni è alquanto prevedibile e scontato