Io e te dobbiamo parlare: le frasi più belle del film di Alessandro Siani con Leonardo Pieraccioni

Trattandosi di un film di Alessandro Siani con Leonardo Pieraccioni, che punta tutto sulla comicità, Io e te dobbiamo parlare spicca per una serie di frasi e battute iconiche: ma quali sono le più belle?
Io e te dobbiamo parlare: le frasi più belle del film di Alessandro Siani con Leonardo Pieraccioni

Articolo pubblicato il 19 Dicembre 2024 da Bruno Santini

Io e te dobbiamo parlare è l’ultimo film di Alessandro Siani dietro la macchina da presa, con lo stesso attore e regista napoletano impegnato anche nel cast con Leonardo Pieraccioni. I due sono colti in un film che spicca per componenti sicuramente molto comiche, legate ad un certo modo di intendere la commedia che – a dire del regista Siani – rimanda agli anni ’80. Per questo motivo, tra le componenti che sicuramente spiccano nel film ci sono anche le frasi di quest’ultimo, ma di quali si parla? Di seguito, si indicano le frasi più belle di Io e te dobbiamo parlare di Alessandro Siani con Leonardo Pieraccioni.

Le frasi migliori e più belle di Io e te dobbiamo parlare

Avendo sottolineato quanto importanti siano le frasi e le battute nei film di Alessandro Siani, è quindi molto più semplice immaginare l’effetto di queste ultime in un film di tale portata. Di seguito si indicano, allora, le frasi migliori e più belle di Io e te dobbiamo parlare:

  • Non siamo noi che dobbiamo inseguire, è lui che deve scappare: la prima tra le frasi più belle di Io e te dobbiamo parlare c’è proprio all’inizio del film, quando i due protagonisti si lanciano in un’inseguimento ma, per farlo, si affidano ad un filobus e un motorino;
  • Sì nun s po’ fa all’americana, allora facimm’ spaghetti a vongole: il sogno di Antonio è quello di realizzare degli inseguimenti come nei film americani, rappresentati dalla prima scena del film che lo stesso protagonista sta osservando al cellulare. Non potendo fare all’americana, però, i due si devono accontentare di un qualcosa di molto più nostrano;
  • Lento? M’ par ‘na tartaruga sotto anestesia: a proposito dell’inseguimento, il personaggio di Antonio prova a seguire il criminale con un motorino guidato da un ragazzino che, però, non può accelerare. Con questa battuta, Alessandro Siani punta su uno dei cavalli di battaglia della sua ironia, l’iperbole;
  • Crede di essere uno nato a Los Angeles. È di Casoria: tra le frasi più belle del film c’è anche quella pronunciata da Pieraldo al commissario, per tentare di giustificarsi rispetto al fallimento della coppia, determinato a suo dire dagli errori di Antonio;
  • Il duo novembre: la frase che viene pronunciata dal poliziotto interpretato da Sergio Friscia, che spicca per il tormentone “che c’è?” ripetuto in più punti del film. In questo caso, sta a sottolineare che i due protagonisti tendono a commettere sempre errori;
  • Sì nu fenomeno. Appena finisci e fa’ o scem, accuminc’ a fa o’ strunz: con questa frase, si sublima del tutto la rivalità tra i poliziotti, con il personaggio di Sergio Friscia che spicca per il suo essere avvenente e desiderato da tutte, benché insultato da Antonio;
  • Comm è possibile uno che vende i calzini che sta a piede libero?: il personaggio del goffo rapinatore provoca sicuramente molte risate tra gli spettatori, e tra gli scambi di battute con i protagonisti c’è anche questo che viene annoverato tra le frasi più belle di Io e te dobbiamo parlare;
  • Ij teng il guai-fi: nel parlare con suo padre, il personaggio di Alessandro Siani si lamenta di essere molto sfortunato e lo fa con un gioco di parole che il comico aveva già portato anche a teatro;
  • La vera opera d’arte è saper rubare l’opera d’arte. Io sono stato il Michelangelo dei mariuoli: al padre di Antonio manca la carriera da ladro e rievoca il suo passato con grande nostalgia, anche grazie all’interpretazione di Peppe Lanzetta;
  • I manicomi non ci sono più dal 78 sennò venivo lì a trovarti: frase che viene pronunciata da Pieraldo ad Antonio, quando i due sono nel bel mezzo dell’indagine e si trovano all’interno della banca, dove poi scoppierà la rapina;
  • – Se avete ancora spazio nello stomaco vi faccio portare i dolci
    – P’ chell che agg’ mangiat teng nu capannon
    : l’intera scena della cena vede Alessandro Siani realizzare una critica al mondo della gastronomia, in particolar modo per quanto riguarda il cibo goumet, rappresentato attraverso porzioni minuscole e camerieri che si rifiutano di portare in tavola del pane. Il dialogo con il cameriere costante è fonte di ilarità per lo spettatore e rimanda a quanto lo stesso Siani già fece in Il principe abusivo;
  • – Questo ristorante è così: paghi tanto e mangi poco. È l’esperienza
    – E che esperienza è?
    – N’esperienz e merd:
    ancora una volta rivolto al ristorante e al cibo gourmet, questo scambio di battute che vede Alessandro Siani protagonista. Quando una coppia chiederà lui che cosa aspettarsi dal ristorante e dalla cena, questi risponderà che è “un’esperienza”, a sua detta perché tutti devono provare la sua stessa sensazione spiacevole;
  • Sicuro che hai tolto la sicura?: gli scambi di battute con Pieraldo interpretato da Leonardo Pieraccioni sono tanti, per Alessandro Siani, e molti si basano su giochi di parole come il precedente guai-fi; in questo caso, i due si trovano al poligono di tiro in un momento sicuramente molto ilare;
  • Chill o è nu poliziotto, o è ‘na chiavc, o è ‘na chiavc e poliziotto: la frase viene pronunciata dal personaggio di Peppe La Giraffa, che si rivelerà essere uno degli scagnozzi dell’obiettivo dei due poliziotti, che si infiltrano ad una festa per tentare di saperne di più. A causa degli allucinogeni messi nell’alcol che bevono, però, i due falliranno miseramente nel loro incarico;
  • Ti ho portato due cose calde calde: a sfogliatell e ‘na notizia: il personaggio di Biagio Izzo è sicuramente uno dei più positivi del film, sia perché è legato ad alcuni momenti molto divertenti, sia perché regala delle battute molto apprezzate dal pubblico, tra cui quella che precede. Non si può fare a meno di indicare questa, allora, tra le frasi più belle di Io e te dobbiamo parlare;