Perché le grandi star di Hollywood sono allo stadio per vedere partite del Como

In Como-Roma è stata la volta di Keira Knightley, Michael Fassbender e Adrien Brody, ma spesso le star di Hollywood sono presenti allo Stadio del Como: ma per quale motivo?
Perché star di Hollywood come Keira Knightley e Michael Fassbender sono allo Stadio del Como?

Articolo pubblicato il 16 Dicembre 2024 da Bruno Santini

Nell’incontro del 15 dicembre 2024, con il Como che ha battuto la Roma con due gol nei due minuti di recupero, è stato possibile vedere allo stadio Keira Knightley, Michael Fassbender e Adrien Brody, con la prima che ha addirittura esultato al gol di Gabrielloni e il terzo che non sembra essere nel luogo più attrattivo della sua vita, per utilizzare un eufemismo. Immagini di questo genere non appaiono nuove, dal momento che allo Stadio Giuseppe Sinigaglia c’è spesso caccia alla star di Hollywood e, in altre occasioni, era stato possibile vedere anche Hugh Grant in compagnia di Andrew Garfield. Ma perché le grandi star di Hollywood sono allo stadio per vedere partite del Como?

Il mondo di Hollywood come emblema del potere mediatico del Como

Che il cinema non sia soltanto un estremo tentativo di far circolare il senso dell’arte in tutto il mondo, non è un grande mistero. In quanto mezzo di potere, soprattutto espresso in termini mediatici, sono sempre stati e sono tuttora tantissimi i contatti tra il mondo del cinema e quello del pallone, talvolta rappresentati dagli stessi Presidenti che presentano degli agganci (spesso produttivi) con il mondo della settima arte. Uno dei primi nomi che potrebbe venire in mente è quello di Aurelio De Laurentiis, l’attuale Presidente del Napoli a cui si deve sicuramente l’onere di aver reso internazionale un club pescato dalle macerie, tanto calcistiche quanto sociali, che presenta un ricco patrimonio derivante dalle sue produzioni cinematografiche con la Filmauro. Proprio De Laurentiis, che negli anni ha progressivamente ripulito l’immagine del Napoli spogliandola dell’associazione con il genere del cinepanettone, spesso univa le due componenti in occasione dei nuovi acquisti e delle firme di contratto, che venivano fotografate con – sullo sfondo – il poster del cinepanettone o della commedia natalizia di turno.

A proposito di Roma, che contro il Como delle star di Hollywood sugli spalti ha perso, non si può non notare che la proprietà sempre più discussa appartenga ai Friedkin, tra i più grandi produttori cinematografici contemporanei che, tra gli altri lavori più recenti, sono anche alla base di Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese. Ora, che il legame tra cinema e calcio avvenga per un senso di spiritualità intrinseca o per la volontà di movimentare il denaro in canali differenti dalle grandi realtà hollywoodiane, non è dato sapersi: si prende atto che, però, il vedere delle star sugli spalti del Como ormai sempre più spesso non è certamente un qualcosa di nuovo, quanto piuttosto un atto figlio di una cultura che spesso ha tentato delle ibridazioni con il mondo della settima arte.

Perché le star di Hollywood vengono invitate allo stadio del Como?

In ordine di tempo, gli ultimi sono stati Keira Knightley, Michael Fassbender e Adrien Brody, ma allo Stadio Giuseppe Sinigaglia è stato possibile notare anche Hugh Grant, Andrew Garfield, Chris Pine e Kate Beckinsale; di volta in volta, insomma, si tende ad alzare la posta con volti sempre più importanti nel panorama hollywoodiano e non sorprende che proprio durante le feste natalizie (Como-Roma è una delle ultime partite prima della sosta di Natale) si possano osservare delle star di questo calibro: ma perché tutte sono presenti allo stadio del Como? Il primo motivo è molto semplice è appare addirittura scontato: perché Como è una meta ideale per le star hollywoodiane in vacanza, soprattutto quanto si tratta di trovare del clima mite e del relax, tra le ben note ville di lusso che contornano il lago tanto raccontato da Alessandro Manzoni nel suo I promessi sposi.

L’interrogativo resta comunque, soprattutto considerando che di rado si osservano vip di tale portata per squadre lombarde e molto più blasonate (almeno per storia e titoli) del Como, come Milan e Inter: la verità è che si immagina difficilmente che, nella propria agenda di impegni, attori come Adrien Brody inseriscano uno slot per andare a vedere una partita di calcio, anche se dovesse trattarsi del derby, poiché tifosi non sono. Ragionando nell’ottica del solo osservatore mediatico e non del tifoso (c’è chi suggeriva a Keira Knightley di non esultare poiché ciò avrebbe significato inimicarsi le altre tifoserie, come se fosse l’effettivo punto dell’interesse dell’attrice), il motivo di tante presenze allo stadio è semplicissimo: gli attori vengono invitati. A invitare Hugh Grant ed Andrew Garfield era stato Mirwan Suwarso, manager del gruppo Hartono, proprietario del club e – ça va sans dire – produttore cinematografico che per la squadra e il futuro della città auspicava un effetto extra-campo nei seguenti termini: «Avete presente la Disney? Parchi a tema, film, studios, media e merchandising. Tutto connesso in un’unica fase: la stessa cosa che dobbiamo fare nel Como».

Il Como, che è anche la squadra che ha annunciato che regalerà una birra ad ogni tifoso del Napoli presente nella trasferta di febbraio 2025, ha già dimostrato di pensare al di fuori del solo rettangolo di gioco, curando molto l’immagine mediatica e il senso dello showbiz. Certo, la presenza di star sugli spalti non aiuterà la squadra di Cesc Fabregas a vincere sul rettangolo di gioco direttamente, ma aumenterà il valore del brand che, intanto, inizia ad essere venduto in tutto il mondo: una vendibilità che non ha valore prettamente economico e che non si ripercuote sul calciomercato (del resto, il proprietario del Como è il più ricco d’Italia e non ha certo bisogno di questi elementi per dire la sua), ma che permette alla città, al suo simbolo calcistico, al suo stadio e alla sua attrattività extra-calcio di vivere in sinergia essendo esportata in tutto il mondo. Magari, con l’esultanza di qualche star che viene fotografata e che fa il giro dei giornali e delle testate.