Qual è la religione in Dune? Che cos’è la Bibbia Cattolica Orangista, come funziona e quali sono gli dei

Uno degli elementi più complessi nella storia di Dune è legato alla religione: ma che cos’è la Bibbia Cattolica Orangista, come funziona, quali sono gli dei e il sistema di credenze?
Qual è la religione in Dune? Che cos'è la Bibbia Cattolica Orangista, come funziona e quali sono gli dei

Articolo pubblicato il 26 Novembre 2024 da Bruno Santini

Nell’ambito della prima puntata di Dune: Prophecy, ci si può confrontare con il personaggio di Desmond Hart che – accanto a tutto il fascino che deriva dalla sua azione e dai suoi poteri – parla di appellarsi alle divinità e di Fede riconquistata dopo essere rinato; questo elemento, accanto a offrire una maggiore caratterizzazione del soldato interpretato da Travis Fimmel, permette di porsi un interrogativo: quali dei? La religione di Dune è da sempre molto complessa e, nel delineare l’intero universo creato, Frank Herbert si è occupato anche delle sue appendici, creando di fatto la Bibbia Cattolica Orangista, il testo sacro in cui credono tutti i popoli dei vari pianeti e che sottende un intero sistema di credenze religiose molto particolari. Ma di quali parliamo? Per comprenderlo, di seguito si effettua un’intera panoramica relativa a qual è la religione in Dune, soprattutto per quanto riguarda la Bibbia Cattolica Orangista e il culto praticato.

Che cos’è la Bibbia Cattolica Orangista e quali sono i suoi insegnamenti

Nel delineare qual è la religione di Dune, è molto importante sottolineare innanzitutto quello che è il testo sacro a cui tutti i popoli (soprattutto i Fremen) si affidano nell’ambito dell’universo delineato da Frank Herbert. C’è da specificare che quella del Muad’Dib, con Paul Atreides che si riconfigura come Kwisatz Haderach, è una vera e propria religione a se stante che cambia la storia di Dune e che porta alla nascita di una sorta di fondamentalismo religioso, in cui il sovrano Imperiale (Paul per primo, ma successivamente anche Alia e i suoi discendenti) incarna anche la figura dell’unico Dio come nella più classica delle tradizioni assolutiste; per questo motivo, quando parliamo di religione in Dune facciamo sempre riferimento a tutto ciò che c’è prima di Paul Atreides e del suo culto, in particolar modo citando i Fremen che vivono – date le numerose differenze territoriali tra i vari sietch – in condizioni differenti anche dal punto di vista religioso. Un esempio molto importante di questo elemento è dettato dall’Inno dell’Acqua, che alcune popolazioni Fremen recitano per invocare la pioggia nei millenni di carestia del pianeta Arrakis: questo è presente nel Manuale Liturgico Cattolico Orangista e presenta dei punti di contatto molto forti con la religione Cattolica (soprattutto in virtù del senso del monoteismo), oltre che con quella dell’Ilm e del Fiqh, legate rispettivamente ad una profonda interpretazione del Corano e ad una prosecuzione degli ideali della shar’ia, che prevede quel complesso sistema di regole morali, religiose e pratiche che devono essere seguite dal popolo islamico sotto precetto della divinità.

La religione di Dune, allora, segue gli ideali della Bibbia Cattolica Orangista: trattasi di un testo sacro che viene inventato di sana pianta da Frank Herbert e che viene ripreso da suo figlio Brian Herbert nel ciclo di Legends of Dune. Questo testo, che secondo quanto raccontato nella storia dei libri viene creato dopo la vittoria degli umani nella guerra contro le macchine, presenta degli elementi che mescolano i precetti di numerose religioni antiche, tra cui il Maometh Saari, il Cristianesimo Mahayana, il Cattolicesimo Zensunni e le tradizioni Buddhaislamiche. C’è da credere, guardando anche alla tradizione linguistica del Chakobsa, che Frank Herbert avesse profondamente studiato la storia dei movimenti islamici, sulla quale si radicalizza la maggior parte del suo lavoro: l’intero sistema di credenze di Dune, per quanto esistano dei delineamenti che possono essere legati ad ogni religione tradizionale, muove da alcuni insegnamenti di matrice jihadista, soprattutto nell’interpretazione della gerarchia che si osserva nell’Impero. Quelle di cui parla Frank Herbert, anch’esse religioni inventate, derivano dunque da una medesima componente che lo scrittore intercettava dando uno sguardo alle civiltà mediorientali e spingendosi fino ai culti praticati tra numerose popolazioni cinesi: secondo la storia letteraria, molti millenni prima di ciò che si osserva in Dune diversi esponenti di religioni differenti si erano uniti in una Commissione di Traduttori Ecumenici, dando vita alla Bibbia Cattolica Orangista, un testo che diventa importante anche nella storia di Paul Atreides, essendogli donato da Yueh all’inizio del primo romanzo e diventando poi il fulcro della crescita di Gurney Alleck, uno dei personaggi più importanti nell’intera saga.

