Articolo pubblicato il 6 Gennaio 2025 da Bruno Santini
Se c’è un film che fa piangere fin dal suo titolo, quello è Hachiko – Il tuo migliore amico, film del 2009 diretto da Lasse Hallström e con Richard Gere protagonista, in un lungometraggio dalla durata di poco più di 90 minuti che racconta la storia vera di Hachiko Monogatari (già raccontato anche dal film omonimo giapponese degli anni ’80), il celebre cane diventato famoso per la sua fedeltà al padrone. Per chi non conoscesse il film, vale la pena sottolineare nel dettaglio tutto ciò che c’è da sapere, relativamente alla storia vera del cane portato sullo schermo e, a proposito del film, sulla spiegazione del finale di Hachiko con Richard Gere.
Come finisce Hachiko – Il tuo migliore amico e la spiegazione del finale del film con Richard Gere
Il primo interrogativo che merita di essere chiamato in causa, a proposito del film Hachiko – Il tuo migliore amico, interessa come finisce il celebre lungometraggio particolarmente emotivo in grado di far piangere la maggior parte dei suoi spettatori, con un accento posto sulla spiegazione del finale del film con Richard Gere. Il film prende le sue mosse dal momento in cui Ronnie racconta la storia del grande legame di amicizia tra il suo nonno Parker e il cane Hachi, per cui viene preso in giro dai suoi compagni: tuttavia, la storia è molto emozionante e si basa sul racconto della vita di Parker Wilson, un professore di musica che trova un cucciolo di Akita Inu, smarrito, rendendolo il suo fedele compagno di viaggio. Ma come finisce Hachiko – Il tuo migliore amico?
È noto il momento del film in cui il cane, restando fedele al suo padrone anche dopo la sua morte, continua a recarsi ogni giorno alla stazione attendendo invano il suo arrivo e venendo accudito da tutti i locali. 10 anni dopo, ormai stanco e invecchiato, Hachi viene raggiunto da Kate, la vedova del professore che si rende conto di quanto profondo sia il legame emotivo che unisce il cane e il suo padrone. Ormai stanco e vicino alla morte, il cane muore non prima di aver riallacciato il nastro attraverso il quale ripercorre tutti i bei momenti trascorsi con Parker nel corso della sua vita. Ma qual è la spiegazione del finale di Hachiko – Il tuo migliore amico? In una delle sequenze finali del film, si nota il cane che sogna di vedere Parker uscire dalla porta della stazione, finalmente rincontrandolo: trattasi di un momento estremamente emozionante che mostra il trapasso del cane e la fine del film, in cui Ronnie viene applaudito dai suoi compagni di classe e dal professore, uscendo da scuola e facendo compagnia al suo cagnolino, anch’esso un Akita di nome Hachi che passa proprio davanti alla stazione dove il tanto celebre Hachiko aveva trascorso gran parte della sua vita.
La storia vera di Hachiko e le differenze con il film originale
Avendo considerato quale sia la spiegazione del finale di Hachiko – Il tuo migliore amico, è bene rispondere anche ad un altro interrogativo dei fan, considerando che il film muove da una storia vera che interessa il cane raccontato all’interno del film. C’è da dire che il celebre Hachi era già stato portato sullo schermo nel film Hachiko Monogatari del 1987, con una differenza sostanziale con l’opera originale e con la storia vera: il vero Parker, nome utilizzato per portare sullo schermo il celebre agronomo Hidesaburo Ueno, non era un professore di musica ma lavorava come ingegnere agronomo nell’ambito dell’Università Imperiale di Tokyo.
Quanto alla storia vera di Hachiko, trattasi di un cane nato nel 1923 e morto nel 1935: noto per essere particolarmente fedele al suo padrone, la storia raccontata all’interno del film è reale, dal momento che il cane si recò quotidianamente alla stazione dove attendeva, invano, l’arrivo del suo padrone che quotidianamente giungeva a Shibuya al termine del suo lavoro. La vicenda di Hachiko divenne particolarmente celebre tanto da portare, in Giappone, a creare una grande esempio di lealtà ed emotività per il pubblico, con il cane che divenne soggetto non soltanto dei tuoi film raccontati, ma anche di libri e altri contributi mediatici.