I peggiori film horror del 2024

Con l’anno che volge al termine, ecco la classifica dei peggiori film horror del 2024, con la casa di produzione Blumhouse grande protagonista (in negativo). Dal ritorno di saghe iconiche all’arrivo di opere prime che mettono in salita la carriera dei rispettivi autori, per 10 film che rappresentano il peggio dell’anno per il cinema dell’orrore.
La classifica dei peggiori film horror del 2024

Articolo pubblicato il 24 Dicembre 2024 da Vittorio Pigini

Il 2024 volge al termine ed è arrivato inevitabilmente il tempo di classifiche e bilanci di fine anno. Per quanto riguarda il grande cinema dell’orrore, in questi 12 mesi si sono registrati titoli di altissimo profilo, molti dei quali hanno ricevuto un notevole apprezzamento da parte di pubblico e critica. Ma, come in ogni circostanza, ad emergere è anche l’altra faccia della medaglia, quella di una serie di film decisamente fallimentari sotto svariati punti di vista, registrando anche quest’anno i peggiori film horror del 2024.

I peggiori film horror del 2024

A differenza dello scorso anno, il 2024 è stato sicuramente un anno positivo per il cinema horror, potendo contare numerosi titoli che hanno saputo lasciare il segno. Il 2023 vide inoltre alcuni film che forse non meriterebbero nemmeno di essere definiti tale mentre quest’anno, nonostante i titoli da brivido (non in termini positivi) non manchino, si è toccato raramente il vero fondo.

Tra la grande quantità di film horror resi disponibili sul piccolo e grande schermo, è ovviamente impossibile poter recuperare tutti i titoli usciti nel 2024, con molti che potrebbero tranquillamente mancare nella classifica finale. A questi si aggiungono anche coloro che sono riusciti a “salvarsi” dalla scalata, come per Hold your breath, A Quiet Place: Giorno 1, Il Buco: Capitolo 2 e molti altri. Ecco allora la Flop dell’anno, con i peggiori film horror del 2024.

Peggiori film horror 2024 The Piper

10. The Piper, di Erlingur Thoroddsen

Si inaugura la classifica dei peggiori film horror dell’anno con un titolo che, di fatto, avrebbe dato il via anche alla stagione cinematografica da brivido. Distribuito in Italia dal 18 gennaio, The Piper è il primo film in lingua inglese del regista islandese che, purtroppo, non riesce ad andare a segno. Si precisa il rammarico perché le premesse del film erano buone in partenza, attingendo dall’inquietante leggenda del Pifferaio di Hamelin e rendendo la musica la vera protagonista del film. Buone intuizioni non riescono, tuttavia, a reggere una sceneggiatura improvvisata, crivellata anche dai soliti e fastidiosi cliché di genere, con un cast completamente anonimo.

9. Alien: Romulus, di Fede Alvarez

L’attesa non era certamente bassa, trovandoci davanti non solo al nuovo film di un regista chiacchierato come Fede Alvarez (remake di La Casa e Man in the dark), ma anche e soprattutto al nuovo capitolo del franchise di Alien. Proprio il fatto di trovarsi all’interno della saga viene esasperato da ogni inquadratura, con il film che si presenta come una semplice accozzaglia di riferimenti agli altri titoli del franchise.

Dall’inizio alla fine (anche letteralmente tra titoli di testa ed ultima scena) in Romulus si assiste al ripescaggio di elementi, clip, dialoghi ed immagini che hanno fatto la fortuna di questo universo cinematografico, lasciando tutto il resto ad una visione action particolarmente videoludica. Ne fuoriesce un titolo che gode comunque di buon intrattenimento e di una messa in scena accattivante, ma dal fanservice che si divora l’intera visione. A dir poco indecorosa la gestione dell’omaggio (chiamiamolo così) a Ian Holm.

