Oscar 2025, guida alla categoria di miglior film d’animazione: candidati, curiosità e tanto altro

In attesa di scoprire i risultati degli Oscar 2025, offriamo una guida sulla categoria di miglior film d’animazione: tutto sui film candidati, su record, curiosità, registi e tanto altro ancora.
Oscar 2025, guida alla categoria di miglior film d'animazione: candidati, curiosità e tanto altro

Articolo pubblicato il 27 Gennaio 2025 da Bruno Santini

Gli Oscar 2025 si sono svelati del tutto attraverso le loro categorie, che hanno permesso di osservare anche più da vicino le nomination per tutti i film e gli addetti ai lavori. Tra le cinquine sicuramente più interessanti c’è e quella del miglior film d’animazione, sia perché i titoli che sono stati scelti sono sicuramente molto intriganti, sia perché c’è tanto da raccontare a proposito di record, curiosità e tanto altro ancora. Per questo motivo, di seguito si offre al lettore una guida alla categoria di miglior film d’animazione, attraverso una prospettiva più specifica su candidati, curiosità e tanto altro.

I candidati alla categoria di miglior film d’animazione agli Oscar 2025

Prima di procedere con un approfondimento specifico sui titoli che sono stati inseriti nella categoria di miglior film di animazione agli Oscar 2025, è importante tirare le redini e indicare, innanzitutto, quali sono i film presenti all’interno della cinquina. In un anno sicuramente molto particolare anche per l’animazione, a seguito della vittoria di Il ragazzo e l’airone che c’è stata agli Oscar 2024, i titoli candidati vivono una sfida molto particolare: nelle scorse annate, di solito, si conosceva già il nome del possibile vincitore o ci si ritrovava con una sfida a due mentre, in occasione di quest’anno, si viene da una serie di premi che sono stati destinati a titoli differenti, con nessun film enormemente favorito sull’altro. Ma quali sono i candidati nella categoria di miglior film d’animazione agli Oscar 2025? Trattasi di: Flow – Un mondo da salvare, Inside Out 2, Memoir of a Snail, Il robot selvaggio e Wallace & Gromit – Le piume della vendetta.

Prima volta agli Oscar per la Lettonia con Flow – Un mondo da salvare

Gli Oscar sono spesso il luogo di grandi rivelazioni e di storie molto particolari che meritano di essere raccontati allo spettatore. Tra queste, spiccano storie relative ad attori, registi o film che hanno superato le più rosee aspettative; talvolta, soprattutto nelle categorie come miglior film internazionale o miglior film d’animazione, ad essere particolarmente rappresentati sono addirittura degli interi paesi: è il caso della Lettonia, per la prima volta agli Oscar. Il paese, dal 1993, ha annualmente proposto un titolo alla selezione degli Oscar ma non è stato mai incluso nell’ambito della cerimonia, nella categoria di miglior film internazionale, né naturalmente in tutte le altre.

Quest’anno, con Flow – Un mondo da salvare, la Lettonia fa il bis e ottiene ben due candidature agli Oscar, conseguendo di fatto record assoluto: per Gints Zilbaldolis arrivano due nomination sia nella categoria di miglior film internazionale, dove il film ha ben poche possibilità, sia in quella di miglior film d’animazione, dove Flow può sicuramente dire la sua. Se consideriamo un fattore meramente quantitativo, in effetti, il titolo già vincitore ai Golden Globe 2025 potrebbe avere più di una sola possibilità di vincere e di consegnare, al regista lettone, una statuetta. C’è di più: Flow (costato meno del nostro Pap Music!) costituisce un rarissimo – se non unico – caso di film che viene candidato con regia, sceneggiatura, montaggio, produzione, fotografia e tecnica d’animazione realizzate da un solo addetto ai lavori, per l’appunto Gints Zilbaldolis.

Tutto ciò che c’è da sapere sui film candidati agli Oscar 2025 nella categoria di miglior film d’animazione

Tentando di procedere più nello specifico con i titoli che fanno parte della categoria di miglior film d’animazione agli Oscar 2025, si indicano degli elementi in più a proposito dei titoli in questione. Il già citato Flow ha una durata di 80 minuti e racconta, attraverso la prospettiva di un gatto protagonista, di un mondo post-apocalittico, in cui il felino tenta di sopravvivere all’aumento dell’acqua, in un prodotto che riflette anche a proposito del tema del cambiamento climatico e della sostenibilità; Inside Out 2 ha poco di cui raccontare, considerando che si tratta del film che ha incassato di più nella precedente stagione cinematografica, nonché si quella del grandissimo successo di Inside Out, con una Riley cresciuta che fa la conoscenza di nuove emozioni, tra cui ansia, invidia, imbarazzo e noia.

