Articolo pubblicato il 24 Dicembre 2024 da Christian D’Avanzo
Esce nelle sale italiane il 7 novembre 2024 Uno rosso (Red one), film natalizio diretto da Jake Kasdan con protagonisti Dwayne Johnson e Chris Evans. Il film sembra inserirsi idealmente in linea con il resto delle collaborazioni tra il regista e l’attore di origini samoane, infatti come i due film reboot di Jumanji esce in periodo natalizio e si rivolge a un pubblico di famiglie. Al contrario delle due opere sopracitate Uno rosso non si basa su nessuna IP preesistente, pur appoggiandosi sul ben noto immaginario nordico legato alla figura di Babbo Natale. Il film sembra essere costato una cifra pari a oltre 250 milioni di dollari anche a causa di problemi in fase produttiva. Il film è prodotto da Metro Goldwyn Mayer e distribuito da MGM-Amazon studio.
A tal proposito: com’è Uno rosso? Di seguito la recensione del film.
La trama di Uno rosso, film con Dwayne Johnson
Uno rosso è l’ultima opera del regista americano Jake Kasdan, un film per famiglie che vede tra i suoi protagonisti Dwayne Johnson, nei panni di uno bodyguard molto determinato a salvare il suo datore di lavoro e Chris Evans che interpreta un padre con problemi famigliari. Ma di cosa parla effettivamente il film? Segue la trama di Uno rosso (Red one):
Dopo che Babbo Natale, nome in codice: RED ONE, viene rapito, il capo della sicurezza del Polo Nord (Dwayne Johnson) deve collaborare con il cacciatore di taglie più famigerato del mondo (Chris Evans) in una missione piena di azione e affrontare un giro per il mondo per salvare il Natale.
La recensione di Uno rosso,con Dwayne Johnson e Chris Evans
I film natalizi hanno una lunghissima tradizione che si rifà a quella ancora più vetusta dei racconti di Natale. In questo senso a Uno rosso va riconosciuta la peculiarità di volersi porre nel mezzo tra un film di azione e un classico film per famiglie. Risulta difficile infatti incasellare l’opera come una d’avventura, in quanto sembra piuttosto dialogare alternativamente con i due generi sopracitati. Da questa commistione fuoriesce una pellicola con dei punti di forza ma forse qualche debolezza di troppo, sopratutto se si tiene in considerazione il fatto che tra i primi rientrano quasi solamente quelli già presenti nei due film di Jumanji firmati dalla coppia Kasdan-Dwayne Johnson. Il regista statunitense sembra quello più di tutti in grado di maneggiare il potenziale della star hollywodiana, infatti senza mai rinunciare al brio e all’aura positiva che circonda Johnson riesce a innestare tra le sue caratteristiche anche un modo di fare un’ironia più adulti, rinnovandone in parte l’immagine ormai consolidata. Sulla stessa linea si configura la presenza di Chris Evans, un criminale dal cuore buono con tanti problemi irrisolti.
I problemi della pellicola cominciano dal momento in cui si prende in considerazione il suo lato visivo che, nonostante la buona regia di Kasdan, risulta profondamente deludente. Il lato più propriamente natalizio della pellicola non riesce mai a emergere completamente e questo non a causa di una mancanza di buoni sentimenti (come sempre abbondantemente sparsi nel corso di tutta la sua durata) quanto più per una manchevole messa in scena. Ciò che i personaggi dicono o fanno si relaziona malissimo con gli ambienti che li circondano e questo per via in primo luogo di una CGI plasticosa il più delle volte, ma anche per un design complessivo molto poco riuscito. Le forme sono sempre acuminate, ipermoderne, nulla richiama il calore e famigliarità nei quali ci si dovrebbe immergere guardando un film del genere, che al contrario risulta molto respingente. La neve non infreddolisce i personaggi, così come il fuoco non ne riscalda il cuore. Questo comparto visivo glaciale rimanda al modo di fare film d’azione degli ultimi anni, in cui eroi di ogni tipo si muovono in paesaggi a loro estranei che nulla aggiungono alla loro caratterizzazione. L’anonimia in cui cade quindi Uno rosso è il suo vero tallone d’Achille, nonostante presenti delle eccezioni al suo interno che fanno intuire come, potenzialmente, sarebbe potuto essere un altro film. Nello specifico tutta la sezione narrativa legata a Krampus (l’unica vera parte avventurosa della pellicola) è quella più convincente e in cui alcuni effetti prostetici ben realizzati fanno riprendere fiato a uno spettatore intontito dalla tracotante computer grafica.
Uno rosso si riduce dunque a essere un film di Natale mediocre quando avrebbe invece potuto costituire un’altra felice aggiunta a una collaborazione artistica nel suo complesso fruttuosa.