8. Abigail, di Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett

Reduce dai capitoli 5 e 6 della saga di Scream, la coppia di registi formata da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett realizzano un nuovo film horror che dovrebbe godere di una spiccata dose di ironia. Eccezion fatta per un elevato livello di spargimento di sangue (almeno quello), Abigail riesce solo a risultare goffo ed impacciato, se non addirittura ridicolo in diversi momenti.

L’orrore non riesce mai ad arrivare, se non attraverso l’utilizzo di jump-scare anche telefonati e con le risate che vengono particolarmente spinte ma mai rilasciate. Dopo l’intrigante Finché morte non ci separi e il cortometraggio nel film V/H/S, la verve artistica della coppia di registi non sembrerebbe più riuscire ad andare a segno, piegata a logiche commerciali particolarmente dannose.

7. The Watchers, di Ishana Night Shyamalan

In questo caso ci si trova davanti ad un’opera prima, con la curiosità per The Watchers data più dal nome di Ishana Night Shyamalan (figlia del noto regista di Il sesto senso e Trap), che da quelli del cast o della sinossi in sé del film. Dakota Fanning, Georgina Campbell e John Lynch sono così protagonisti di questo thriller-horror dove, purtroppo, si fa veramente fatica a tenere gli occhi aperti.

Raramente avvincente, se non per la strappata sul folklore irlandese, il film offre elementi e soluzioni di trama particolarmente reiterate, specialmente nel cinema di genere. A non convincere è anche la direzione registica del film in sé, con Ishana che non riesce a prendere una linea stilistica ben definita ed ancora schiacciata dal nome del padre. Biglietto da visita non gradito, ma si resta in attesa per il suo prossimo lavoro.

6. Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti, di James Watkins

Se questa prima metà della classifica vede titoli da dimenticare, ma non necessariamente da eliminare (più per non aver centrato il bersaglio che per un totale fallimento artistico), con Speak no evil – Non parlare con gli sconosciuti di James Watkins si entra nel “lato oscuro della Luna”. Il titolo è il remake dell’omonimo film danese di Christian Tafdrup, di appena 2 anni fa e già nasce una forte criticità sul bisogno di realizzare un titolo del genere.

Essendo poi un’operazione di rifacimento, il confronto (soprattutto se in un arco temporale e geografico non particolarmente distante) è inevitabile, facendo uscire il film del 2024 con le ossa rotte. Speak no evil di James Watkins è infatti esempio dell’esasperazione made in U.S.A., dove il tutto viene urlato e strattonato in modo caotico e mediocre. Iniziato male e finito peggio, il film è il nuovo fallimento in casa Blumhouse, grande protagonista delle Flop di fine anno e che, anche in questa occasione, avrà modo di ricomparire più volte.

Peggiori film horror 2024 The first omen

5. Omen – L’origine del presagio, di Arkasha Stevenson

Con Omen – L’origine del presagio (in originale The First Omen) ci troviamo davanti ad un fenomeno cinematografico molto particolare, perché tra questo film ed Immaculate – La prescelta sono davvero troppi gli elementi in comune per non pensare ad un qualcosa di più vasto. Mantenendo tuttavia il focus sull’opera prima di Arkasha Stevenson, resta un certo rammarico nel posizionare il film all’interno della Flop dell’anno. Questo per via principalmente di una costruzione dell’immagine di livello, oltre a quella della tensione (sebbene macchiata da qualche inutile e fastidioso jump-scare di turno), senza dimenticare una prova incisiva della protagonista Nell Tiger Free.

Ma allora perché la Flop? Oltre ad un finale irreale ed un montaggio sicuramente da sfoltire, la sceneggiatura presenta dei punti critici davvero notevoli. Non ci si riferisce tanto alle cadute di stile nello sviluppo narrativo, per una sospensione dell’incredulità spesso ai livelli di guardia, quanto piuttosto in errori di ambientazione narrativa davvero imperdonabili. Prendendo solo uno degli esempi in tal senso, il più inspiegabile, The first Omen è un prequel del film di Donner, con quest’ultimo che inizia la sua narrazione nell’estate del 1970. Peccato che, il film di Stevenson (ricordiamo un prequel, con il finale che si ricollega direttamente al classico degli anni ’70) si ambienti nel 1971, un anno dopo.