Qual è la religione in Dune e come funziona la società nella saga?

Un elemento molto importante, accanto ai precetti e agli insegnamenti che sono stati precedentemente osservati per quel che concerne la Bibbia Cattolica Orangista, è dettato dal funzionamento della religione in Dune che – così come avviene in qualsiasi struttura religiosa – assume forma gerarchica. Come già indicato, tra i precedetti base della BCO c’è la filosofia zensciita, zensunni e zensufi: i primi sono estinti nella saga di Frank Herbert, i secondi diventeranno poi i più fedeli seguaci del clero (i Fremen) sul pianeta Arrakis e i terzi si evolveranno con il culto del Bene Tleilax, una religione contrapposta al Bene Gesserit che impone l’utilizzo della tecnologia per muovere i fili del mondo; sono i Tleilaxu, in effetti, a creare i Ghola e quei meccanismi rigeneranti di cui si serve anche il Barone Vladimir Harkonnen nei film di Dune. È presumibile che Frank Herbert, che pure era rimasto ossessionato dagli insegnamenti antropologici di Samuel Butler tanto da porlo idealmente a capo di una rivolta contro le macchine nell’ambito del Jihad Butleriano, si sia lasciato affascinare dalla struttura gerarchica che viene delineata da Aldous Huxley nel suo La Filosofia Perenne, immaginando dunque dei punti di contatto tra tutte le principali correnti religiose del nostro tempo.

In un primo momento, allora, la società di Dune assume uno stampo prettamente politeista, di fatto sovrapponendo le divinità di tradizioni differenti (Hermes con Anubi, Ra con Zeus e così via), prima poi di giungere alla vera struttura gerarchica di una saga che, è bene ricordarlo soprattutto a partire da un passaggio del secondo libro di Frank Herbert, non ha mai dimenticato gli eventi della storia umana contemporanea, addirittura citando l’Olocausto e altri eventi appartenenti alle civiltà egizia, greca e latina. Possiamo immaginare il funzionamento della religione globale di Dune in più punti:

  • Le civiltà religiose antiche che danno vita alla Bibbia Cattolica Orangista per mezzo del lavoro della Commissione dei Traduttori Ecumenici, con il risultato della creazione dei Quattordici Saggi, entità religiose/divine a cui si legherà la maggior parte dei seguaci Fremen;
  • Il culto Bene Gesserit, che muove i fili dell’intera storia genetica umana e che nega di essere una religione in senso stretto ma che si comporta in quanto tale sia gerarchicamente (attraverso Reverende Madri e Madri Superiori che potremmo considerare, con un parallelo al cattolicesimo, come cardinali e Papa), sia nel credo imposto alle Sorelle. Contrapposto a questo culto, come abbiamo osservato, c’è quello del Bene Tleilax;
  • La Gilda: l’intero sistema di potere geopolitico di Dune, che accomuna i sovrani dei pianeti e l’Imperatore di Salusa Secundus; secondo la Gilda la religione è un instrumentum regni per dominare e sottomettere la popolazione di Arrakis, oltre che quella dei pianeti stessi;
  • Gli Antichi Insegnamenti, che daranno poi vita alle eresie di Dune e ai precetti del Predicatore che si osserva in I figli di Dune: tra questi, il Navacristianesimo di Chusuk, le Varianti Buddaislamiche di Lankiveil e Sikum, le Miscellanee dei Mahayana Lakavatara e tanti altri; questi insegnamenti sono strettamente collegati al senso del tempo, dello spazio e della terra, assumendo un ideale di concretezza che verrà richiamato soltanto durante la più profonda fase di crisi del regno;
  • La spezia: considerabile come il Santo Graal della storia di Dune, è il motore che muove letteralmente e metaforicamente l’azione che si osserva nell’intera saga letteraria; se nel primo libro la spezia è soltanto un mezzo di potere, con il prosieguo delle narrazioni di Frank Herbert diventa una vera e propria componente fondamentale di qualsiasi atto e parola, tanto da generare (è un esempio molto vivido in I figli di Dune) veri e propri episodi di trasmigrazione di anime e di annullamento della coscienza. Naturalmente, considerare la spezia come elemento religioso vuol dire assumere anche che Paul stesso sia assimilabile a questo presupposto, diventando egli stesso un elemento di pura religione;