Articolo pubblicato il 22 Gennaio 2025 da Vittorio Pigini
Il settimo film scritto e diretto dal grande cineasta tedesco Werner Herzog non è un titolo come gli altri. Dopo aver realizzato opere del calibro di Aguirre, furore di Dio e L’enigma di Kaspar Hauser, il regista decide di portare nuovamente sul grande schermo il mito di uno dei film più importanti per la storia del cinema tedesco e non solo. Si tratta ovviamente dell’immortale capolavoro di Nosferatu il vampiro di F. W. Murnau, con questo nuovo rifacimento che riprende il materiale originale per poi stravolgerlo nella visione artistica del suo nuovo autore. Ma come finisce Nosferatu: il principe della notte e qual è la spiegazione del suo finale?
Come finisce Nosferatu: il principe della notte
Prima di poter giungere nel migliore dei modi alla spiegazione del finale del film di Werner Herzog, occorre preliminarmente indicare come finisce Nosferatu: il principe della notte. Dopo aver scoperto che il Conte Dracula non è altro che il vampiro “mai estinto” delle leggende, Jonathan cerca in tutti i modi di fuggire dalla prigionia del castello, preoccupato per le sorti dell’amata Lucy. Dopo aver viaggiato a bordo di un vascello ed aver decimato l’equipaggio, Dracula riesce ad arrivare per primo a Wismar, portando con sé i ratti della peste che iniziano a diffondere la piaga in città. Stremato ed accusando ancora l’esperienza vissuta, Jonathan riesce comunque ad arrivare a Wismar, ma non riesce nemmeno più a riconoscere la stessa Lucy.
Il dottor Van Helsing riconduce i sintomi ad una forte febbre cerebrale, ma la giovane donna intuisce che tutto il male che si sta propagando in città e che ha colpito il cuore dell’amato è causato da un’entità non di questo mondo, non venendo ascoltata da nessuno. Tra i libri e diari di viaggio dello stesso Jonathan, Lucy scopre che tale entità è proprio quella del vampiro Nosferatu e, sulle istruzioni lette, pianifica un modo per sconfiggere il Male una volta per tutte.

La spiegazione del finale di Nosferatu: il principe della notte
L’ultimo atto di Nosferatu: il principe della notte diventa così cruciale, non soltanto per gli sviluppi di trama ma anche e soprattutto per lo stravolgimento artistico attuato dal regista. Per quanto concerne il piano di Lucy, il materiale originale viene alquanto rispettato. Il personaggio interpretato da Isabelle Adjani vaga per la città alla ricerca delle varie tombe della creatura, ponendo dell’ostia consacrata sulla terra natia del Nosferatu per impedirgli di fare ritorno nel rifugio. La seconda parte del piano è quella decisiva e terminale, offrirsi in sacrificio per farsi succhiare il sangue dalla creatura fino al canto del gallo, alle prime luci dell’alba.
Lucy accoglie così Dracula sul suo letto, il quale inizia a risucchiare il sangue dal collo della donna che lo trattiene a continuare l’atto per tutta la notte. Finalmente ecco cantare il gallo, con il sole che inizia a levarsi e con la sua luce che pietrifica il Nosferatu che giace senza vita sul pavimento. La stessa fine mortale spetta a Lucy, la quale soccombe dissanguata. In questo momento sopraggiunge il “nuovo” finale apportato da Herzog nel suo film. Nella camera da letto entra infatti il dottor Van Helsing, il quale ora crede alla teoria di Lucy e, per neutralizzare definitivamente la minaccia, pianta un paletto in petto al Conte Dracula come da tradizione contro i vampiri. Per tale atto, il dottore viene portato via dalle autorità per aver ucciso il Conte, ma non è finita qui. Jonathan sembrerebbe infatti essersi stranamente ripreso dal suo “stato febbrile“, dopo essere stato intrappolato dalla stessa Lucy che aveva sparso dell’ostia consacrata in modo da impedirgli di muoversi.
Jonathan chiede alla domestica di pulire i resti di ostia ed ora può finalmente muoversi, facendo vedere come lo spirito del Nosferatu si sia definitivamente impossessato di lui. Jonathan si allontana dalla casa, cavalcando verso l’orizzonte dopo aver affermato di avere molto lavoro da fare. A differenza dell’opera di Murnau e del successivo remake di Robert Eggers, Herzog permette al Male di continuare a vivere, sebbene il significato finale possa essere molto più stratificato di quanto si possa pensare. Nosferatu: il principe della notte è infatti un film particolarmente nichilista e malinconico, con il suo protagonista interpretato da Klaus Kinski che quasi arriva a desiderare la morte in una condizione di immortalità. Dopo aver passato secoli sulla Terra, il Conte era ormai arrivato alla tediosa situazione di sperimentare sempre le solite e futili cose della vita quotidiana.
Una condizione di morte dell’anima che, in qualche modo, sembrerebbe essere destinata anche al personaggio del nuovo Nosferatu nel corpo di Jonathan. Nonostante la giovane età e l’aver acquisito da subito tale potere, questo è infatti pieno di energia e di vitalità nel voler realizzare “molto lavoro”, ma le nubi che Herzog fa comparire sul suo cammino potrebbe indicare che basterà solo il passaggio del tempo per farlo piombare nella stessa disperazione in cui era caduto il personaggio di Dracula.