Articolo pubblicato il 18 Novembre 2024 da Giovanni Urgnani
Il classico Disney di questo 2024 vedrà il ritorno di Vaiana e Maui nelle acque della Polinesia, un film molto atteso che ha già battuto numerosi record di visualizzazioni dei trailer. A distanza di otto anni dall’uscita, è necessario capire cosa ha lasciato il cinquantaseiesimo tassello della “Casa di Topolino“, diretto dai registi Ron Clements e John Musker, noti per aver diretto La sirenetta (1989), Aladdin (1992) e Hercules (1997); soprattutto in merito al suo finale. Quindi come finisce Oceania? Di seguito tutte le informazioni necessarie sulla spiegazione del finale del film d’animazione, con le voci di Auliʻi Cravalho e Dwayne “The Rock” Johnson.
Oceania, il finale del 56esimo classico Disney
ATTENZIONE!!!! SPOILER!!!!
Vaiana, con l’aiuto di Maui, è riuscita a restituire il cuore alla dea Te Fiti, di cui assenza l’ha trasformata nella creatura di fuoco Te Ka, finalmente la malattia che stava colpendo l’oceano s’interrompe, le piante riprendono a crescere sane e i pesci tornano a popolare le acque. Per il semidio la ricompensa è il dono di un nuovo amo magico, che gli permette di trasformarsi; Vaiana invece torna a casa, accolta dai suoi genitori e dalla sua gente. Il popolo di Motunui torna alle sue origini di navigatori, superando il reef ed esplorando i mari, alla ricerca di nuovi posti e nuove risorse.
Dopo la fine dei titoli di coda è presente una scena comica: protagonista è il gigante crostaceo Tamatoa, ancora a pancia in su, dopo lo scontro con Maui e Vaiana. Il personaggio si rivolge al pubblico, abbattendo quindi la quarta parete, lamentandosi che nessuno l’abbia aiutato perché non si chiama Sebastian e non parla con un accento giamaicano.
Oceania, la spiegazione del finale del film d’animazione
Vaiana ha concluso il suo percorso di formazione, è tornata dal suo popolo come leader consapevole, poiché grazie al suo spirito d’intraprendenza è riuscita a ridargli un futuro. L’avventura della principessa polinesiana però ha un valore simbolico potente, così come la sua conclusione: lo stato mentale chiuso, rappresentato dall’isola stessa, è stato definitivamente superato; andare oltre la barriera del reef significa affrontare le circostanze della vita, ma soprattutto diventa un monito per applicare politiche d’apertura verso gli altri, politiche di dialogo necessarie per apporre un cambiamento radicale alla situazione di stasi in cui l’umanità è prigioniera. Il messaggio chiaro ed evidente riflette su chi sia la figura ideale per guidare le masse fuori da questa condizione: un attestato di fiducia nelle nuove generazioni, in particolare nelle donne; a cui spetta legittimamente l’onore, ma soprattutto l’onore di prendere per mano il destino del mondo.