Angelina Jolie, Nicole Kidman, Luca Guadagnino e non solo: gli snobbati agli Oscar 2025

Con l’ufficializzazione delle nomination agli Oscar 2025, è stato possibile rapportarsi a diverse sorprese ma anche a grandi snobbai: ma quali sono i più incredibili?
Angelina Jolie, Nicole Kidman, Luca Guadagnino e non solo: gli snobbati agli Oscar 2025

Articolo pubblicato il 24 Gennaio 2025 da Bruno Santini

Con l’ufficializzazione delle nomination agli Oscar 2025, sono tanti gli snobbati nelle principali categorie della manifestazione a premi. Parliamo, naturalmente, tanto di attori quanto di film e registi che non hanno ottenuto una nomination anche in premi meno dibattuti e per i quali sembrava essere (talvolta) sicura una selezione. Ma quali sono tutti gli snobbati agli Oscar 2025?

Angelina Jolie (Maria, miglior attrice protagonista)

Primo tra i nomi che fanno parte degli snobbati agli Oscar 2025 è sicuramente quello di Angelina Jolie, che in molti si aspettavano essere in aria di premio per la sua interpretazione di Maria Callas in Maria di Pablo Larraín. Un’annata sicuramente molto particolare, che aveva molto su cui ragionare in termini di interpretazioni, e che alla fine ha deciso di virare su nomi meno convenzionali rispetto a quanto ci si potesse attendere (tra cui, soprattutto, Fernanda Torres che è sicuramente la sorpresa dell’annata); per Maria arriva una sola nomination, nella categoria di migliore fotografia, ma è evidente che l’assenza di Angelina Jolie sicuramente pesi molto.

Nicole Kidman (Babygirl, miglior attrice protagonista)

La vincitrice della Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile a Venezia 2024, Nicole Kidman, figura sicuramente tra le grandi assenti e tra i nomi che sono stati snobbati agli Oscar 2025. C’è da dire, ribadendo il discorso precedentemente effettuato, che l’annata in questione prevedeva un’estensione a 10 nomi per la categoria femminile, considerando la grandissima abbondanza di volti presenti, e che anche Julianne Moore e Tilda Swinton per La stanza accanto avrebbero potuto presenziare nella cinquina, dove sono attualmente presenti Mickey Madison, Karla Sofia Gascón, Cynthia Erivo, Demi Moore e Fernanda Torres. Su Babygirl c’è anche da aggiungere, in generale, un’esclusione che avviene in tutte le categorie per un film evidentemente recepito male dall’Academy e che non ha ottenuto nessuna nomination agli Oscar 2025.

Daniel Craig (Queer, miglior attore protagonista)

Di Queer e di Luca Guadagnino si parla più approfonditamente nel paragrafo successivo, ma è evidente che una menzione per Daniel Craig debba essere necessariamente realizzata. L’attore, che ha vestito i panni del protagonista in Queer, sembrava in aria di candidatura – e addirittura di vittoria – fin dal momento in cui il film ha fatto il suo esordio a Venezia 2024, ma alla fine è stato escluso anche dalla cinquina dall’Academy, che inserisce certamente delle sorprese (tra cui Sebastian Stan per The Apprentice), e che struttura una lista di nomi che non si può dire sbagliata a priori ma che – come nel caso delle attrici – manca certamente dell’attore che si è prestato a una delle interpretazioni più importanti della sua carriera. Stesso dicasi, a dirla tutta, anche di Drew Starkey che avrebbe sicuramente meritato una candidatura nella cinquina dei migliori attori non protagonisti per il suo ruolo di Eugene Allerton.

Daniel Craig in Queer, tra gli attori snobbati agli Oscar 2025

Luca Guadagnino e i suoi film (tutte le possibili candidature)

È un regista che ha effettuato già un salto importante verso i palcoscenici internazionali e che agli Oscar si è preso le sue grandi soddisfazioni, soprattutto con Chiamami col tuo nome, ma che nell’annata degli Oscar 2025 ha ottenuto due cocenti delusioni: probabilmente, considerata la doppietta Challengers-Queer, che prometteva tantissimo in termini di possibili piazzamenti nelle diverse categorie, il nome maggiormente snobbato è proprio quello del regista italiano. Non tanto perché manca nella categoria di migliore regista, dove francamente era molto difficile prevederne la presenza, ma perché c’era spazio per tanti altri posizionamenti in cinquine che – invece – sono prive dei titoli di Luca Guadagnino. Su tutte, quella di migliore colonna sonora originale, priva sia di Queer che, soprattutto, di Challengers, con Reznor & Ross che avevano vinto il Golden Globe per la migliore colonna sonora con Challengers e che si trovano inspiegabilmente esclusi dalla cinquina. Ma si potrebbe parlare anche di sonoro, trucco, costumi (per entrambi i film) o scenografia per Queer, in un’annata decisamente storta per il regista e per i suoi film.

