La vita è bella: il finale è storicamente accurato? La spiegazione e i campi di concentramento liberati dagli americani

Nel corso degli anni si è parlato tanto dell’attendibilità storica di La vita è bella, soprattutto per quanto riguarda il finale: ma è storicamente accurato o si tratta di una scelta faziosa?
La vita è bella: il finale è storicamente accurato? La spiegazione e i campi di concentramento liberati dagli americani

Articolo pubblicato il 28 Gennaio 2025 da Bruno Santini

Vincitore di tre Premi Oscar, destinati al miglior film straniero, miglior attore protagonista e migliore colonna sonora, La vita è bella è un celebre film di Roberto Benigni, in cui il regista e attore recita all’interno del lungometraggio vestendo i panni di Guido Orefici. Tra gli elementi che hanno reso il film del 1997 storico e particolarmente amato in tutto il mondo c’è sicuramente il trattamento del tema dell’Olocausto e della vita all’interno del campo di concentramento, con un finale che ha sempre fatto riflettere e ha generato grandi polemiche tra gli spettatori e gli addetti ai lavori. Per questo motivo vogliamo indicare quanto segue: il finale di La vita è bella è storicamente accurato? Per comprendere di più a tal proposito, è importante sottolineare innanzitutto la spiegazione del finale del film, successivamente quale sia la realtà storica rispetto a quanto indicato all’interno del film.

La spiegazione del finale di La vita è bella

Prima di procedere con la risposta all’interrogativo che numerosi spettatori si sono posti, relativamente al finale di La vita è bella, è importante sottolineare innanzitutto quale sia il finale del film La vita è bella e la spiegazione di quest’ultimo. Gli spettatori avranno sicuramente compreso, nel corso del film, che Guido Orefici tenta di romanzare la sua vita all’interno del campo di concentramento per riuscire a far vivere a suo figlio un’esperienza quantomeno possibile traumatica, sotto tutti i punti di vista. Per questo motivo, anche nelle operazioni di rastrellamento che portano, nel 1945 e con la fine della guerra, a uccidere diversi deportati presenti all’interno del campo, Guido tenta di mascherare la realtà della sua imminente morte al figlio, intanto nascosto all’interno di una cabina. Quando vede i soldati americani i giorni successivi, Giosuè crede finalmente alle parole del padre, allora, che aveva promesso al figlio un carro armato in premio, qualora avesse resistito all’interno del campo di concentramento. Con la consapevolezza di aver superato la prova, Giosuè esclama all’ora di aver vinto: trattasi del modo più magico ed emozionante con cui Guido riesce a far sopravvivere suo figlio all’interno del campo di concentramento costruendo, per lui, una realtà ludica e magica, nonché adatta alla sua giovane età.

Il finale di La vita è bella è storicamente accurato?

Veniamo adesso all’annoso punto della questione, che spesso ha generato grandi polemiche nel corso degli anni, soprattutto tra tutti coloro che reputano il finale di La vita è bella fazioso e piuttosto falso nella sua messa in scena e nella presenza dei soldati americani, che liberano il campo di concentramento dove Guido è presente. Nel tentare di comprendere se il finale di La vita è bella è storicamente accurato, bisogna innanzitutto chiedersi: qual è il campo di concentramento in cui l’uomo, interpretato da Roberto Benigni, si trova? Una risposta immediata da parte dello spettatore potrebbe essere Auschwitz, dal momento che convenzionalmente si associa l’idea del campo di concentramento proprio a questo nome e a questa immagine che è entrata a far parte della memoria collettiva in termini storici.

A ben vedere, però, non viene mai chiarito all’interno del film quale sia il campo di concentramento in cui Guido Orefici è presente, insieme a sua moglie e suo figlio; ciò rimanda al finale del film, che vede i soldati americani intervenire per la liberazione del campo. Per molti, il finale di La vita è bella non è storicamente accurato ed è stato il modo in cui Roberto Benigni ha conquistato l’Academy, mostrando i soldati americani come veri vincitori della guerra e gli unici in grado di liberare i campi di concentramento: c’è da dire che il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato dai soldati sovietici ma, come detto, quello del film non è il campo di concentramento in questione, bensì potrebbe essere qualsiasi altro. Storicamente parlando, i soldati americani liberarono i campi di Buchenwald, Dora-Mittelbau, Flossenburg, Dachau e Mauthausen, per cui Guido Orefici potrebbe essere semplicemente in una di queste posizioni geografiche.