Articolo pubblicato il 4 Dicembre 2024 da Bruno Santini
In uscita al cinema a partire dal 5 dicembre 2024, Criature è un film scritto e diretto da Cécile Allegra, con una produzione Picomedia in associazione con Medusa Film e con le interpretazioni, all’interno del cast, di Marco D’Amore e Maria Esposito, due attori napoletani che legano il loro successo a storiche serie televisive negli ultimi anni: Gomorra e Mare Fuori. Il film in questione fa tanto parlare di sé in virtù di una serie di aspetti e convince soprattutto per le sue rappresentazioni, con uno su tutti che fa riflettere gli spettatori: qual è la storia vera dietro al film con Marco D’Amore e Maria Esposito?
La storia vera dietro al film Criature di Cécile Allegra
Nel prendere in considerazione quale sia la storia vera dietro al film Criature di Cécile Allegra, è importante sottolineare chi è il personaggio di cui si parla, che viene interpretato da Marco D’Amore. Trattasi di una figura di riferimento molto importante soprattutto per quanto riguarda il suo ruolo per la creazione e la leadership di molte cooperative, come il tappeto di Iqbal di cui si parla successivamente. Cresciuto in un quartiere particolarmente difficile per condizioni economiche e sociali a Napoli, quello di Barra, Giovanni Paolo Savino ha permesso di rilanciare la cooperativa del tappeto di Iqbal per mezzo di una serie di pratiche, legate soprattutto all’aspetto educativo, ricreativo e sociale, permettendo a quest’ultimo di ottenere numerosi riconoscimento nel corso della sua storia, come quello di Miglior Progetto di Cittadinanza Critica Italiana al Parlamento Europeo nel 2013.
Che cos’è il tappeto di Iqbal di cui si parla nel film Criature?
Avendo sottolineato qual è la storia vera dietro al film Criature di Cécile Allegra e chi è il personaggio che viene interpretato da Marco D’Amore, si può adesso procedere anche con un altro dettaglio particolarmente importante, che viene affrontato cal lungometraggio con Marco D’Amore e Maria Esposito. In particolar modo, nel lungometraggio si parla del tappeto di Iqbal, ma di che cosa si tratta? Il ruolo di Giovanni Paolo Savino è stato importantissimo nel rendere questa cooperativa importantissima, soprattutto per quanto riguarda le attività svolte e i riconoscimenti ottenuti nella storia di questa istituzione sociale, con sede a Napoli; essa lavora per fornire supporto ai giovani che vivono in contesti socioeconomici difficili, a partire dal quartiere di Barra e investendo tutta la rete cittadina.
Tra le principali attività che sono state messe in piedi dal tappeto di Iqbal, si citano il circo sociale, l’organizzazione di spettacoli teatrali e di arte performativa, l’utilizzo del parkour aggregato agli sport e alle principali attività per il miglioramento delle condizioni fisiche e fisiologiche, l’educazione scolastica e la formazione contro la dispersione degli ambienti di scuola. Il tappeto di Iqbal è chiamato in questo modo in omaggio a Iqbal Masih, un bambino pakistano diventato simbolo della lotta contro il lavoro minorile.