Inizialmente progettato come una serie tv per Disney+, il classico del 2024 riporta il pubblico sulle onde dell’oceano, assieme alla (non) principessa Vaiana e il semidio Maui, che in compagnia di nuovi personaggi dovranno avventurarsi in luoghi pericolosi per affrontare una missione ardua, per cui è in gioco la stessa sopravvivenza di Motunui. Ma come finisce Oceania 2? Di seguito tutto quello che c’è da sapere sulla spiegazione del finale del film d’animazione.
Oceania 2, il finale del nuovo classico Disney
ATTENZIONE!!!! SPOILER!!!!
La maledizione di Nalo è stata spezzata, l’isola è stata fatta riemergere dal fondo dell’oceano. Vaiana, colpita dal fulmine del dio, ha rischiato la vita, così come Maui ed è proprio grazie al richiamo di quest’ultimo che gli antenati accorrono per salvare la protagonista, dandole dei poteri speciali, come testimonia il tatuaggio comparso sull’avambraccio sinistro; mentre il semidio vede restituitosi l’amo magico e tornare sul suo corpo tutti i tatuaggi andati perduti nell’attacco.
Arrivata in cima alla roccia, Vaiana soffia nella conchiglia sperando che qualcuno possa rispondere al richiamo, ora che sono state ripristinate le correnti che hanno sempre collegato i vari popoli. Così avviene, molti gruppi di esseri umani si accingono a raggiungere il luogo e una volta radunati tutti, Vaiana e il suo amici li guidano verso Motunui, dove la piccola Simea sulla spiaggia in attesa del ritorno di sua sorella maggiore e sarà lo stesso Maui ad annunciarle il suo ritorno, rimanendo poi anche lui a vivere sull’isola.
Oceania 2, la spiegazione del finale del film d’animazione
Partendo dal presupposto che non ci si poteva aspettare un finale tragico, non si può comunque nascondere la perplessità e la delusione nei confronti di un epilogo favolistico quasi alla vecchia maniera; nel passato stesso della Disney non sono mancate scelte di coraggio che mantenevano un forte connotato di realtà all’interno della finzione narrativa fantasy. La serie di colpi di scena che vengono puntualmente smentiti sminuiscono il valore del sacrificio, facendo risolvere tutto in maniera fin troppo facile, senza far subire ai personaggi alcuna conseguenza delle difficoltà affrontate e vista la portata non si sono dimostrate di poco conto, tutt’altro, cosicché vissero felici e contenti, nel modo più banale possibile.
Tale conclusione rispecchia quasi totalmente la superficialità che contraddistingue questo seguito, rimanendo abbottonato e preoccupandosi di portare a casa un facile risultato, senza spingere troppo sull’acceleratore della maturità e della profondità, abbandonandosi alla paura di scontentare e che il fattore sorpresa avrebbe potuto causare magari effetti negativi. Le premesse fanno pensare ad un successo globale al botteghino per questo nuovo classico Disney, da un lato lo sperano tutti, sia per il bene delle sale cinematografiche , sia per il fatto che nuovi successi possano aprire le porte a progetti originali; ma dall’altro invece rischierebbe di convincere la “Casa di Topolino” a continuare su questa china, continuando a realizzare film d’animazione di questo stampo.