4. Night Swim, di Bryce McGuire

Avvicinandosi al podio, a tornare è la Blumhouse che continua a ristagnare in acque putride (e non nel senso positivo del termine per il cinema horror). Proprio in questo caso, infatti, si prova a trovare una nuova ambientazione originale dove poter far sguazzare l’orrore, fallendo completamente. Il regista riprende infatti il suo stesso cortometraggio, di appena 4 minuti, e prova ad inventarsi il necessario per poter aggiungerne altri 90, rendendo evidente questo disperato tentativo senza idee. Night Swim porta così sullo schermo una visione dai continui buchi nell’acqua, incapace di suscitare un minimo di inquietudine e “sprecando” due bravi interpreti come Wyatt Russell e Kerry Condon.

3. Imaginary, Jeff Wadlow

Il fatto che il 2024 sia stato clemente per quanto riguarda il cinema horror, è dato anche dalla bassezza del podio di questa flop. Gli altri titoli presenti nella classifica, infatti, risultato visioni sì fallimentari ma lontane dall’essere respinte a forza. I 3 film vincitori di questa scalata, tuttavia, rappresentano il peggio del peggio. Si inizia con Imaginary, altra immancabile mascotte Blumhouse dell’anno che continua a spingere i suoi pupazzi demoniaci, dopo i tragicomici M3gan, Five Night at Freddie’s ed altri.

Il film si mostrerebbe infatti come l’ennesima visione fuoriuscita da un algoritmo, presentando una trama impresentabile (che farebbe leva anche su drammatiche ed intense vicende famigliari) attraverso i soliti ed odiosi cliché del genere. Non si vuole dimenticare anche una ridicola rappresentazione del mostro, ma proprio in generale il film di Jeff Wadlow non avrebbe nulla per potersi salvare dal peggio dell’anno.

2. Winnie the Pooh: Blood and Honey 2, di Rhys Frake-Waterfield

Si decide di lasciare quello originale, che quello che dovrebbe essere il titolo italiano Tutto sangue e niente miele è forse più imbarazzante del film stesso, dove al miele si aggiunge “niente cinema”. In questo caso è doveroso riprendere e sottoscrivere le stroncature del caso riservate dal primo film, per un titolo che nasce da un’idea intrigante ma poi fallisce sotto tutti i punti di vista. Dalla messa in scena, alla recitazione e soprattutto alla scrittura, Winnie the Pooh – Sangue e miele del 2023 presenta una visione decisamente “amatoriale”.

Questa si ripresenta anche nel secondo capitolo, ma la situazione è decisamente diversa. Se il primo film vincerebbe comunque in simpatia, anche e soprattutto per via della sua natura nemmeno indipendente ma proprio rudimentale, questo secondo titolo non presenta solo un notevole aumento di budget, ma anche l’ardire di inaugurare di fatto un nuovo Universo Cinematografico di cui non sentivamo proprio il bisogno. È tutto sbagliato, ma a punire maggiormente il titolo è la sua convinta recidiva.

1. La profezia del male, di Spenser Cohen e Anna Helberg

Se Imaginary e Winnie the Pooh: Blood and Honey 2 sono pessimi film horror, con il primo che comunque presenta una fiochissima sottotrama ed il secondo almeno abbonda nel sangue (con effetti speciali per quanto riguarda ricostruzione degli arti per la macelleria alquanto discutibili), La profezia del male (Tarot) non ha nemmeno questo.

Un film che copia di qua e di là senza la voglia di “rubare”, con una non trama fatta di sciatti protagonisti e con l’interesse per l’arcano dei tarocchi che si esaurisce a metà primo atto. Un “orrore” fatto esclusivamente di continui jump-scare, anche anticipati dal sonoro, con dialoghi imbarazzanti ed un finale da far rivoltare lo stomaco. Si tratta di un’opera prima e forse potrebbe già bastare.

Peggiori film horror 2024 Tarot