Articolo pubblicato il 3 Gennaio 2025 da Bruno Santini
Il suo esordio al cinema c’è stato in occasione del 1 gennaio 2025 e, fin da quel momento, Nosferatu di Robert Eggers ha fatto tantissimo parlare di sé. Il quarto film del regista, che torna dietro la macchina da presa a seguito del grandissimo successo ottenuto con The Witch, The Lighthouse e The Northman, era particolarmente atteso in tutto il mondo soprattutto per la simbologia, per l’utilizzo delle immagini, per i personaggi e per la storia in sé che torna sullo schermo. Quello di Nosferatu è un personaggio particolarmente complesso, di cui negli anni si è parlato anche per quanto riguarda il suo look, e che nel film di Robert Eggers appare completamente differente rispetto al Nosferatu di Murnau e di Herzog: perché? A spiegarlo è stato lo stesso regista.
Il look del Conte Orlok in Nosferatu di Robert Eggers e le differenze con gli altri film
Che Robert Eggers abbia deciso di sfidare le convenzioni nel mondo del suo cinema, non è una novità: già con il suo precedente The Northman, partendo da una componente insita nella tradizione della mitologia norrena, realizzava un racconto intriso di sangue e di superstizione, in cui il personaggio di Amleto cambiava considerevolmente rispetto al ricordo shakespeariano che ne avevamo. A quanto pare, ciò accade anche in Nosferatu, il suo quarto film dietro la macchina da presa, in cui l’immagine del vampiro è molto diversa rispetto a quella convenzionalmente riconosciuta dagli spettatori: il vampiro raccontato da Bram Stoker ha sempre mostrato diverse tracce di sé nel mondo del cinema, con la nascita di Nosferatu che – per quanto ci siano delle differenze rispetto al ben più noto Dracula – ha acquisito una certa iconicità nel corso degli anni. Diciamo che una delle caratteristiche predominanti del vampiro è la sua eleganza, che si palesa tanto negli abiti quanto nell’immagine.
Il Nosferatu di Murnau e di Herzog ha però riclassificato l’estetica del vampiro impoverendolo dal punto di vista del look e dell’immagine complessiva, con un uomo molto pallido e scarno in volto, che spicca per il suo colorito e per l’assenza di qualsiasi forma di peluria o di capelli; diverso è il Nosferatu di Bill Skarsgård, che appare con una forma completamente differente e che restituisce – per la prima volta – l’immagine di un cadavere e non di un essere vivente. Nonostante sia letteralmente putridume che cammina, il Conte Orlok conserva i suoi lunghi baffi che hanno fatto certamente storcere il naso agli spettatori: perché il Nosferatu di Eggers ha i baffi? È stato lo stesso regista a spiegarcelo.
Le dichiarazioni di Robert Eggers sui baffi di Nosferatu
Il fatto che un personaggio o una materia vengano sempre trattati allo stesso modo, non vuol dire che quel modo stesso sia giusto. In sintesi, potremmo definire come un atto di giustizia l’intervento di Robert Eggers nella caratterizzazione del suo Conte Orlok. Il Nosferatu che ne deriva è più storicamente accurato, non che sia esistito veramente un vampiro simile, sia perché rispecchia l’estetica del folklore rumeno, sia perché omaggia il personaggio di Dracula presente nel libro di Bram Stoker. Del resto, Nosferatu non è altro che Dracula spogliato della sua identità per ragioni commerciali da parte di Murnau, come spiegato da Eggers:
“Il mio obiettivo era cercare di creare il vampiro più spaventoso che si fosse visto al cinema da un po’ di tempo a questa parte, e per farlo mi sono basato sulle antiche leggende del folklore rumeno sui vampiri. Bisogna tenere a mente che il primo vampiro è stato descritto da persone che credevano che i vampiri esistessero davvero, e i vampiri del folklore sono dei cadaveri putridi e ambulanti. E così, la domanda è diventata: ‘Che aspetto potrebbe avere il cadavere putrido e ambulante di un nobile della Transilvania?’ E quindi ecco il costume ungherese con maniche molto lunghe, queste strane scarpe con i tacchi alti, un cappello di pelliccia e ovviamente dei lunghi baffi. I baffi facevano parte della cultura di quel tempo, basti pensare a Vlad l’Impalatore. Anche nel romanzo di Bram Stoker Dracula ha i baffi.“