Denzel Washington (Il Gladiatore 2, miglior attore non protagonista)

Considerando lo status importantissimo dell’attore e il suo ruolo, che sicuramente primeggia all’interno del film di Ridley Scott, è piuttosto sorprendente l’assenza di Denzel Washington dalla categoria di miglior attore non protagonista; quella ottenuta è una cinquina molto particolare, considerando tutti i premi destinati nel corso dei mesi, e selezioni come quella di Yuta Borisov per Anora o di Jeremy Strong per The Apprentice appaiono sicuramente molto particolari; è abbastanza semplice attendersi che, al posto di una di queste due, sarebbe stato certamente più nello stato regolare delle cose una nomination (anche alla carriera, se la si vuole intendere in tal senso) a Denzel Washington.

Beetlejuice Beetlejuice e Furiosa (diversi premi tecnici)

Non è stata la migliore delle annate possibili per la Warner, che si è ritrovata a puntare su diversi titoli che sono stati – in parte o completamente – snobbati da parte degli Oscar 2025. Prima di indicare di seguito altri nomi che sicuramente appaiono cocenti per la loro assenza, è evidente la mancanza completa di film come Beetlejuice Beetlejuice e Furiosa: A Mad Max Saga, su cui la casa di produzione sembrava puntare molto soprattutto per i cosiddetti premi tecnici, ovvero quelli legati (principalmente, in questo caso) a trucco, costumi, sonoro, fotografia o scenografia. Se il film di Tim Burton sembrava già sicuro di trucco e costumi, nonostante un’attesa competizione con Wicked, Furiosa poteva ambire ad essere il reale outsider di Dune – Parte 2 per sonoro, scenografia e fotografia, considerando un derby in casa che ha portato il secondo a primeggiare. Eppure, lo stesso Dune – Parte 2 ha qualcosa da recriminare…

Dune – Parte 2 (premi non tecnici)

Nell’anno dello schiaffo di Will Smith e di CODA miglior film, il film che aveva maggiormente messo d’accordo tutti era stato Dune, in grado di portare a casa 6 premi tecnici e di stabilire un risultato importantissimo per un lavoro di cui nessuno, tranne Denis Villeneuve con molta probabilità, era convinto al momento della sua creazione. Si dice questo perché non solo, con il secondo film, manca parte di quella copertura tecnica – soprattutto la colonna sonora per cui il film è stato escluso per un’assurda regola dell’Academy -, ma ancora una volta si ribadisce la totale assenza del film per premi non tecnici, con la sola candidatura a miglior film (decontestualizzata e anche francamente inutile) che suona di presa in giro.

Manca, paradossalmente, Zendaya in una piuttosto discutibile categoria di migliori attrici non protagoniste (dove è da registrare anche l’assenza di Margaret Qualley per The Substance), così come Denis Villeneuve che viene scalzato presumibilmente da James Mangold nella cinquina dei migliori registi, ancora una volta, con un controsenso di fondo che porta Dune – Parte 2 ad essere escluso anche dalla migliore sceneggiatura non originale, nonostante l’immenso lavoro per portare il film sullo schermo. Con la speranza che Messia di Dune abbia un effetto Il Signore degli Anelli e che ci si renda conto – prima che sia troppo tardi – dell’immensità di questo progetto, ancora una volta bisogna sottolinearne l’assenza corposa agli Oscar 2025.

Giurato numero 2 (miglior film)

Si fa fatica a pensare che, con un prodotto per cui la Warner ha deciso di non puntare fino all’ultimo momento, sarebbe potuta arrivare una grande quantità di candidature, ma Giurato numero 2 è comunque tra gli assenti agli Oscar 2025 e tra gli snobbati per l’Academy. Il film di Clint Eastwood, che certo avrebbe potuto puntare alla nomination come migliore regista ma che – in un’annata di questo genere – aveva ben poche speranze di finire in cinquina, avrebbe potuto ottenere una presenza nella decina dei migliori film, ma finisce con uno 0 che francamente non appare impossibile da credere, considerando i pregressi, ma che comunque fa riflettere.

Dahomey (miglior documentario)

Orso d’oro al Festival di Berlino 2024 per un documentario importantissimo sia per il suo tema trattato, sia per l’intensità della messa in scena della materia trattata. Il film di Mati Diop avrebbe decisamente meritato molto di più in termini di riconoscimenti e di attenzione da parte degli Oscar 2025, non tanto per la categoria di miglior film internazionale, quanto più per quella di miglior documentario. Questa esclusione dimostra, accanto a quelle di Pedro Almodóvar e del già citato Luca Guadagnino, che tranne per Cannes 2024 i Festival della stagione appena passata sono stati, anche se con un peso differente, tendenzialmente snobbati per molti dei titoli proposti.