Articolo pubblicato il 9 Novembre 2024 da Andrea Barone
La quarta puntata di Dragon Ball Daima ha mostrato dei dettagli molto interessanti che potrebbero risultare fondamentali nel futuro della storia, senza contare l’espansione della mitologia che mostra a più riprese la spietatezza di Re Gomah ed il reale pericolo che comporta. Adesso l’anime dovrà essere molto dettagliato nel continuare l’esplorazione del mondo senza risultare troppo ripetitivo. A seguire la recensione del quinto episodio di Dragon Ball Daima, intitolato Panzy ed attualmente disponibile sulla piattaforma streaming Crunchyroll, per poi essere distribuito su Netflix la settimana dopo.
La trama di Dragon Ball Daima 1×05
Dragon Ball Daima è un anime ambientato dopo gli eventi di Dragon Ball Z e prima di quelli di Dragon Ball Super. Nello scorso episodio i protagonisti hanno incontrato un personaggio che è precipitato nelle loro vite in modo inaspettato. Infatti la puntata presenta la seguente trama:
Goku, Kaioshin e Glorio incontrano Panzy, la ragazza che ha cercato di ribellarsi alla polizia militare di Re Gomah. Nonostante Panzy si renda conto dell’enorme differenza di potere che c’è tra lei e Goku, decide di accompagnare il gruppo al castello di Kadan, il re del terzo mondo costretto a sottostare alle leggi di Re Gomah, anche se è deciso a far crollare il suo governo per la pace del Regno Demoniaco. Nel frattempo Re Gomah continua a tenere in ostaggio Dende per aumentare i suoi vantaggi.

La recensione del quinto episodio di Dragon Ball Daima
Tra i nuovi personaggi che entrano nel mondo di Dragon Ball Daima, Panzy è sicuramente meritevole di attenzione. La combattente, per quanto non particolarmente forte, presenta un grande spirito di intraprendenza, è curiosa ed il suo carattere la rende molto carismatica oltre che divertente. Inoltre il fatto che lei possa diventare un membro del gruppo e sia esperta di apparecchiature elettroniche è sicuramente un riferimento a Goku e Bulma durante il loro primo viaggio nelle prime avventure del manga. Inoltre non sarebbe forzato nemmeno un parallelismo con Pan in Dragon Ball GT, sia perché il suo design la ricorda e sia perché condivide con la nipote di Goku l’insistenza di voler partecipare all’avventura nonostante sia ritenuta d’intralcio da altri. L’accenno alle sue piccole abilità magiche possono essere un segno di un’interessante evoluzione che arriverà nei prossimi episodi.
Splendida la presentazione di Re Kadan, presentato come un energumeno intimidatorio e minaccioso, finché poi non si dimostra immediatamente ragionevole e buono di cuore. Sia l’aspetto da gigante muscoloso che il suo carattere è un chiaro riferimento allo Stregone del Toro. Anche il fatto che Panzy sia una principessa è un riferimento all’incontro tra Goku e Chi-Chi (anch’essa una principessa) nella prima saga. Inoltre ad un certo punto Re Kadan propone persino a Goku e Panzy di sposarsi quando saranno adulti, cosa che capita anche a Goku e Chi-Chi nell’arco narrativo già citato, anche se in questo caso l’elemento è utilizzato per una simpatica gag. Nonostante queste continue citazioni che sicuramente stuzzicano i fan, i personaggi conservano una loro precisa identità e non risultano delle copie forzate soltanto per accontentare gli appassionati.

Il regno ribelle di Dragon Ball Daima
La bellissima presentazione di Re Kadan continua la poetica del rimpianto Akira Toriyama, il quale ha sempre esortato i lettori e gli spettatori a non giudicare mai un individuo dalle apparenze, proprio come i personaggi di questo episodio che sono sconvolti nel vedere un bambino come Goku essere così forte. L’espansione della mitologia del Regno Demoniaco viene proseguita attraverso la rappresentazione di ribelli che sono fedele ad un re saggio, il quale vuole fare di tutto affinché le cattiverie del dittatore re Gomah finiscano. Molto bello anche il fatto che quest’ultimo, senza battere ciglio, si dimostri immediatamente gentile con Goku ed i suoi compagni, evidenziando la differenza di nobiltà tra lui ed il crudele re Gomah. Questi tratti danno maggiore valore alle avventure dei protagonisti, i quali finiscono inevitabilmente per combattere a favore della libertà altrui.
Il quinto episodio di Dragon Ball Daima mostra ancora una volta la delicatezza della scrittura di Akira Toriyama, il quale evidenzia l’importanza dei piccoli gesti che a fatica cercano di emergere in un mondo ostile e pieno di sfruttatori. A queste cose si aggiungono i combattimenti che appaiono ancora una volta spettacolari nonostante siano realizzati in contesti semplicissimi, cosa che crea hype al pensiero di dove può spingersi ancora la serie, soprattutto perché la base narrativa da cui è partita si dimostra sempre più avvincente.