Il robot selvaggio è un altro titolo in grado di ottenere grandi riconoscimenti nel corso della stagione cinematografica in questione: il racconto costituisce l’adattamento dell’omonimo romanzo di Peter Brown e si basa sulla rappresentazione di un robot, il quale viene scaricato da una nave cargo della Universal Dynamics, facendo la conoscenza con un mondo completamente diverso rispetto alla sua struttura meccanica. Memoir of a Snail, diretto da Adam Eliot, è probabilmente il titolo meno conosciuto tra tutti e quelli presenti all’interno della categoria in questione: trattasi di un film che racconta di Grace, un accumulatrice di lumache, romanzi d’amore e altri oggetti che mescola, con una tecnica di animazione sicuramente molto interessante, elementi di commedia e dramma all’interno del film. Spazio anche al nuovo film di Wallace & Gromit, realizzato in stop motion e prodotto da Netflix, che costituisce una continuazione del cortometraggio I pantaloni sbagliati del 1993, nonché sequel di La maledizione del coniglio mannaro del 2005.

Cinque film per tre diverse tecniche di animazione

In un anno sicuramente molto particolare per le selezioni che avvengono agli Oscar, c’è da registrare anche un notevole passo in avanti per quanto riguarda la differenziazione dei titoli che sono stati candidati nell’ambito della cerimonia. Nelle scorse annate, spesso per includere necessariamente determinate tipologie di film che appartenessero ad un discorso puramente mediatico o di influenza collettiva, si era giunti verso un sostanziale appiattimento della diversificazione e della qualità dell’animazione, che invece torna protagonista in quest’annata.

Con cinque film sono ben tre le tecniche di animazione e differenti, mentre ancor più vasta è la pletora di elementi che costituiscono i singoli film.si parte dall’animazione classica (realizzata dunque in digitale) per Inside Out 2 e Il robot selvaggio, con il secondo che però arricchisce la maggior parte delle scene con sfondi pittorici, che costituiscono anche uno dei marchi distintivi del lungometraggio. La cinquina si compone, poi, da ben due film in stop motion: Memoir of a Snail e Wallace & Gromit – Le piume della vendetta, entrambi realizzati con l celebre tecnica che, negli ultimi anni, ha goduto del riconoscimento con la statuetta di miglior film d’animazione destinata a Pinocchio di Guillermo Del Toro. Infine c’è da registrare il caso di Flow – Un mondo da salvare, che invece è stato realizzato con una tecnica di animazione tipica dei videogiochi Indie, ovvero attraverso l’utilizzo di una soglia di 24 fps che sono stati realizzati nell’arco di 6 mesi, con il lavoro in media di 2 secondi al giorno per animatore, per ottenere animazioni quanto più possibili fluide e naturalistiche, soprattutto per gli animali.

Esordi… o quasi: tutti i registi dei film candidati agli Oscar 2025

Con l’attenzione che è stata posta sui singoli e film, è evidente che ci sia da realizzare anche un lavoro che permetta di comprendere, più da vicino, chi sono i registi dei film d’animazione candidati agli Oscar 2025. Una delle particolarità degli Oscar 2025 è premiare le nuove penne e tutti quei registi che si stanno facendo notare, anche nel mondo dell’animazione, per la prima volta o quasi. Basti pensare a Memoir of a Snail, diretto da Adam Eliot: il regista è soltanto alla sua seconda regia di un lungometraggio, ma ha già vinto agli Oscar nel 2004, con il cortometraggio Harvey Krumpet, che aveva trionfato nella categoria del miglior cortometraggio animato. Alla seconda regia c’è anche Gints Zilbalodis, che prima di Flow – Un mondo da salvare si era autoprodotto con Away, del 2019, che anticipava parte delle tematiche poi riviste nel film vincitore ai Golden Globe 2025. È noto, invece, che Kelsey Mann, regista di Inside Out 2, sia al suo esordio alla regia, dopo aver realizzato soltanto un cortometraggio in computer grafica nel 2013, dal titolo Centro feste e basato sul franchise di Monster & Co. Il discorso è inapplicabile sia per Chris Sanders di Il robot selvaggio, sia soprattutto per Nick Park, il quale ha vinto, a dirla tutta, ben quattro premi Oscar, per Wallace & Gromit – La maledizione del coniglio mannaro nel 2006 e per i cortometraggi Creature Comfort, I pantaloni sbagliati e Una tosatura perfetta.